Il premier Matteo Renzi al convegno dei Giovani di Confindustria citando il caso Matera come modello di sviluppo del Mezzogiorno d’Italia aveva ricordato che “se a Matera non ci si arriva in treno è inutile parlare di sviluppo”. Il direttore della Fondazione Matera2019, presente in sala, aveva replicato che a Matera in treno ci si arriva ma Renzi aveva contestato questa dichiarazione con una battuta da applausi: “Se a Matera ci si arriva così allora ti arrivi anche la mia solidarietà”. Poche battute ma sufficienti per riaprire il dibattito sull’isolamento ferroviario della città dei Sassi. La ferrovia è ferma a Ferrandina per quanto riguarda l’entroterra materano oppure a Metaponto se guardiamo la costa jonica mentre da Bari bisogna accontentarsi di quello che passano le Fal, sempre che venga mantenuta la promessa di raggiungere la città dei Sassi con un collegamento diretto. Tutto bene, peccato che sia a scartamento ridotto. Matera “viaggia” verso il 2019 ma rischia di perdere la grande occasione di agganciarsi alla rete ferroviaria italiana, altro che alta velocità da Salerno. Sul tema si registra una noat di Paolo Castelluccio, consigliere regionale Forza Italia, che riportiamo integralmente.
Il “lanciafiamme” di Renzi in Basilicata per ora pare abbia incenerito solo il direttore della Fondazione Matera2019 Paolo Verri che, da quello che riferiscono i giornali, ha tentato, invano, di difendere l’unico collegamento ferroviario esistente a Matera. E’ stato come “sparare sulla Croce Rossa”. Quel “lanciafiamme” va puntato su altri responsabili del Governo della Regione, rappresentanti lucani nello stesso Governo Renzi e parlamentari sinora poco attenti. A parte i toni da avanspettacolo che sembra aver preso la questione infrastrutture e collegamenti tra e per Matera e il Materano, la politica tutta è chiamata a ricondurla, con la serietà dovuta, nelle sedi istituzionali e a ripiegarsi sulle soluzioni da individuare di breve-medio periodo. Il Patto Basilicata (Patto per il Sud) si rileva in proposito inadeguato a garantire almeno al 2019 veloci e comodi collegamenti per Matera. Ed ha ragione l’on. Cosimo Latronico quando afferma che il tema non puo’ risolversi con un bus in più. Questa volta però la “provocazione” del Premier Renzi non può essere considerata una delle sue solite battute sulla classe dirigente delle Regioni che specie al Sud si accontentano di quello che “passa il convento” o Governo. La filosofia del Patto per il Sud si basa proprio su mettere alla prova la classe dirigente delle Regioni meridionali su cosa sono capaci di fare e in quanto tempo sono in grado di aprire e chiudere cantieri di opere pubbliche. E’ questa la vera sfida da cogliere. Altrimenti Matera2019 resta un simbolo da tirare fuori solo per le battute da avanspettacolo ma il milione di visitatori attesi si potrebbe assottigliare di molto.
Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale: “Che desolazione assistere al teatrino Pd: litigano per il treno a Matera e, intanto, lasciano i Lucani a piedi!”
Dal freccia rossa al pulmino. Questa l’idea di sviluppo di Pittella. Il teatrino del Pd raggiunge picchi inimmaginabili con la querelle Renzi-Verri. Mentre Renzi ci prende in giro augurandoci solidarietà per i mezzi di trasporto di cui ci accontentiamo, Pittella tace.
Mentre Verri dice che Matera ha le sue FAL (guarda caso il Commissario di Pugliapromozione propende per il collegamento con Bari invece che con Salerno e Napoli, chissà perché) Pittella tace.
Certo, il nostro Governatore è uno che incassa colpi stoicamente. Non ce lo ha ripetuto più volte in Consiglio regionale stracciandosi le vesti? Ed è anche il difensore della Basilicata. Non è andato nelle trasmissioni tv a dire che da noi non ci sono le galline? Pittella si è dimenticato di dire anche che, da noi, non ci sono treni e di dire che non li vogliamo neanche.
Già perché Pittella è stato chiaro, il treno a Matera non lo vuole. Meglio le littorine delle FAL, meglio i pullman. Cosa importa dei pendolari, dei Lucani che impiegano ore per percorrere una manciata di chilometri? Cosa importa se abbiamo strade dell’inizio del secolo e ferrovie del medesimo periodo?
Ci chiediamo come possiamo sopportare ancora una classe dirigente del genere: un Presidente del Consiglio che ci sbeffeggia, un direttore della Fondazione Matera –Basilicata 2019 che fa gli interessi della Puglia, un Presidente di Regione che tace.
I Lucani meritano tutto questo? Meritano di essere, per l’ennesima volta, considerati la Terra del nulla? Pittella si sta dimostrando tra i peggiori Governatori della Basilicata: nessun progetto (immigrati a parte), nessuna ambizione, nessuna visione. Noi i treni a Matera li vorremmo. Per noi sarebbe necessario rimodernare tutto il sistema infrastrutturale della Basilicata. Ma, ahinoi, per il centrosinistra meglio tenerci isolati da tutti.
I conflitti del Partito Democratico non ci interessano fintanto che non ridicolizzano la nostra Terra. Questa è l’ennesima bega che, invece, colpisce l’intera Basilicata. Siamo stanchi dell’inconcludenza. Siamo stanchi del’immobilismo e del tuttappostismo. Un po’ di dignità nella classe dirigente del centrosinistra non guasterebbe: se non siete in grado di risolvere i problemi della Basilicata, andatevene.
Renzi è ridotto proprio male. vende il ponte di Messina, la luna nel pozzo ed il sole a mezzanotte, questo è possibile spostando le lancette dell’orologio. In tutto questo mette anche la Matera- Ferrandina e la gente ammocca. Se ha i soldi per farla li mettesse e garantisse la copertura finanziaria almeno per 10 anni all’esercizio e poi si vede.Di Pietro venne anni fa con un assegno ma non aveva la copertura!