Una visita “blindata” quella di Matteo Renzi a Matera per firmare il Patto della Basilicata con il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella e annunciare il via libera del Governo centrale ai 28 milioni di euro per Matera 2019 grazie al Decreto sottoscritto proprio un giorno fa dal Ministro Franceschini. Al teatro Duni è agibile solo la platea e chi arriva con un ora di anticipo viene respinto dalle forze dell’ordine che presidiano il piazzale antistante l’ingresso da via Roma. Fuori piove ma il clima si fa sempre più ostile quando in via Roma si ritrovano i manifestanti che contestano Renzi e Pittella. Il sit-in coinvolge il Movimento 5 Stelle, i No Triv, il Comitato No Inceneritore e il sindacato USB che difende i lavoratori Natuzzi. Renzi arriva in auto ed è scortato da altre quattro vetture. I giornalisti confidano nell’ingresso del premier dalla porta del teatro che dà su via Lucana, dove sono piazzati altri contestatori pronti a fischiarlo e a mostrare anche striscioni offensivi ma le forze dell’ordine hanno già previsto come evitare l’assalto di microfoni, telecamere e taccuini. Renzi accede in teatro dalla porta di servizio che consente il carico e scarico per le attrezzature di scena e arriva direttemente sul palco. Una stretta di mano ai politici in prima fila e poi si comincia con i discorsi istituzionali, del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e del presidente della Regione Marcello Pittella, che riportiamo di seguito.
Ecco il discorso di Matteo Renzi: “Stamattina dopo tanto tempo sono tornato a casa, ho accompagnato mio figlio a scuola dopo un incontro al Teatro Niccolini di Firenze con i cittadini per una tappa del tour nei teatri che ci porterà al referendum costituzionale di ottobre ho incontrato a Palazzo Vecchio il Primo Ministro del Giappone, Shinzo Abe. E sempre stamattina mi ha fermato Cosimo Ceccuti, che per tanti anni è stato segretario di Spadolini quando era Presidente del Consiglio. Mi dice sono tanto orgoglioso. E io penso che sarà orgoglioso di un fiorentino che guida il Governo. Lui invece mi dice che è orgoglioso perchè oggi andrò a Matera. Il sindaco di Matera ha parlato del processo che ha portato questa città dalla rassegnazione all’autostima, il presidente Pittella ha declinato i numeri di questo sviluppo che coinvolge tutta la Basilicata. Io voglio lasciare per un attimo Matera e parlare dell’Italia. Perchè questo ragionamento vale per tutto il nostro Paese. Dovunque vado c’è gente che mi sta a fischiare ma le cose non le cambiano chi fischia ma chi crede nel proprio lavoro e nella buona politica. L’Italia è nella bellezza della scuola che forma cervelli straordinari, nelle infrastrutture, nelle realtà culturali. Certo ci sono anche i problemi. Perchè se hai l’alta velocità migliore del mondo e poi non hai la ferrovia per arrivare a Matera non sei credibile. Ci sono 5 milioni di viaggi all’anno con l’alta velocità ma dobbiamo pensare ai 550 milioni di viaggi dei pendolari. Ecco perchè occorre prendere impegni seri per risolvere questi problemi. Gli ostacoli non mancano, perchè dobbiamo combattere senza pietà la corruzione. Ma io non posso accettare il concetto che i politici sono tutti uguali perchè in questo modo si fa un favore ai ladri. Io credo che occorre far lavorare la Magistrature e andare ai processi per sbattere nelle patrie galere chi sbaglia. La legalità si deve formare attraverso i processi, non con i convegni, perchè solo i processi possono stabilire chi è colpevole e chi no. Due giorni abbiamo celebrato Pio Latorre a Palermo a 32 anni dalla morte per ricordare che continueremo a combattere la criminalità di stampo mafioso. L’Italia è il Paese con 4,9 milioni di persone impegnate nel terzo settore e questo è un altro dato importante perchè dietro i numeri ci sono le persone che credono nell’Italia. Un’altra risorsa sulla quale il nostro Paese deve assolutamente puntare è il turismo ma per farvi capire come stanno le cose qui al Sud vi porto dei numeri: fatto 100 il numero di turisti stranieri che arrivano in Italia, l’11% sceglie la provincia di Bolzano. Nelle regioni del Sud, dove abbiamo la Campania con Pompei, Capri, Ischia, Caserta, la costiera amalfitana, i Musei di Napoli con Capodimonte in testa, la Calabria con i Bronzi di Riace, la costa cosentina, la Puglia con la bellezza del Salento ma anche il Gargano e le Tremiti dove ci dicono che ci sono le piattaforme petrolifere ed invece abbiamo investito 20 milioni di euro per il Convento di San Nicola, il Molise, l’Abruzzo, la Sicilia con la Valle dei Templi, Siracusa, Catania, la percentuale di stranieri è la stessa della provincia di Bolzano, l’11%. C’è una montagna di bellezza al Sud che non viene sfruttata. E’ come se davanti ad un negozio ci fosse una persona che ci dica di non entrare perchè è tutto in disordine. Il Mezzogiorno è considerata la patria del malaffare ma non è così. Ringrazio in proposito il vice Ministro Claudio De Vincenti per aver proposto una rivoluzione copernicana nel rapporto tra Stato e Regioni: in pratica le regioni controlleranno lo Stato e lo Stato le regioni. In due anni la politica ha dato un segnale importante con la riforma costituzionale che abolisce il Senato. E non tanto per i soldi che saranno risparmiati tagliando gli stipendi a 315 perone. Il messaggio che vogliamo diffondere è che la politica sa cambiare perchè ora il Governo potrà fare le leggi ricevendo la fiducia da un solo ramo del Parlamento. L’altro giorno ho fatto un incontro con Merkel e Obama e ci hanno chiesto quanti governi abbiamo cambiato in Italia. Ho risposto 63 in 70 anni. Si sono messi a ridere. Serve stabilità per governare un Paese e l’Italia non può fare eccezione”. Dalla galleria arriva la protesta di un’insegnante per la legge sulla buona scuola, che per i docenti di fascia B è considerata una umiliazione. Renzi risponde con i fatti: “C’erano 250 mila persone illuse dallo Stato che avrebbero potuto fare gli insegnanti. Per noi era indecoroso vedere tanti insegnanti senza lavoro, perchè se non dai la possibilità di lavorare ai docenti stai indebolendo anche l’esperienza educativa dei ragazzi. Noi abbiamo fatto una legge molto semplice: chi ha il diritto costituzionale deve essere assunto, chi non ha fatto un concorso e non ha l’abilitazione non può essere assunto. Per i 60 mila candidati si è fatto un concorso e abbiamo investito 3 miliardi di euro nella scuola. Dovreste indignarvi contro chi negli ultimi venti anni non ha investito un euro. Il nostro Governo invece ha pensato di investire non solo sulla scuola ma in generale sulla cultura e sulla ricerca. Il mondo corre ad una velocità che non puoi immaginare. Solo dieci anni fa le due aziende che dominavano il mercato dei telefonini erano Nokia e Motorola, poi Steve Jobs ha rivoluzionato il mondo con la Apple ed è nato l’I-phone. Dieci anni fa non c’erano i social network, che sono espressioni di comunicazione, il tentativo di rivoluzionare un certo modello di vita. La domanda che dobbiamo farci è questa. Su quale settore dobbiamo investire? Io credo che abbiamo bisogno di cultura perchè se oggi l’Europa è in crisi è perchè si è perso il senso dell’identità. I killer del Bataclan sono i ragazzi che giocavano a calcio con i figli delle famiglie parigine. Ecco perchè Matera 2019 è una grande responsabilità per il nostro Paese. Franceschini ci annuncia che ci sono 28 milioni di euro per la cultura, poi abbiamo i 50 milioni della Regione ma so che Pittella dirà che non bastano perchè è uno che sa contrattare con il Governo. Io credo che la capitale europea della cultura non è solo fare i grandi eventi ma la responsabilità di indicare all’Europa qual’è la direzione da seguire. Ci hanno detto che non bisognava affrontare il tema dell’Africa e del Mediterraneo. Oggi il Mediterraneo è il cuore dell’Europa. E sull’immigrazione l’Italia ha il dovere di salvare uomini, donne e bambini mentre rischiano di affondare in mare e di garantire ai morti una degna sepoltura. Mio nonno vendeva gli animali e mi insegnava che all’epoca che una stretta di mano valeva più di un contratto. Chi ci dice che dobbiamo aiutare gli immigrati a casa loro si dimentica che non ha mai dato i soldi per la cooperazione internazionale. Matera è passata da vergogna a orgoglio nazionale. Noi dobbiamo avere la forza di Matera 2019 per riportare l’Italia a credere nel futuro. Abbiamo investito 2 milioni e mezzo di euro sull’innovazione e sulla ricerca e 1 milione di euro sulla cultura. Ecco perchè è importante raccontare la bellezza di questo Paese. E sono fiero della frase di Ceccuti. Matera è la prima capitale europea della cultura da Roma in giù dopo Firenze, Bologna e Genova. E’ straordinario credere in un’Italia che vuol cambiare sul serio. Oggi vedo qui gli striscioni della Coldiretti, di No Triv, vedo i sindaci con la fascia tricolore. La nostra arroganza, e uso questa parola non a caso, è quella che l’Italia diventi leader nel mondo. Matera è in grado di tracciare la linea. Essere italiani è una sorte straordinaria e il mondo reclama la bellezza, quella bellezza che Matera esprime. Da Matera l’Italia può ripartire per giocare un ruolo da protagonista e non da spettatrice, da attrice e non da comparsa. W Matera, W la Basilicata, W l’Italia”.
Al termine degli interventi Pittella e Renzi si spostano sulla scrivania per firmare il Patto per la Basilicata. E il sindaco di Matera omaggia il premier con una cravatta griffata con il logo di Matera 2019.
Renzi lascia Matera dopo un’ora vissuta nel teatro Duni per firmare il patto per la Basilicata ma i contestatori riservano fischi e insulti anche all’uscita del premier. Un manifestante riesce anche ad eludere il cordone delle forze dell’ordine e tenta di avvicinisarsi a Renzi viene fermato a pochi passi dalla vettura in cui e’ gia’ entrato il premier.
Michele Capolupo
“La situazione sanitaria e la situazione ambientale è tenuta costantemente sotto controllo, controllata e verificata. Dal nostro punto di vista, nel rispetto di chi la pensa diversamente, i dati parlano chiaro e vanno rispettati”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Matera, rispondendo, a margine del suo intervento al teatro Duni, a una domanda sulla situazione ambientale nella regione e in particolare nelle aree dove si estrae petrolio, a partire dalla Val D’Agri.
Di seguito il report per il Patto per lo Sviluppo della Regione Basilicata con il testo integrale, gli interventi del sindaco De Ruggieri, del presidente della Regione Basilicata, l’annuncio del Decreto che assegna 28 milioni di euro per Matera 2019 e il commento di Aurelia Sole, Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, le note di Mirella Liuzzi e Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle, dell’Ugl Basilicata, del Movimento Riscatto e del sindacato USB Natuzzi.
Firmato il Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata
Cinque gli assi strategici individuati: infrastrutture, ambiente, lo sviluppo economico e produttivo, il turismo e la cultura, il welfare e la legalità per un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro.
Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, hanno sottoscritto oggi, a Matera, il Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata con la attuazione degli interventi prioritari e la individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio.
Cinque sono le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento, concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata: le infrastrutture, l’ambiente, lo sviluppo economico e produttivo, il turismo e la cultura, il welfare e la legalità per un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro.
1. Infrastrutture
Gli interventi che rientrano in questo settore strategico hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità per lo sviluppo delle imprese e dei territori, realizzare gli interventi su strade e ferrovie funzionali allo sviluppo economico con una finalità di coesione e pari accessibilità alle diverse aree regionali. Essi rispondono alla rilevanza tutta particolare che il tema della connettività materiale ed immateriale assume in Basilicata in riferimento alle reti inter e sovra regionali. Il collegamento e l’apertura della Regione verso l’esterno riguarda ovviamente i collegamenti fisici, ma anche immateriali, ovvero il superamento di un ritardo nella banda larga ultraveloce, che penalizza lo sviluppo di una società dell’informazione pienamente funzionale.
2. Ambiente
In questo settore strategico sono compresi gli interventi che risolvono la procedura di infrazione 2007/2195, relativa alla gestione ordinaria dei rifiuti ed allo smaltimento dei rifiuti stoccati; le opere relative al sistema idrico integrato, nell’ambito della distribuzione e qualità delle acque, con particolare riferimento all’adeguamento e ottimizzazione dei sistemi di depurazione, il potenziamento delle strutture di depurazione nelle aree di insediamento industriale, nonché gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico.
3. Sviluppo economico e produttivo
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento sono finalizzate a promuovere lo sviluppo produttivo, la crescita del sistema d’impresa e l’occupazione, attraendo investimenti sul territorio, in riferimento ai principali cluster regionali (Automotive, Aereonautico, Turistico), sostenendo le PMI per un rafforzamento produttivo, sia in ambito nazionale che ai fini dell’internalizzazione, realizzando aree produttive efficienti, ecosostenibili. La competitività strutturale del sistema produttivo lucano sarà rafforzata dal supporto alle attività di ricerca ed innovazione delle imprese.
4. Turismo e cultura
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento, partendo da Matera Città della Cultura 2019, mirano a porre in campo sinergie tra la filiera culturale quella delle produzioni di qualità legate al territorio e l’industria della ricettività. In tale priorità viene confermato il ruolo essenziale del turismo come policy di sviluppo e crescita del territorio, ma soprattutto di creazione di nuovi posti di lavoro nell’intero indotto della creatività e della ricettività.
5. Welfare e Legalità
Gli interventi mirano ad incrementare e a rendere più incisivo il sostegno a forme di associazionismo operanti sul territorio regionale favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, valorizzando al contempo il potenziale di crescita e occupazione anche tenendo conto degli obiettivi fissati nel testo di riforma del cd terzo settore, perseguendo il bene comune ed elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale.
Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, dell’Unione Europea nonché mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A tal fine, le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema delle risorse disponibili FSC 2007-2013 ed FSC 2014-2020, dei Fondi strutturali dell’Unione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale, delle risorse ordinarie nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing; ecc., tenendo conto, oltre di quanto previsto e programmato nell’ambito del Programma Operativo 2014-2020 della Regione Basilicata (POR), anche dei Programmi Operativi nazionali (PON) rilevanti per gli ambiti di intervento oggetto del Patto.
I referenti del Patto sono l’Autorità Politica per la Coesione e il Presidente della Regione Basilicata.
L’Autorità Politica per la Coesione e la Regione Basilicata si avvalgono di un Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto” costituito da un rappresentante del Dipartimento per le Politiche di Coesione; un rappresentante del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della Politica Economica; un rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale; un rappresentante della Regione Basilicata. Il Comitato è presieduto dal rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
L’Autorità per la Politica di Coesione, avvalendosi dei competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, anche con il ricorso agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo. Si impegna, inoltre, a promuovere ogni utile iniziativa affinché le risorse finanziarie necessarie a sostenere l’attuazione di quanto previsto dal presente Patto siano effettivamente disponibili, per un’efficace attuazione degli interventi.
Il Presidente della Regione Basilicata, per quanto di competenza, si impegna ad assicurare il pieno conseguimento degli obiettivi del presente Patto, inclusi quelli di spesa.
Il Governo e la Regione Basilicata hanno convenuto sulla necessità di avviare un percorso finalizzato a sottoporre alla Commissione Europea una proposta di realizzazione di Zone Economiche Speciali (ZES), comprendenti anche le aree a specifica valenza culturale (Zone Culturali Strategiche a sostegno speciale), al fine di favorire la crescita economica delle aree identificate come le più idonee al rilancio degli investimenti esteri nel Paese.
L’accordo verrà sottoposto a verifica semestrale.
il sindaco De Ruggieri al presidente Renzi: “Matera pronta alla metamorfosi per diventare modello per il sud che non si arrende”. Di seguito l’intervento integrale di De Ruggieri.
“Le porgo il saluto della città viva, più antica del mondo”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha esordito oggi, salutando al cinema Duni il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita a Matera.
“Matera ha compiuto una lunga marcia per riconquistare la dignità, per dare ai cittadini il senso di missione, individuando nell’identità storica il ruolo della città verso il suo sviluppo”.
Durante il suo intervento, il sindaco ha poi illustrato il percorso compiuto dalla comunità alla luce del suo patrimonio più importante, i Sassi: “Sono stati recuperati perché la comunità ha avuto la consapevolezza che essi non rappresentassero l’espressione miserabile di un territorio, ma la sua insostituibile eredità, non una zavorra storica – ha proseguito – ma un lievito di nuova storia. Questa città unica e universale, luogo senza età, sintesi straordinaria della perenne vicenda dell’uomo ha superato i giudizi della storia. Nel 1986, da infamia nazionale è stata riconosciuta dal Governo luogo di preminente interesse. Nel 1983 l’Unesco ha trasformato la vergogna in Patrimonio mondiale dell’Umanità e nel 2014 l’Europa ha desginato la città a rappresentare l’Italia, quale capitale europea della Cultura. Questa è la sfida che abbiamo di fronte – ha aggiunto – Credo che per garantire quesrto ruolo di cui siamo ambiziosi destinatari occorre che Matera superi storiche strettoie e proponga aggiornati modelli di sviluppo”.
Raffaello de Ruggieri ha sintetizzato in alcuni punti gli elementi sostanziali che possono condurre Matera verso la svolta europea: “Innanzitutto rottura di una inaccettabile isolamento della città, ferrovie , strade e infrastrutture immateriali. In secondo luogo la realizzazione essenziale del servizio su ferro urbano, il completamento della tangenziale e la riqualificazione funzionale dello snodo strategico di piazza della Visitazione. Terzo punto, la realizzazione di uno spazio multifunzionale nel quale rispondere e comunicare i prodotti della contemporaneità culturale. Infine quarto punto, la traduzione corretta del teorema che Matera non è solo una città attraente ma debba diventare anche attrattiva per gli investimenti che sono fonte determinante di occupazione.
Sul Patto per la Basilicata che è stato firmato oggi fra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione,. Marcello Pittella, il sindaco Raffaello de Ruggieri ha agigunto: “ Sono moderatamente soddisfatto. Una valutazione, questa, che nasce dal mio tratto genetico di essere un’ostinato ottimista perché convinto che il pessimismo sia sinonimo di immobilismo. Nel Patto vi sono elementi innovativi rispetto al passato, come l’ultimazione della tratta ferrata da Altamura a Matera con l’attraversamento urbano fino a Matera sud. L’impegno politico di riaprire un progetto ibernato come quello della Murgia Pollino nei segmenti strategici da Ferrandina a Matera e da Matera Gioia del Colle, la riaffermazione delle risorse della legge di Stabilità per realizzare a Matera i Parchi tematici della Storia dell’uomo, gli interventi di rigenerazione urbana e quelli per il completamento del Restauor urbanistico dei Sassi. In questo contesto va dato atto che il ministro Franceschini ha firmato ieri il Decreto in cui conferma l’investimento di 28 milioni e individua interventi concordati come il Museo demoantropologico, la Cittadella dello Spazio e una prima tranche per il “Guerrieri” di Matera, la futura platea interdisciplinare dei prodotti culturali. A questo riguardo, la comunità attende la presenza attende l’arrivo del ministro Franceschini per inaugurare la sede dell’Alta Scuola del Restauro; anche questo è il riconoscimento del ruolo strategico della città e per il quale ringrazio il ministro, il Governo nazionale e il Governo regionale.
C’è un passaggio essenziale nel Patto – ha poi proseguito – Da tempo con cadenzata petulanza affermo che noi forse riusciremo a dare a Matera entro il 2019 un vestito europeo, dotato di qualità urbana e sociale. Se non riusciremo, però, a stabilizzarne la dimensione economica e produttiva che regge e sostiene nel tempo questi livelli, saremo condannati ad essere nuovamente ingoiati in una lenta, inarrestabile asfissia di futuo. L’elemento inserito nel Patto che va segnalato è quello relativo all’impegno di realizzare Zone economiche speciali che comprendano le aree a specifica valenza culturale, le cosiddette Zone culturali strategiche a sostegno speciale. Si tratta di ispirare, proporre, progettare, ottenere e realizzare, nuovi modelli destinati solo all’innovazione, alla ricerca, alla ricerca applicata, all’invenzione progettuale e alle Officine della Cultura in cui non c’è erogazione culturale, ma diffusione e produzione.
Si tratta di attivare seriamente industrie creative di nuova generazione per far sì che Matera, luogo magnetico e ispiratore sia anche luogo di creatività scientifica e culturale del Paese. Sarebbe una metamorfosi tutta materana in cui una città, un tempo luogo di perdizione, diventa luogo stimolante. Il prezioso e essenziale accompagnamento verso Matera 2019 da parte dell’Agenzia di Coesione territoriale ci rafforza. Forse, per completare il disegno di una organizzazione di qualità, sarebbe coerente armonizzare le diverse risorse per Matera legate ad un più organico accordo di programma attraverso l’alleanza istituzionale tra Stato, Regione e Comune.
Sento la responsabilità del momento, vivo la speraanza dei miei cittadini e verifico l’attenzione esterna che pesa su questa città. Siamo diventiati un riferimento, ma saremo capaci di tradurre tutto ciò in azioni, realizzando l’obirttivo di Matera di diventare modello per il Sud, un territorio in cui si smentiscono i malinconi teoremi secondo cui da noi ci sono più soldi che progetti. La nostra ambizione – ha concluso il sindaco – è costruire il modello di un Sud che non si lamenta che supera contrasti corrosivi e costruisce un nuovo modello di meridionalismo, senza presunzione né arroganza. C’è la possibilitàò concreta, ut8uilizzando l’opportunitòà del 2019, di costruire un nuovo percorso di crescita e sviluppo per il nostro Paese”.
Riportiamo di seguito l’intervento del Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella in occasione dell’incontro a Matera con il premier Renzi.
Pittella: “Innovare e cambiare è faticoso ma noi ci stiamo provando”.
“Gentili autorità, caro Matteo, innanzitutto grazie per essere qui e grazie per quanto stai facendo con il tuo governo.
Saluto anche il sottosegretario Claudio De Vincenti che con un lavoro meticoloso ci ha consentito di essere qui stasera e di firmare il patto per la Basilicata”. Con queste parole il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha aperto il suo intervento al teatro Duni di Matera alla presenza del presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi.
“La tua presenza – ha aggiunto Pittella Rivolgendosi al capo del governo – ci conforta e ci accompagna. Ci dice che non siamo soli. Non siamo soli se ieri il Cipe da te presieduto stanzia 2,5 miliardi per la ricerca e uno per la cultura.
Non ci sentiamo soli se la disoccupazione scende 11,4 percento, non siamo soli se si registrano 380 mila occupati in più e non siamo soli in Basilicata se le nuove assunzioni dei lucani residenti in italia nell’ultimo anno sono state più di 12 mila e se le assunzioni nuove dei soli lucani residenti in Basilicata sono state quasi 10 mila.
Merito della riforma del mercato del lavoro, ma sono numeri che abbiamo il dovere di recuperare e conoscere. Governare il cambiamento è una fatica – ha aggiunto Pittella – significa scontrarsi quotidianamente con i sabotatori di ogni innovazione. Vai avanti presidente Renzi sulle riforme. E sappi che in tantissimi saremo in autunno ad accompagnarti nella sfida referendaria sulle riforme costituzionali. Ma si sa, la innovazione è una scelta coraggiosa, dimostrata in Italia, e in piccolo, da noi, da una piccola regione come la Basilicata, che ha saputo innovare e riformarsi in una sorta di laboratorio dell’azione pubblica, una regione cerniera che unisce e avvicina le sponde del mediterraneo, capace di spendere il 100 percento delle risorse comunitarie affrontando e superando declinazioni con tenacia. Questa è una terra fatta di persone perbene, di organizzazioni serie”.
Pittella ha quindi consegnato una serie di numeri riguardanti la Basilicata e il Governo regionale.
“Numeri che incoraggiano questo sforzo. Più 106 per cento di start up, 55 per cento in più di uso di fonti rinnovabili, disoccupazione passata dal 17 al 12 percento in questi due anni, più 150 percento di esportazioni grazie anche alla Fiat, siamo ultimi per fallimenti aziendali, 36 percento di assunzioni a tempo indeterminato, turismo d’eccezione con più 26 percento di arrivi, così come tutti abbiamo costruito insieme una stagione di infrastrutture immateriali, più 82 percento di copertura rete sulla banda larga, 9 milioni di euro investiti sul piano disabilità, 410 milioni di euro con la banca europea degli investimenti. Certo siamo anche regione che manifesta criticità per complessità di investimento.
Sui controlli e sulla tutela della salute dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter fare di più e stringere un nuovo patto fra Governo e regione tra sostenibilità e sviluppo, indispensabile per una regione che si candida a essere pilota, sui turismi, su agroalimentare, su innovazione, su ricerca.
Ed è molto interessata a intercettare investimenti su cui il governo nazionale sta lavorando. Noi siamo pronti a raccogliere la sfida e la tua presenza qui è il sigillo a questa nuova stagione. Vogliamo continuare su questa strada ed il patto per la Basilicata si muove su questa direzione individuando precisamente cinque aree di investimento, i cinque assi per lo sviluppo della nostra regione.
Alla demagogia noi preferiamo il dialogo e l’ascolto, il reciproco rispetto perchè è la sola strada che ci fa raggiungere obiettivi chiamando a responsabilità tutte le regioni d’Italia e in particolare quelle del sud.
Chiediamo a chi pensa di trincerarsi di pensarci bene perchè sarebbe il preludio di un isolamento non utile ad alcuno. E poi abbiamo Matera 2019 , il nostro fiore all’occhiello, un traino per tutta la Basilicata con più 61 percento di arrivi da un anno a questa parte.
Vogliamo far diventare la Basilicata un sistema che ruoti intorno a Matera e alle sue straordinarie potenzialità. Ma non basteranno trasporti più facili se il pensiero meridionale resterà lento e ancorato al passato. Matera2019 è capacità di condividere una cultura della innovazione e della legalità, della fiducia e della cooperazione, della trasparenza e della responsabilità. Dobbiamo investire sul futuro rompendo i dogmi di un passato troppo sonnolente. Occorrono lavoro, fatica, talento. Cose che in questa nostra terra non mancano”.
Franceschini firma decreto, 28 milioni di euro per Matera 2019
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella: “Grazie al Governo Renzi risorse maggiori di quelle previste dal dossier. Da parte nostra sostegno straordinario a una delle sfide più importanti di Matera e della Basilicata”
ministro per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, Dario Franceschini, ha firmato il decreto ministeriale con il quale si assegnano 28 milioni di euro a Matera, città designata capitale europea della cultura per il 2019.
Lo ha reso noto, nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi.
Il finanziamento prevede un investimento di 17 milioni di euro per le opere pubbliche e di 11 milioni di euro per il dossier Matera2019.
In particolare, le risorse per le opere pubbliche che saranno destinate al Comune di Matera sono state così ripartite: 7 milioni di euro per il Parco della Storia dell’uomo – civiltà contadina; un milione e mezzo di euro per il Parco della Storia dell’uomo – Città dello spazio; 8 milioni di euro per il Guerrieri di Matera; 500 mila euro per la risistemazione della Cava del Sole.
Invece, gli 11 milioni di euro destinati alla Fondazione Matera-Basilicata2019 per il dossier sono stati così ripartiti: 3 milioni 600 mila euro per il piano della comunicazione; 7 milioni e 400 mila euro per il piano di assistenza tecnica.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella: “Con questo decreto ministeriale si fa un altro grande passo in avanti per affrontare positivamente le sfide che abbiamo davanti in vista del 2019. Sono molto grato al presidente Renzi e al ministro Franceschini per aver concretizzato gli impegni assunti e per aver aumentato notevolmente il sostegno economico. Infatti, agli 11 milioni di euro da parte dello Stato previsti nel dossier di candidatura si aggiungono, con questo decreto, i 17 milioni di euro per le opere pubbliche. La Regione Basilicata – ha concluso Pittella – ovviamente non farà mancare il suo straordinario sostegno, così come previsto dagli accordi già sottoscritti che prevedono un investimento di 25 milioni di euro per il programma culturale nell’interesse generale di Matera e di tutta la Basilicata”.
Sole (Presidente Fondazione Matera2019): “Con decreto Franceschini passo in avanti”
“Il decreto firmato dal ministro ai Beni e alle Attività culturali e al Turismo, Dario Franceschini, si muove in modo assai coerente con i contenuti del dossier di candidatura sia in relazione alla quantità che alla qualità dei finanziamenti”. Lo afferma la presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Aurelia Sole, che commenta con grande soddisfazione l’impegno assunto dal Governo Renzi e, in particolare, dal ministro Franceschini.
“Questo straordinario risultato – aggiunge Sole – è il frutto di una positiva concertazione che ci ha visto molto impegnati insieme al Comune di Matera e alla Regione Basilicata al fine di poter cogliere tutte le opportunità aperte dalla designazione a Capitale europea della cultura. L’impegno concreto del governo affida alla Fondazione e, ovviamente, a tutti i singoli soggetti fondatori, una grande responsabilità nel velocizzare le procedure attuative in un quadro ampio di condivisione e partecipazione. Abbiamo molte cose da fare e molti traguardi da raggiungere.
Il budget della Fondazione Matera Basilicata 2019 non si ferma all’anno della Capitale, ma arriva fino al 2022, per dare continuità ai numerosi stimoli che da tutta Europa e da tutta Italia arriveranno a Matera nel 2019 e da qui verranno poi fatti girare in tutte le nostre regioni.
Dobbiamo continuare in questa direzione facendo squadra per un obiettivo che non è solo di Matera, ma di tutta la Basilicata, di tutto il Mezzogiorno, di tutto il Paese.
Matera ha vinto la competizione perché ha saputo collegarsi all’educazione collettiva e alla possibilità di costruire nuovi modelli sociali ed economici. Open data, big data, open society, narrazioni digitali sono grandi opportunità per tutti; contribuire a una nuova idea di Europa, basata sulla cultura e sulle tecnologie, ma anche e soprattutto sull’integrazione delle culture del Mediterraneo, è davvero un obiettivo prioritario per tutti noi. Anche ovviamente per l’Università che, in questo momento, ho l’onore di guidare e che continuerà a far sentire il suo sostegno mettendo a disposizione di questa sfida le sue competenze e rilanciando la sua funzione didattica, sociale e culturale anche in un ambito più esteso come quello del Mezzogiorno e del Mediterraneo. Ma questa visione non basta se non è rivolta prioritariamente ai giovani. Ecco perché credo che presto incontreremo il ministro Franceschini e il ministro All’istruzione, Stefania Giannini. Vogliamo coinvolgere le scuole e le nuove generazioni per affrontare con maggiore coraggio e maggiore fiducia le sfide che ci attendono. Ringrazio, pertanto, il Governo Renzi e il ministro Franceschini per la fiducia che ripongono nel nostro progetto, il Presidente della Regione e il sindaco di Matera per l’impegno sul fronte delle infrastrutture e delle risorse messe in campo”.
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Regione Basilicata
PATTO PER LO SVILUPPO DELLA REGIONE BASILICATA
Attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio
PREMESSO
• che il Mezzogiorno rappresenta un grande potenziale per il rilancio dell’economia e per la crescita del Paese e che il perseguimento di un ritmo sostenuto di sviluppo richiede azioni mirate a ridurre il divario tra il Meridione e le Regioni del Centro Nord;
• che un processo di rilancio economico, produttivo e occupazionale del territorio richiede strumenti adeguati che impegnino le istituzioni a livello locale, regionale e nazionale, in un quadro programmatico condiviso;
• che la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicatacondividono la volontà di attuare una strategia di azioni sinergiche e integrate, miranti alla realizzazione degli interventi necessari per la infrastrutturazione del territorio, la realizzazione di nuovi investimenti industriali la riqualificazione e la reindustrializzazione delle aree industriali,e ogni azione funzionale allo sviluppo economico, produttivo e occupazionale del territorio regionale;
• che l’articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, prevede che “gli interventi che coinvolgono una molteplicità di soggetti pubblici e privati e implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico delle amministrazioni statali, regionali, locali e possono essere regolati sulla base di accordi”;
• che, nell’ambito degli accordi citati all’articolo 2, comma 203, della legge n. 662 del 23 dicembre 1996, si evidenzia che gli stessi possono contenere indicazioni in merito a:
a) le attività e gli interventi da realizzare;
b) i tempi e le modalità di attuazione;
c) i termini per gli adempimenti procedimentali;
d) le risorse finanziarie occorrenti per la progettazione, realizzazione e/o il completamento degli interventi;
e) le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati;
• che il D. Lgs. n. 88 del 31 maggio 2011 e successive modifiche e integrazioni, definisce le modalità per l’individuazione e la realizzazione degli interventi, la destinazione e l’utilizzazione delle risorse aggiuntive, al fine di promuovere lo sviluppo economico e la coesione territoriale, rimuovendo gli squilibri socio-economici e amministrativi nel Paese;
• che il decreto-legge n. 69/2013, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, all’art. 9-bis, definisce l’ambito di applicazione delle misure di attuazione rafforzata degli interventi per lo sviluppo e la coesione territoriali;
• che il Regolamento UE n. 1303/2013, nell’ambito delle politiche di coesione 2014–2020, stabilisce le norme comuni applicabili ai Fondi strutturali e di investimento europei (SIE), compreso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);
• che il Regolamento UE n. 1301/2013, indicando le priorità di investimento a favore della crescita e dell’occupazione, identifica sia gli ambiti di applicazione dei fondi FESR sia le concentrazioni tematiche;
• che l’articolo 1, comma 703 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ha definito le nuove procedure di programmazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020;
• che l’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, ed in particolare il comma 6 prevede che il complesso delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2014-2020 sia destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale;
• che la Commissione Europea ha adottato, in data 29 ottobre 2014, l’Accordo di Partenariato con l’Italia per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei per la crescita e l’occupazione nel periodo 2014-2020;
• che, in relazione al periodo di programmazione 2014-2020, si intendono assegnare risorse pari ad un importo di 565,2 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per l’attuazione degli interventi compresi nel presente Patto per la Regione Basilicata, quale quota parte del totale delle risorse destinate alla Regione Basilicata, nell’ambito del Fondo Sviluppo e Coesione destinato alle Regioni del Mezzogiorno;
• che, in relazione alle quote dei PON 2014-2020 e di altre fonti nazionali richieste dalla Regione Basilicata per il cofinanziamento di interventi nell’ambito del presente Patto, si rimanda per la definizione delle stesse a successivi incontri bilaterali tra la Regione Basilicata e le amministrazioni competenti.
TENUTO CONTO
• che la Regione Basilicataha individuato, nell’ambito del Documento Economico e Finanziario 2016 – 2018, approvato in Consiglio Regionale in data 2 febbraio 2016 con deliberazione n. 385, le linee di indirizzo strategico finalizzate alla creazione di una società competitiva ed aperta, della conoscenza e delle competenze, dallo sviluppo compatibile duraturo ed a basse emissioni di carbonio, inclusiva e coesa, partecipata e ben governata, con particolare focus al Programma Matera 2019;
• che il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in data Il 17 ottobre 2014, ha proclamato Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019, nell’ottica della creazione di uno spazio culturale “aperto” che coinvolge tutto il territorio lucano, dove da tutta Europa si possa arrivare e produrre un momento di alta cultura in maniera semplice e condivisa;
• che gli obiettivi strategici e le aree di intervento individuatimirano ad elevare il benessere sociale, mettere in campo azioni per vincere le sfide della globalizzazione che coinvolgono gli asset produttivi principali (agricoli, industriali, turistici) e sono strettamente connessi all’accessibilità fisica ed immateriale, attraverso un approccio integrato e sistemico che lega insieme la scuola, la formazione, l’orientamento professionale, le vocazioni produttive e dunque la domanda di lavoro delle imprese; nonché operare per la sostenibilità ambientale e la messa in sicurezza del territorio;
• che, per quanto riguarda la realizzazione degli interventi in materia di governo e gestione della risorsa idrica, deve essere data massima priorità a quegli interventi che risolvono procedure di infrazione alle direttive comunitarie sulle quali siano già state emesse sentenze di condanna o siano in corso procedure di pre-contenzioso (EU PILOT), tenendo altresì conto degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva 2000/60/CE e perseguendo, laddove possibile, l’integrazione tra finalità di tutela della risorsa e degli ecosistemi acquatici ex direttiva 2000/60/CE e finalità di mitigazione del rischio idrogeologico ai sensi della direttiva 2007/60/CE;
• che gli interventi contro il rischio di dissesto idrogeologico da finanziare con risorse pubbliche devono essere coerenti con le mappe della pericolosità e rischio e con gli obiettivi e le priorità correlate individuati nei Piani di gestione del rischio di alluvioni, ai sensi della direttiva 2007/60/CE, approvati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare nei Comitati Istituzionali Integrati delle Autorità di Bacino, ai sensi dell’art. 4 comma 3 del D. Lgs. N. 219/2010 e per quanto riguarda la pericolosità da alluvione fluviale e costiera e nelle pianificazioni di assetto idrogeologico (PAI) per quanto attiene alla pericolosità geomorfologica, in applicazione dei criteri di ammissibilità e di selezione individuati nel DPCM 28 maggio 2015;
• che,tra gli interventi infrastrutturali, sono considerati prioritari anche quelli necessari a risolvere situazioni di pericolo connesse alla viabilità provinciale e comunale ed ai collegamenti tra le aree interne, anche a bassa densità di popolazione;
• che le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento,concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata, sono le seguenti:
1. Infrastrutture
Gli interventi che rientrano in questo settore strategico hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità per lo sviluppo delle imprese e dei territori, realizzare gli interventi su strade e ferrovie funzionali allo sviluppo economico con una finalità di coesione e pari accessibilità alle diverse aree regionali. Essi rispondono alla rilevanza tutta particolare che il tema della connettività materiale ed immateriale assume in Basilicata in riferimento alle reti inter e sovra regionali. Il collegamento e l’apertura della Regione verso l’esterno riguarda sia i collegamenti fisici, che quelli immateriali, ovvero il superamento di un ritardo nell’accesso alla banda larga ultraveloce, che penalizza lo sviluppo di una società dell’informazione pienamente funzionale.
2. Ambiente
In questo settore strategico sono compresi gli interventi che risolvono la procedura di infrazione 2007/2195, relativa alla gestione ordinaria dei rifiuti ed allo smaltimento dei rifiuti stoccati; le opere relative al sistema idrico integrato, nell’ambito della distribuzione e qualità delle acque, con particolare riferimento all’adeguamento e ottimizzazione dei sistemi di depurazione, il potenziamento delle strutture di depurazione nelle aree di insediamento industriale,nonché gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico.
3. Sviluppo economico e produttivo
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento sono finalizzate a promuovere lo sviluppo produttivo, la crescita del sistema d’impresa e l’occupazione, attraendo investimenti sul territorio, in riferimento ai principali cluster regionali (Automotive, Aereonautico, Turistico), sostenendo le PMI per un rafforzamento produttivo, sia in ambito nazionale che ai fini dell’internazionalizzazione, realizzando aree produttive efficienti edecosostenibili. La competitività strutturale del sistema produttivo lucano sarà rafforzata dal supporto alle attività di ricerca ed innovazione delle imprese.
4. Turismo e cultura
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento, partendo da Matera Città della Cultura 2019, mirano a porre in campo sinergie tra la filiera culturale, quella delle produzioni di qualità legate al territorio e l’industria della ricettività. In questo ambito prioritario viene confermato il ruolo essenziale del turismo come policy di sviluppo e crescita del territorio, ma soprattutto di creazione di nuovi posti di lavoro nell’intero indotto della creatività e della ricettività.
5. Welfare e Legalità
Gli interventi mirano ad incrementare e a rendere più incisivo il sostegno a forme di associazionismo operanti sul territorio regionale favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, valorizzando al contempo il potenziale di crescita e occupazione, anche tenendo conto degli obiettivi fissati nel testo di riforma del cosiddetto “terzo settore”, perseguendo il bene comune ed elevando i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale.
• che il CIPE, con deliberazione n. 10 del 28 gennaio 2015, ha approvato la definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale dei programmi europei per il periodo di programmazione 2014-2020 e il relativo monitoraggio, nonché i criteri per la programmazione degli interventi complementari di cui all’articolo 1, comma 242 della legge n. 147/2013, previsti nell’Accordo di partenariato 2014-2020;
• che, ai sensi del comma 703 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), sarà presentata relativa proposta al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per l’assegnazione degli importi, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione afferenti alla programmazione 2014-2020, destinati alla realizzazione degli interventi compresi nel Patto;
• chela Regione Basilicata,con deliberazione della Giunta Regionale n.926, in data21 luglio 2014, ha preso attodelProgramma Operativo Regionale POR FSE Regione Basilicata 2014-2020 approvato con Decisione C(2014) 9882 del 17 dicembre 2014,e con deliberazione della Giunta Regionale n. 1284,in data7 ottobre 2015, ha preso attodel Programma Operativo Regionale POR FESR Regione Basilicata2014-2020 approvato con Decisione C(2015) 5901del 17 agosto 2015;
• che il D.Lgs.n. 267/2000 (Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) disciplina, tra l’altro, i compiti delle regioni nell’organizzare l’esercizio delle funzioni amministrative a livello locale, in particolare prevedendo strumenti e procedure di raccordo e concertazione, con le autonomie locali, al fine di realizzare un sistema efficiente al servizio dello sviluppo economico, sociale e civile;
• che il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui all’articolo 10, comma 2, del decreto-legge 31agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, cura il raccordo con le amministrazioni statali e regionali competenti, anche ai fini dell’adozione degli atti di indirizzo e di programmazione relativi all’impiego dei Fondi strutturali dell’Unione europea nonché del Fondo per lo sviluppo e la coesione;
• che l’Agenzia per la coesione territoriale, di cui all’art. 10, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, al fine di assicurare il rafforzamento dell’azione di programmazione, coordinamento, sorveglianza e sostegno della politica di coesione, tra l’altro:
o opera, in raccordo con le amministrazioni competenti,il monitoraggio sistematico e continuo dei programmi operativi e degli interventi della politica di coesione;
o può assumere le funzioni dirette di Autorità di Gestione;
o vigila, nel rispetto delle competenze delle singole amministrazioni pubbliche, sull’attuazione dei programmi;
o dà esecuzione alle determinazioni adottate ai sensi degli articoli 3 e 6 del D. Lgs. n. 88/2011.
• che l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (di seguito Invitalia), al fine di accelerare l’attuazione degli investimenti di rilevanza strategica per la coesione territoriale e la crescita economica, nonché razionalizzare e rendere più efficienti le relative procedure di spesa può svolgere attività economiche, finanziarie e tecniche a supporto delle Amministrazioni interessate alla realizzazione di interventi finanziati con risorse nazionali e comunitarie e svolgere le funzioni di Centrale di Committenza ai sensi dell’articolo 55-bis, comma 2-bis, decreto-legge n. 1/2012, convertito con modificazione dalla legge n. 27/2012 e dell’articolo 38, comma 2, D.Lgs. 50/2016 “Codice dei Contratti Pubblici”, nonché le funzioni di soggetto attuatore degli interventi previsti nei Contratti Istituzionali di Sviluppo, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, D.Lgs. n. 88/2011.
• che la Regione Basilicata, per l’attuazione degli interventi inseriti nel presente Patto, può avvalersi dei propri Enti e Società in house,nel rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e nazionale in materia.
CONSIDERATO
• che la Presidenza del Consiglio dei Ministri intende attivare,d’intesa con la Regione Basilicataun processodi pianificazione strategica con l’obiettivo di:
1. assicurare la realizzazione degli interventi strategici e qualificanti per il territorio, monitorando edaccelerando l’attuazione degli interventi già in corso;
2. avviare gliinterventi strategici già compresi nella piattaforma progettuale territoriale, anche attraverso lo snellimento dei processi tecnici ed amministrativi;
3. assicurare la progettazione di nuovi interventi considerati strategici per la specifica area territoriale;
• che la Presidenza del Consiglio dei Ministri/Dipartimento per le Politiche di Coesione, al fine di accelerare la realizzazione degli interventi infrastrutturali materialie immateriali, assicurare la qualità di spesa, garantireil necessario coinvolgimento di tutti i soggetti implicati nel processo di pianificazione strategica, intende promuovere le misure di attuazione rafforzata degli interventi avvalendosi dell’Agenzia della Coesione Territoriale per il monitoraggio sistematicoe continuo degli interventi e di Invitalia quale soggetto attuatore, salvo quanto demandatoall’attuazione da parte dei concessionari di servizi pubblici, ai sensi della normativa vigente.
RITENUTO
• opportuno procedere alla stipula di un Patto per la Regione Basilicata, in ragione della dimensione e complessità degli interventi per lo sviluppo socio-economico della regione, al fine di dare un rapido avvio e garantire l’attuazione degli interventi considerati strategici, nonché di facilitare la nuova programmazione nazionale e comunitaria 2014-2020;
• che con la stipula del presente Patto per la Regione Basilicata, le Parti intendono fornire una risposta flessibile ed integrata alle diverse esigenze territoriali, promuovendo a tal fine, un più efficace coordinamento tra i diversi strumenti di programmazione e di pianificazione e tra le diverse fonti finanziarie disponibili, nonché tra i diversi soggetti istituzionali interessati;
tutto ciò premesso
Il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Basilicata, di seguito le Parti, stipulano il presente Patto:
Articolo 1
(Recepimento delle premesse)
1. Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente Patto e costituiscono i presupposti su cui si fonda il consenso delle Parti.
Articolo 2
(Oggetto e finalità)
1. Con il presente Patto, le Partisi impegnano ad avviare e sostenereun percorso unitario di intervento sul territorio della Regione Basilicata, finalizzato allo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale dell’area, nonché alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza del territorio;
2. A tale fine, le Parti, tenuto conto delle linee di sviluppo e delle aree di intervento,condivise tra la Regione Basilicata ed il Governo, hanno identificatogli interventi prioritarie gli obiettivi da conseguire entro il 2017indicati nell’Allegato A, che forma parte integrante del presente Patto, per la cui attuazione è ritenuta necessaria un’azione coordinata,con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
Articolo 3
(Risorse finanziarie)
1. Le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema delle risorse disponibili ordinarie ed aggiuntive, nazionali ed europee, nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing, ecc.;
2. L’importo complessivo degli interventi, che costituiscono gli impegni del presente Patto, e le risorse finanziarie previste per la loro attuazione sono indicati in dettaglio nell’Allegato A al Patto e sono sinteticamente descritte, per macro-categorie, nella seguente tabella, suddivise per aree di intervento:
Area di intervento Costo totale interventi
(€) Risorse
giàassegnate (1)
(€) Risorse FSC
2014-2020
(€) Altre risorse
disponibili (2)
(€) Risorse finanziarieFSC al 2017
(€)
Infrastrutture 1.836.186.048 321.096.860 208.600.000 1.306.489.188 14.000.000
Ambiente 953.616.301 590.803.126 179.326.874 183.486.301 33.000.000
Sviluppo economico e produttivo 424.824.692 268.001.566 108.823.126 48.000.000 28.000.000
Turismo e cultura 308.250.000 232.614.570 48.450.000 27.185.430 23.900.000
Welfare e Legalità 278.000.000 179.500.000 20.000.000 78.500.000 5.000.000
Fondo rotativo progettazione; accompagnamento) 28.400.000 0 0 28.400.000 0
Totale costi e risorse 3.829.277.041 1.592.016.122 565.200.000 1.672.060.919 103.900.000
(1) Risorsegià assegnate: con precedenti programmazioni; oggetto di AdP, APQ, CIS; assegnate con provvedimenti di legge; ecc.
(2) Altre risorse disponibili: POR, Programmi operativi nazionali, altre Fonti Nazionali
3. Le risorse finanziarie a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione,riferite al periodo di programmazione 2014-2020, verranno assegnateda parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), ai sensi del comma 703 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015).
4. Con delibera CIPE verranno indicati i criteri ed i meccanismi per il trasferimento delle risorse FSC 2014-2020 e per la revoca totale o parziale delle stesse risorse di cui al presente Patto.
5. Per quanto concerne gli interventi relativi al settore strategico “Ambiente”, le Parti si impegnano affinché:
i) negli ambiti o bacini territoriali ottimali in cui si debba ancora ottemperare agli adeguamenti di cui all’art. 172 commi 1, 2 e 3 del D. Lgs. 152/2006, come sostituito dall’art. 7 comma 1 della legge 164/2014 (cd. Sblocca Italia), venga accelerato l’avvio delle procedure di affidamento ai sensi del comma 4 del medesimo art. 172, tenendo conto che risulta ormai scaduto il termine perentorio da ultimo fissato alla data del 30 settembre 2015 per l’adozione dei relativi provvedimenti. Tali affidamenti saranno disposti in conformitàcon normativa vigente dall’Ente idrico in corso di costituzione ai sensi della nuova legge di riordino del servizio di cui si è dotata la Regione Basilicata (legge 2 dicembre 2015, n. 15 );
ii) i progetti per interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, come risultanti dal sistema telematico Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo–ReNDIS e validati dalla Regione, conformemente a quanto previsto dalla legislazione vigente, siano ammessi a finanziamento utilizzando i criteri di scelta e di attribuzione delle risorse che, ai sensi dell’art. 10, comma 11, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, sono stati approvati con DPCM 28 maggio 2015 recante “Individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”.
Articolo 4
(Modalità attuative)
1. In considerazione della strategicità e complessità degli interventi, nonché per accelerarne la realizzazione, le Parti, nel rispetto della pertinente normativa europea e nazionale, possono individuare Invitalia quale soggetto responsabile per l’attuazione degli interventi. Al fine di garantire la tempestiva attuazione degli interventi previsti dal presente Patto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con la Regione Basilicata, ove necessario e nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali, adotta le opportune misure di accelerazione ai sensi di quanto previsto dall’articolo 10, comma 2, lettere f-bis ed f-ter, decreto-legge n. 101/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 125/2013.
2. Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, dell’Unione Europea nonché mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A tal fine, le Parti si impegnano a dare attuazione aicontenuti del Patto mediante la messa a sistema, come indicato nell’Allegato A, delle risorse disponibili FSC 2007-2013 ed FSC 2014-2020, dei Fondi strutturali dell’Unione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale, delle risorse ordinarie nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing; ecc., tenendo conto, oltre di quanto previsto e programmato nell’ambito del Programma Operativo 2014-2020 della Regione Basilicata (POR), anche dei Programmi Operativi nazionali (PON) rilevanti per gli ambiti di intervento oggetto del presente Patto;
3. La Regione Basilicataper l’attuazione degli interventi inseriti nel presente Patto, può avvalersi dei propri Enti e Società inhouse, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e nazionale in materia.
4. L’Agenzia per la coesione territoriale è responsabile del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del Patto e svolge, altresì, l’azione di monitoraggio e valutazione degli obiettivi raggiunti.
Articolo 5
(Referenti del Patto – Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto)
1. I referenti del presente Patto sono l’Autorità Politica per la Coesione e il Presidente della Regione Basilicata.
2. L’Autorità Politica per la Coesione e la Regione Basilicata si avvalgono di un Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto” (di seguito Comitato), senza oneri a carico del Patto medesimo, che risulta così costituito:
i. un rappresentante del Dipartimento per le Politiche di Coesione;
ii. un rappresentante del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della Politica Economica;
iii. un rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
iv. un rappresentante della Regione Basilicata.
3. Il Comitato è presieduto dal rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
4. Le Amministrazioni centrali e la Regione Basilicata, coinvolte nella realizzazione degli interventi, pongono l’attuazione del Patto tra gli obiettivi annuali dei dirigenti interessati e ne danno informativa ai Referenti del Patto, trasmettendo le direttive annuali.
5. L’Agenzia per la Coesione Territoriale e la Regione Basilicata nella prima riunione del Comitato indicano i propri rispettivi Responsabili Unici dell’attuazione del Patto i quali sovraintendono all’attuazione degli interventi previsti e riferiscono al Comitato e ai Referenti del Patto.
Articolo 6
(Impegni delle Parti)
1. Le Parti si impegnano, nello svolgimento dell’attività di propria competenza, a dare attuazione alle linee di azione descritte nel presente Patto; in particolare:
a) L’Autorità per la Politica di Coesione, avvalendosi dei competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, anche con il ricorso agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo. Si impegna, inoltre, a promuovere ogni utile iniziativa affinché le risorse finanziarie necessarie a sostenere l’attuazione di quanto previsto dal presente Patto siano effettivamente disponibili, per un’efficace attuazione degli interventi. A tal fine, su eventuale richiesta della Regione Basilicata, l’Autorità per la politica della coesione si impegna a rendere disponibile il supporto tecnico operativo di Invitalia, anche in qualità di centrale di committenza e per l’avvio dei nuovi progetti, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 55-bis, decreto-legge n. 1/2012 e dell’articolo 38, comma 2, D.Lgs. n. 50/2016.
b) Il Presidente della Regione Basilicata, per quanto di competenza, si impegna ad assicurare il pieno conseguimento degli obiettivi del presente Patto, inclusi quelli di spesa indicati nell’Allegato A, subordinati alla effettiva disponibilità delle risorse finanziarie nazionali, avvalendosi dell’azione dell’Ufficiocompetente per la Programmazione Unitaria, Ufficio Attuazione degli Strumenti Statali e Regionali della Politica regionale, presso il Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, orientando l’attività amministrativa alla più efficace attuazione di quanto previsto agli articoli 2 e 3.
2. Le Parti concordano sulla necessità di avviare un percorso finalizzato a sottoporre alla Commissione Europea una proposta di realizzazione di Zone Economiche Speciali (ZES), al fine di favorire la crescita economica delle aree identificate come le più idonee al rilancio degli investimenti esteri nel Paese.
3. Le Parti concordano che l’adeguamento delle reti di trasmissione di energia ad alta e altissima tensione rappresenta una priorità per la Regione Basilicata. A tal fine, la Presidenza del Consiglio dei Ministri si impegna ad una azione in stretto coordinamento con il Ministero dello sviluppo economico e con la Regione Basilicata, affinché sia individuata una modalità per l’esecuzione dello studio di fattibilità propedeutico alla realizzazione dell’intervento.
4. Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, qualora si rendesse necessario riprogrammare in tutto o in parte le risorse di cui al presente Patto, interviene nell’istruttoria degli obiettivi e delle scelte di intervento, verificandone la coerenza con gli indirizzi definiti nei documenti di programmazione nazionali e comunitari.
5. Le Parti si impegnano a verificare periodicamente, almeno ogni 6 mesi, a partire dalla data di assegnazione delle risorse, lo stato di attuazione del presente Patto ed eventuali necessità di rimodulazione degli interventi indicati nell’Allegato A, a parità di spesa ammissibile a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.
Articolo 7
(Sorveglianza, trasferimento risorse, valutazione)
1. I soggetti attuatori degli interventi compresi nel Patto presentanoai Responsabili Unici, di cui al comma 6 dell’art. 5, e aggiornano periodicamente, una scheda per ciascun intervento contenente i passaggi procedurali e l’avanzamento della spesa.
2. La sorveglianza del rispetto del cronoprogramma e la rispondenza delle opere realizzate a quanto indicato negli impegni sottoscritti dalle Parti è assicurata dal monitoraggio degli interventi da parte dei Responsabili Unici, anche tramite verifiche in loco.
3. La Regione è responsabile del corretto e tempestivo inserimento dei dati di monitoraggio.
4. I Responsabili Unici, con il supporto delle competenti strutture dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, assicurano a cadenza almeno bimestrale il regolare monitoraggio degli interventi utilizzando il sistema di monitoraggio unitario istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. Le informazioni così acquisite sono rese disponibili alla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (BDAP).
5. I dati, le informazioni e i documenti acquisiti nel sistema di monitoraggio sono accessibili e condivisi tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione, gestione e controllo degli interventi.
6. Il Comitato sovraintende all’attività di verifica e, all’esito delle verifiche, assegna un congruo termine per l’attuazione delle eventuali azioni correttive.
7. Qualora l’esito delle verifiche portasse ad accertare che il mancato rispetto degli obiettivi procedurali e di spesa si discosta per più del 25 % rispetto alle previsioni, sono definanziati gli interventi in fase di progettazione che presentano un ritardo. Per gli interventi in fase di realizzazione la sanzione è rappresentata dall’ammontare delle risorse in economia, comunque per un importo non inferiore al 10 % del valore dell’intervento.
8. Il trasferimento delle risorse del Fondo Sviluppo Coesione è vincolato al rispetto del completo inserimento dei dati dei singoli interventi nel sistema di monitoraggio unitario, incluso il cronoprogramma di ogni intervento. Il mancato inserimento e/o aggiornamento dei dati di monitoraggio comporta la sospensione del trasferimento delle relative risorse.
9. Nei dodici mesi successivi alla realizzazione di ciascun intervento, la Regione presenta al Comitato un rapporto di valutazione sull’efficacia dell’intervento realizzato.
Articolo 8
(Informazione e pubblicità)
1. Le informazioni riferite agli obiettivi, alla realizzazione ed ai risultati del presente Patto saranno pubblicizzate sulla base un piano di comunicazione predisposto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
2. Al fine di garantire la massima trasparenza e la migliore comunicazione ai cittadini sullo stato di avanzamento dei lavori, il Presidente della Regione si impegna a:
a) individuare e comunicare al Comitato un referente per gli aspetti collegati all’attività di comunicazione;
b) fornire tutti i dati richiesti dal Comitato al fine di consentire la comunicazione di informazioni ai cittadini attraverso sistemi “open-data”.
Articolo 9
(Disposizioni finali)
1. Eventuali modifiche al presente Patto sono concordate tra le Parti e formalizzate mediante atto scritto.
Matera, 2 maggio2016
Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Il Presidente della Regione Basilicata
Mirella Liuzzi, deputata lucana del Movimento 5 Stelle: Renzi fa propaganda a Matera: “Risorse già originariamente destinate alle Regioni del Sud”. Di seguito la nota integrale.
L’autocelebrazione del premier Matteo Renzi, che in questi giorni si sta consumando nelle principali città del nostro Paese, è una vera e propria pantomima. Un tour dell’esecutivo basato sull’autoreferenzialità del nulla. Il governo – nel goffo tentativo di recuperare terreno dopo lo scandalo trivellopoli – sta tentando di attestarsi il merito di finanziamenti già previsti da tempo. Come ad esempio è accaduto lo scorso sabato quando Renzi ha tagliato il nastro di un viadotto siciliano già inaugurato nel 1975, piuttosto che l’annuncio di uno stanziamento di 2,5 miliardi per la ricerca, in diretta televisiva nel corso della trasmissione l’Arena, nonostante questo fosse già compreso nel bilancio del Miur da parte del Governo precedente. La tappa di Matera non invertirà la tendenza. Le risorse annunciate dal Premier per il Mezzogiorno derivanti da fondi europei, sono state infatti ridotte in maniera cospicua, passando dai 58 miliardi di euro previsti inizialmente ai soli 12,8 miliardi di euro attuali. A Matera si assisterà dunque ad una farsa con la complicità di Pittella: una firma e un “patto” su qualcosa che è già dovuto alle Regioni solo per ragioni di mera propaganda.
La risposta alle false promesse del Governo arriva dalle piazze delle città in cui Renzi si è recato. A Pisa hanno manifestato l’associazione vittime delle banche, i comitati delle case popolari e gli studenti. A Reggio Calabria erano presenti sindacati e lavoratori. Stamattina a Firenze non sono mancate le contestazioni per il caso Banca Etruria.
I lucani ed i materani, con il voto del 17 aprile sulle concessioni petrolifere – unica regione ad aver raggiunto il quorum sul referendum abrogativo – hanno già espresso un chiaro segnale al governo del PD che certamente sarà riconfermato al referendum sulla costituzione di ottobre e definitivamente con le elezioni nazionali.
Consigliere regionale Gianni Leggieri del Movimento 5 Stella su firma Patto per la Basilicata: “Il duo Renzi-Pittella e il loro pacco per la Basilicata accolti dai fischi e dalle contestazioni”. Di seguito la nota integrale.
Le aspettative sul Patto per la Basilicata non erano sicuramente altissime, ma cercare di far passare per nuovi investimenti i fondi già previsti e stanziati è l’ennesimo tentativo di camuffare la relatà. Questa volta Renzi ha avuto una spalla importante ed esperta, Pittella, che ha elogiato e rassicurato il suo capo, parlando di numeri meravigliosi che dipingono la Basilicata come una regione meravigliosa e fiorente, matre sappiamo tutti che la realtà è ben diversa purtroppo.
Oltre ai numeri pessimi che più volte abbiamo ricordato: in Basilicata è stato rilevato un tasso di occupazione inferiore addirittura a quello della Grecia che è ultima nella classifica dei 28 paesi dell’Unione Europea, la Svimez ha evidenziato nella relazione 2015 che le famiglie lucane in povertà relativa siano oltre il 25,5%, mentre sono quasi il 61,7% il lucani che percepiscono poco meno di 6.000 euro all’anno e il 34,8% coloro che si devono accontentare di poco meno di 3 mila euro all’anno, un contesto da quasi da dopoguerra.
Renzi e Pittella, da veri maestri della falsificazione hanno scientemente evitato ogni accenno all’inchiesta Trivellopoli e al disastro ambientale, economico e sociale che le lobby amiche del Governo e del Pd stanno causando alla nostra amata Basilicata e ai cittadini lucani.
Tornando alle risorse relative al “pacco pe la Basilicata” ricordo che già legge di Stabilità 2014 aveva stanziato ben 54,8 miliardi di euro, di cui l’80% al Mezzogiorno, successivamente la disponibilità totale al netto di una serie di prelievi effettuati dal Governo, sembra si sia ridotta ad 38,8 miliardi, di cui l’80% sempre destinato al Sud arrivando a 31.4 miliardi di euro, ma ancora questa dotazione, sempre senza alcuna comunicazione ufficiale sia scesa a 12.9 miliardi euro, pari al 41% dei 31.4 miliardi precedenti. Il Pacco evidentemente utilizza fondi già destinati alle Regioni del Sud ma per un importo estremamente inferiore a quello che avrebbe dovuto essere.
Renzi ha ben detto “il futuro dipende da noi” e noi cittadini lucani non vogliamo governi nazionali e regionali asserviti alle lobby, per questo manderemo a casa il Governo Renzi-Verdini e la Giunta Pittella. I fischi e le contestazioni dimostrano quale sia il vero stato d’animo dei cittadini lucani, le passerelle non vanno più di moda in Basilicata.
Confindustria Basilicata sul Patto per la Basilicata firmato a Matera da Renzi e Pittella: “Appuntamento importante per lo sviluppo della regione Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
«La sottoscrizione, oggi pomeriggio, del Patto per la Basilicata, da parte del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, rappresenta un appuntamento importante per lo sviluppo della nostra regione». Lo dichiara il presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma.
«C’è bisogno – osserva Somma – di accelerare il processo di ripartenza dei territori del Mezzogiorno e la Basilicata deve fare la sua parte, nel quadro di una fattiva e fruttuosa sinergia con il Governo e le regioni contermini. Non ci iscriviamo al coro degli scettici a prescindere – continua – ma non attribuiamo nemmeno valenze salvifiche al suddetto Patto: prendiamo atto, in ogni caso, di un rilevante processo che si avvia per segnare una discontinuità rispetto al passato, sottolineandone il carico di impegni e di responsabilità che ne derivano e alle quali nessuno può sentirsi estraneo».
«Per parte nostra – conclude il presidente di Confindustria Basilicata – rinnoviamo la nostra disponibilità a contribuire con impegno alla concreta realizzazione dello stesso, sottolineando la necessità del suo accompagnamento con una più intensa interlocuzione partenariale alla quale, del resto, non ci siamo mai sottratti».
Tancredi e Giordano (Ugl) su visita Premier Renzi a Matera.
“Renzi finalmente ha avuto modo di vedere da vicino che la Basilicata non è solo petrolio ma Regione composta da persone che con immensi sacrifici lavorano contribuendo nel rilanciare l’economia italiana. Se non si considera il Sud, l’Italia intera non parte”.
Lo hanno detto il segretario dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano in occasione della visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Matera.
Per i sindacalisti, “Renzi sa benissimo che il lavoro non si crea con le chiacchiere, bisogna realmente puntare sul rilancio dalla Basilicata. Da sempre denunciamo l’indifferenza con cui il governo Renzi ha scelto di trattare le tante ‘questioni’ del Mezzogiorno, evidentemente la strategia comunicativa del presidente del Consiglio, fatta di immagini e di vuota velocità, mal si coniuga con la gravità di problemi che richiedono approfondimento, esperienza, pianificazione, ma soprattutto mediazione e interventi concreti. Un accordo di programma che prevede un investimento di 2,2 miliardi di euro per il primo biennio, su una proposta complessiva della Regione pari a 4 miliardi di euro, sono solo ed esclusivamente solo chiacchiere. I fonti annunciati da Renzi per il Mezzogiorno derivanti da fondi europei, sono molto di meno, passando dai 58 miliardi di euro previsti inizialmente ai soli 12,8 miliardi di euro attuali. A Matera ancora una bugia con la complicità del governo/regione con una firma e un ‘patto’ su qualcosa che è già dovuto alle Regioni. E’ un’ennesima presa in giro per i lucani, è meramente un tentativo da parte del Governo di uscirsenne vergognosamente dopo lo scandalo trivellopoli e tentare di attestarsi il merito di finanziamenti già previsti da tempo. L’Ugl – proseguono Tancredi e Giordano – intende dare un calcio all’indifferenza che, come dimostrano anche gli ultimi dati sulla disoccupazione, sta dando vita a un’Italia non più divisa, ma spezzata in due, con il Sud allo sbando e sempre più lontano dal Nord e dal Centro. Renzi conosce benissimo la Basilicata e le sue potenzialità. Non tanto per i circa 550mila lucani rimasti, quanto per l’interesse dello Stato che spera di aumentare le estrazioni di greggio in modo da limitare le sempre costose importazioni dai paesi arabi o balcanici. Il dramma della disoccupazione al Sud? Sembra non esistere, e non è dato sapere come Renzi il ‘prometta tutto’ intenda risolverlo. Il dissesto idrogeologico, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, ambientale restano sullo sfondo dell’azione del Governo, argomento di comunicati stampa o di visite ‘di propaganda’ che non vanno oltre all’uso e consumo di fotografi e tv. Renzi nei confronti di tutto ciò che riguarda il Sud è distratto. Ma la spiegazione è semplice: il Meridione ha troppi problemi, troppi drammi irrisolti, per diventare protagonista dell’Italia che Renzi ha in mente e la cui immagine ogni giorno attraverso il bombardamento mediatico al quale sottopone gli italiani. Nell’Italia che corre, nell’Italia ‘moderna’, l’Italia che twitta e posta, nell’Italia degli hashtag, non c’è spazio per gli imprenditori che si tolgono la vita perché vessati dalle banche che ancora non hanno fiducia dei lucani, per i giovani disoccupati, per le infrastrutture da medioevo, per gli ospedali che cadono a pezzi, per le scuole coi soffitti a rischio crollo. E’ la Basilicata che, probabilmente, a Renzi non piace per nulla e che lo stesso Renzi dimentica o finge di dimenticare ma a Matera ci racconta ancora belle cose e parla di concretezze. Se potesse, forse, la rottamerebbe. Eppure di annunci sul Sud il premier ne ha fatti tanti, anzi tantissimi. In Basilicata c’è chi contesta al governo miopia e inerzia, dopo il riconoscimento di Matera come città europea della Cultura: il prestigioso riconoscimento è stato ottenuto attraverso gli sforzi dei lucani, senza alcun aiuto da parte dell’esecutivo. Spostando il radar delle promesse renziane in Basilicata ci sono casi disperati, disastrati, di desertificazione e sfruttamento territoriale,ed in fatto di annunci che di soluzioni concrete conferma da Matera che ‘tutto va bene’. L’Ugl intende denunciare lo stato di palese disinteresse e abbandono del Paese Italia per le politiche di rilancio del mezzogiorno con un’altra parte dell’Italia che vive in una spirale di declino e recessione. Ambiente, infrastrutture, fondi europei, turismo, energia, occupazione, welfare e agroalimentare, questi i punti di necessario interesse e dovuto rilancio da parte del Governo Renzi. La Basilicata – concludono Tancredi e Giordano – è in una condizione di sotto-sviluppo e di disoccupazione dilagante e quasi irreversibile, Renzi non si occupi solo delle Banche e dei teatrini internazionali, ma apra gli occhi sulla drammaticità della nostra Nazione e più in particolare del Mezzogiorno”.
Nota del Movimento Riscatto in occasione della visita a Matera del premier Renzi
“Nessun patto per il Sud è possibile se non comprende un forte piano, risorse e misure per salvare la sua agricoltura produttiva dalla crisi in cui è precipitata” scrive il coordinatore del Movimento Riscatto
nella lettera che ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, inviandogli le richieste e le proposte che sindaci, associazioni e movimenti di cittadini e degli agricoltori stanno ponendo
a base del documento di convocazione dello Sciopero per la Terra, la mobilitazione che si terrà fra il 24 e il 26 maggio 2016. Osserva Gianni Fabbris, coordinatore del Movimento Riscatto: “E’ proprio di un nuovo patto che abbiamo bisogno oggi di fronte alla perdita di senso e valore del lavoro agricolo di cura della terra che svuota i territori, indebolisce le comunità ed espone i cittadini a rischi crescenti per la salute e per lo stesso diritto ad un cibo sano, nutriente e di qualità e ad un prezzo sostenibile. Un patto che non può
ripartire, come chiedono a gran voce gli agricoltori e i sindaci in mobilitazione da mesi, da nuove regole per il commercio, il salvataggio delle imprese agricole in crisi, un uso della spesa pubblica trasparente
ed efficace. Soprattutto il Sud, storicamente luogo straordinario di lavoro agricolo, paga oggi il prezzo delle scelte politiche e di modello economico che hanno colpito l’agricoltura mediterranea europea e che ha
ridotto i nostri agricoltori ad essere una variabile ininfluente e marginale di cicli economici che espropriano di valore economico e sociale i nostri territori.
Serve una azione forte di ripensamento delle strategie agroalimentari, riconoscendo la profondità della crisi agricola e mettendo mano ad una vera e propria nuova Riforma Agraria che riassegni ruolo, funzione e senso alla produzione del cibo e dei servizi per i cittadini delle nostre aziende agricole.
L’agricoltura, per il Mezzogiorno d’Italia, è, insieme all’uso del suo grande patrimonio culturale e ambientale, un valore strategico e imprescindibile, la versa scommessa su cui impostare qualsiasi progetto per il rilancio che non sia solo l’assistenza e la marginalità”
Fabbris, commentando la presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi a Matera nel pomeriggio del 2 maggio, sottolinea “Ancora una volta, nei documenti e lanci di agenzia che annunciano l’azione del Governo per un piano straordinario nel Mezzogiorno che investirebbe
risorse finanziarie pari a diversi miliardi nei prossimi anni, non vediamo traccia di alcuna ipotesi e proposta seria che guardi all’obiettivo di rilanciare il grande patrimonio di lavoro e sviluppo economico che potrebbe garantire l’agricoltura se gli agricoltori
fossero messi in condizione di assolvere al proprio compito: produrre il cibo e lavorare la terra.
Il rilancio del Sud non può passare ancora una volta solo dalle infrastrutture e da politiche di sviluppo che non tengono conto dei suoi interessi. Non possiamo accettare l’idea che siamo solo una piattaforma
commerciale.”
Per queste valutazioni oggi il Movimento Riscatto non è a Matera per partecipare alla presentazione del Patto per la Basilicata annunciato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
“Non perchè siamo contro o a favore del Governo ma perchè attendiamo di sapere come e se il Presidente del Consiglio dei Ministri intende affrontare i problemi che sempre più chiaramente stanno affossando una
grandissima parte della società meridionale decisiva per la tenuta sociale ed economica delle nostre regioni. Per questo, oggi non siamo a Matera ma inviamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi le proposte che si avanzano dai Sindaci e dalle mobilitazioni di questi mesi, con la
richiesta di aprire il confronto e di farlo urgentemente vista la gravità della crisi e il crollo dei redditi agrari nelle aree rurali meridionali”
Nella giornata di oggi il Movimento Riscatto ha anche inviato una lettera ai Presidenti delle Camere e del Senato, alle commissioni parlamentari, ai capigruppo ed al Ministro dell’Agricoltura con la richiesta di incontro per illustrare ed annunciare la piattaforma su cui
è convocata la mobilitazione contro la crisi agricola e per difendere l’agricoltura, il lavoro e le comunità rurali che si terrà fra il 24 e il 26 maggio 2016.
Intanto avanza il lavoro per la preparazione dello Sciopero per la Terra in diverse regioni; prossimo appuntamento per Puglia e Basilicata, nella Sala del Consiglio Provinciale di Matera alle 16,30 per incontrare i Sindaci e concordare con loro la modalità di partecipazione alla tre giorni del 24/26 maggio.
La protesta di Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato Natuzzi Spa in occasione della visita di Renzi a Matera
I lavoratori della Natuzzi Spa insieme all’Unione Sindacale di Base-Lavoro Privato hanno accolto il Premier Renzi a Matera con una sonora contestazione. Inoltre, una loro delegazione è stata ricevuta dal Sottosegretario De Vincenti in un’aula del CineTeatro Duni. La delegazione ha rappresentato la paradossale situazione della Natuzzi Spa, azienda per cui lo scorso settembre sono stati stanziati 38 milioni di euro dal Mise, Regione Puglia e Regione Basilicata, tuttavia la Natuzzi non prevede di investire i finanziamenti pubblici ricevuti per effettuare nuove assunzioni, bensì si accinge a ridurre l’organico in loco. La delegazione, infine, è riuscita a ottenere l’impegno da parte del prof. De Vincenti di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per impedire che nei prossimi mesi la Natuzzi proceda a licenziamenti collettivi.
Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica Basilicata su visita Renzi a Matera: “Non è possibile tracciare alcuna prospettiva di futuro”. Di seguito la nota integrale.
Non possiamo accettare che il Presidente del Consiglio Renzi, dopo il silenzio imbarazzato sulla vicenda petrolio della Val d’Agri e del Sauro, al pari di quello del Presidente Pittella, a Matera si lasci andare ai microfoni della Rai ad un giudizio, che è facilmente inconfutabile, secondo il quale la nostra regione in cambio del fondamentale apporto energetico per il Paese, dell’apporto fiscale delle compagnie petrolifere, dell’alto prezzo pagato dalle nostre comunità in termini di salute ed ambiente, è stato “risarcito”. In questo modo il Premier non solo conferma la volontà di accentrare ogni potere in ordine all’estrazione e alla ricerca di idrocarburi, in cambio del più classico piatto di lenticchie, senza tenere conto del diritto degli enti istituzionali e delle popolazioni locali di decidere il proprio destino, ma compie un’operazione precisa che è quella di illudere i lucani che le risorse finanziarie del Patto per la Basilicata sono nuove. Niente di più falso: si tratta delle stesse risorse di precedenti programmi e in gran parte le stesse che sarebbero dovuto arrivare dal 2011 se si fosse data attuazione al Memorandum sul petrolio e se quindi gli ultimi Governi che si sono succeduti avessero tenuto fede agli impegni sottoscritti con la Regione e i Comuni. Con le cifre “ballerine” sull’ammontare esatto del fondo del Patto, al punto che persino consiglieri ed esponenti del Pd hanno dato “i numeri”, vale a dire senza rendersi conto di quante sono realmente le risorse e da dove derivano, quando arriveranno realmente e come si potranno spendere, come del resto avviene per il Masterplan Sud che registra una riduzione di investimenti del Fondo di Sviluppo e Coesione, non è possibile tracciare alcuna prospettiva di futuro.
La fotogallery della visita a Matera di Matteo Renzi per la firma del Patto per la Basilicata (foto www.SassiLive.it)
La fotogallery della visita a Matera di Matteo Renzi per la firma del Patto per la Basilicata (foto Raffaele Contini)
Credo che sarebbe opportuno ricordare che il “patto” è un accordo tra due o più soggetti. Se Renzi viene a Matera per firmare “IL PATTO PER LA BASILICATA”, vuol dire che in precedenza vi è stato un accordo tra le parti e, se è avvenuto lo si è fatto ad persona ed in modo carbonaro senza che il popolo lucano fosse coinvolto quantomeno nella conoscenza dei fatti. Si tratta di vecchi modi di fare politica. Oggi la gente è molto, ma molto più avanti di quello che possono immaginare i “giullari” nazionali o i ciarlatani locali. Sarebbe ora di pensare alle cose serie non a fare passerelle che non portano benefici a “NESSUNO”. Penso che la gente sia stanca di sentire solo “proclami” senza vedere fatti concreti. La gente si suicida per le politiche sbagliate fatte dal governo centrale e quello Regionale. Sono situazioni che porterete – cari politici – per tutta la vita sulle vostre coscienze. Avete portato il popolo alla fame. La Basilicata, per le ricchezze che ha, avrebbe da sola potuto “mantenere” mezza Italia invece, si trova ad essere la Regione più povera, con saldi negativi in tutti i settori produttivi e non. Dovreste vergognarvi di apparire e parlare. Se la magistratura non venisse condizionata, forse il settore dell’edilizia si riprenderebbe, ma per costruire carceri per contenere tutti i politici corrotti, corruttori, ladri e senza cuore. Solo per la Basilicata, ad esempio, non basterebbe il carcere di PIANOSA
nino silecchia
Pittella con i soliti slogan da stadio, sta volta con cifre buttate qua e là alla rinfusa. Renzi solito show degno del peggior Berlusconi. De Ruggieri in mezzo ai 2 pronto commuoversi ogni volta che il Premier gli nomina Spadolini. Ps : i 28 milioni caro Matteo è già storia vecchia. L’unica novità (per Matera) è la protesta di qualche cittadino