“Il dialogo tra Berlusconi e Renzi, tra il leader del centro destra e quello di centro sinistra, e’ un atto coraggioso e responsabile che sposta la politica dai pregiudizi ai contenuti. Bisogna riconoscere a Renzi che ha scelto con realismo il suo interlocutore ed a Berlusconi l’aver confermato la vocazione di Forza Italia a non sfuggire alle sue responsabilità di fronte ai problemi di fondo del Paese”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI). “La legge elettorale e la riforma istituzionale sono punti su cui costruire una via di uscita allo stallo in cui vive il Paese e che da anni proprio Forza Italia ha più volte provato a realizzare. Una legge elettorale che garantisca rappresentanza e stabilità di governo, ora sembra un obiettivo raggiungibile”.
“Di fronte a richiami di guerre politiche e personali Italia dei Valori continua a mettere in guardia il Pd in primo luogo e gli altri partiti e singoli esponenti della maggioranza di centrosinistra perché si adoperino concretamente per il superamento dell’idea che la politica sia solo contrapposizioni e individualismi. La nostra idea vuole andare oltre. E’ nell’interesse di tutti, ma soprattutto degli elettori e di chi si attende un altro comportamento dalla politica”. A sostenerlo è Maria Luisa Cantisani, segreteria regionale di IdV.
“Mi allarmano certi riferimenti storici e mitologici perché, per restare alla storia della Persia, mi richiamano alla mente quella più recente dell’attuale Iran dei pasdaran di Khomeini, i cosiddetti guardiani della rivoluzione di cui soprattutto le donne iraniane portano ancora le conseguenze. Dunque in politica – aggiunge Cantisani – non ci può essere una visione khomeinista di rivoluzionari puri ed impuri. Tutto questo rafforza la nostra missione di “fattore di riaggregazione” che in modo aperto e costruttivo all’interno della coalizione di centrosinistra intende promuovere ed appoggiare il tentativo di costruzione della “Casa comune dei Riformisti”. E le riforme non si fanno con chi mobilita più uomini e donne per dare prove di forza ma si fanno con il lavoro e le proposte non gridate. Il nostro obiettivo – precisa – è quello di fungere da coscienza critica, da stimolo e da proposta per indirizzare la coalizione verso la scelta di contenuti politici e scelte programmatiche, capaci di riconquistare l’elettorato e capaci di ridare fiducia. E’ mia ferma convinzione che questo momento sia veramente l’ultimo che i partiti e i movimenti abbiano a disposizione per essere seguiti e creduti dai cittadini e che sul tema del rinnovamento della classe politica, contestuale a quello della responsabilità di offrire soluzioni ai problemi, si gioca tutta la nostra partita, perchè siamo arrivati ad un punto di non ritorno; non avremo un’altra chance. Per questo saremo noi che dovremo dare l’esempio con il nostro comportamento, riportando alla politica tutti i cittadini che sono delusi e disillusi e non credono ormai più a niente. E solo con il coraggio dell’esempio che potremo uscirne. Solo con la concretezza del fare che potremo dare e ridare una speranza. E’ questo il messaggio che affidiamo a Marcello Pittella: indicare, costruire una nuova strada di benessere per la regione Basilicata”.
“Chiamare alle armi il proprio esercito contro novelli persiani in contemporanea con l’incontro Renzi-Berlusconi che, di fatto, ha sparigliato le carte in entrambi i “campi militari” (centrosinistra e centrodestra) è decisamente antistorico. E’ inoltre, politicamente, un segnale di non accettare il processo di rivoluzione in atto dopo il voto popolare di metà novembre”.
A sostenerlo è il dirigente regionale dell’ASRL (Associazione Socialisti Riformisti Lucani) Antonio Annale che aggiunge: “il dibattito nel Pd, a Roma come a Potenza, risente della stagione congressuale e di troppi individualismi e personalismi, come delle numerose anime-correnti del partito di maggioranza. Noi siamo rispettosi di dialettiche interne al Pd ma al tempo stesso preoccupati se esse dovessero travalicare il confronto pure aspro, se necessario, per trasformarsi in guerre tra eserciti. Oppure in una gara a chi è il migliore comandante che possa fregiarsi del basco da rivoluzionario. Il punto fermo deve essere il riconoscimento (non solo a parole) del successo di consenso elettorale di Marcello Pittella e della sua innovativa proposta di governo regionale lasciando lavorare in pace i nuovi assessori senza far ricorso a polemiche strumentali e persino guerre di religione. Se qualcuno invece anche per posizionamento personale o per la propria carriera pensa ad imboscate come ai tempi di Leonida – afferma Annale – deve uscire in campo aperto perché le emergenze sociali di questa fase delicatissima che vivono le nostre comunità non possono consentirlo. La politica ha bisogno di una rinnovata responsabilità, di un clima di pacificazione (da non confondere con unanimismo formale), di impegno corale per dare risposte ai problemi, elevando il tasso di riformismo che per noi resta la bussola dell’agire quotidiano”.
Mattia (Forza Italia): incontro storico con effetti positivi anche per la Basilicata
L’incontro storico Renzi-Berlusconi rilancia il progetto di nuova Forza Italia che torna protagonista della vita politica italiana e spiana la strada al coordinatore regionale Cosimo Latronico per riprendere anche in Basilicata la scena politica tanto più in presenza delle grandi difficoltà del Pd lucano che, lacerato e da solo, non è in grado di governare le gravi emergenze del nostro territorio e delle nostre comunità. E’ il commento di Franco Mattia, già consigliere regionale e componente della direzione regionale di Forza Italia.
Solo chi è “viola” per la rabbia di aver fatto male i propri calcoli dopo la decadenza di Berlusconi da senatore considerandolo definitivamente in un angolo – aggiunge – ha voluto esprimerla con un’incivile manifestazione. Sicuramente anche in una parte del Pd lucano non manca chi è “viola” perché dovrà fare i conti con un partito che è decisivo per le grandi riforme, in primo luogo quella elettorale e per sopperire alle inadeguatezze di una squadra di governo regionale di stranieri oltre che per concertare con il Governo condizioni più vantaggiose di sviluppo a partire dalle risorse petrolifere. Per questo confido – dice Mattia – nelle influenze positive sulle problematiche della nostra regione che avrà l’incontro Renzi-Berlusconi scongelando definitivamente un vecchio metodo politico antiberlusconiano e rilanciando un confronto ancora più costruttivo pur nel rispetto dei ruoli che gli elettori lucani hanno attribuito ai rispettivi partiti.
Matteo Renzi incontra Silvio Berlusconi per provare a definire le riforme che dovranno cambiare l’Italia e Sergio Laterza immagina l’incontro e i dialoghi tra il leader di Forza Italia e il segretario nazionale del PD. “Forza Matteo” esclama Berlusconi e Matteo risponde: “calma Silvio sto arrivando!”.
E’ questa la Rivoluzione Evoluzione che ci attende? Ai lettori di SassiLive ed in particolare a coloro che seguono la rubrica “W la Trottola” l’ardua sentenza…