Antonio Materdomini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle in una nota dichiara che il Consiglio Comunale di Matera è ostaggio dei partiti. Di seguito la nota integrale.
Il consiglio comunale è ostaggio dei partiti : da oltre sei mesi non viene rispettato il Regolamento del Consiglio: infatti, come recita l’articolo 6 comma 5 “ deve essere garantita la rappresentanza della minoranza nell’Ufficio di Presidenza”, cosa che dal luglio 2017, invece, non avviene; infatti le due Vicepresidenti sono parte integrante del Governissimo e oltretutto sono componenti della stessa forza politica, il Partito Democratico.
Nonostante gli appelli fatti in conferenza dei capigruppo, sarebbe stato corretto che le due vicepresidenti, preso atto della nuova compagine che guida la città, avessero rassegnato le dimissioni per procedere celermente alle nuove elezioni per ripristinare la legalità e per garantire ai consiglieri di minoranza quanto previsto dal Regolamento, ma la supponenza e l’arroganza di chi pensa che la guida della città di Matera sia cosa esclusiva non lo ha permesso: forse qualcuno preferisce semplicemente ignorare i regolamenti, che dovrebbero invece garantire la democrazia e la rappresentatività di tutte le forze presenti in consiglio.
Nel frattempo sono praticamente scaduti i termini del mandato del Presidente del Consiglio e anche qui bisognerebbe procedere al piu’ presto alla nuova elezione mentre, a quasi tre anni dalle elezioni, non ci sono piu’ notizie sull’adeguamento del Regolamento del Consiglio comunale e dello Statuto del Comune di Matera.
Come se non bastasse il Sindaco De Ruggieri dichiarava nei giorni scorsi che “ per quanto riguarda la situazione politica attendiamo che si concluda la campagna elettorale”; praticamente il destino di questa amministrazione non dipende dalla volontà dei materani, ma dall’esito delle elezioni politiche del 4 marzo.
L’invito che faccio al Sindaco De Ruggieri è quello di non attendere oltre e decidere se continuare a governare la città con un cronoprogramma preciso oppure staccare la spina e porre fine all’esperimento del Governissimo che nulla di concreto ha prodotto in questi 6 mesi, oltre a calpestare i più elementari diritti e regole a tutela della democrazia consiliare.