Matteo Renzi è il nuovo premier del governo delle larghe intese al posto di Enrico Letta. Una decisione improvvisa, inattesa e sicuramente destinata a far discutere gli ambienti politici locali e nazionali. Di seguito le note inviate alla nostra redazione dal giornalista Nino Grilli e da Franco Dell’Acqua, “renziano” della prima ora e Presidente dell’Associazione Promuoviamo Matera.
Nino Grilli: “E’ incosciente chi fa politica o chi la subisce?”
Il rottamatore Renzi dopo aver più volte tranquillizzato l’oramai ex-premier Letta, non ha trovato di meglio che dargli il colpo di grazia promuovendone la sua caduta. Lo ha chiamato rinnovamento, per salvare il Paese. Un rinnovamento che, a quanto pare, non è stato gradito dal lucano De Filippo che, dal canto suo, ha dato il suo largo contributo a rottamare la Basilicata. In terra lucana, intanto, la vicenda Rimborsopoli non ha insegnato nulla, dal momento che nulla è cambiato, politicamente parlando, nella conduzione delle vicende regionali. Come al solito si butta tutto… in politica. E continuiamo a buttarla in politica, tanto non c’è più alcuna volontà di affrontare con concretezza qualsiasi questione. Ma quale politica? Il buon Aristotele che coniò in tempi molto lontani questo termine può continuare a rivoltarsi nella sua millenaria tomba. Per l’illustre significava l’amministrazione della “polis”, ossia della città o della comunità di cittadini, per il bene di tutti. Con il passare dei tempi, però, il significato è stato completamente stravolto. Fino a giungere ai nostri tempi. Ora è quell’attività umana che alcuni utilizzano per ben altri scopi e che certamente non vanno a beneficio della comunità dei cittadini. Si potrebbe rispolverare quella tesi che definisce la politica come l’arte di governare la società. Ma anche in questo caso l’attuale modo di fare politica sembra affidata a dei veri “artisti”, ma della mistificazione e dell’inganno. Più che governare approfittano spudoratamente della società civile. Ingannandola di continuo. Apparenza più che sostanza è il criterio che traspare in tutta la loro lucida disarmante chiarezza. Pervicace nel loro progetto di distruzione dei valori. Sfrontato nell’affermare e sostenere con assoluta e ipocrita continuità principi di illegalità diffusa. Fino a riuscire a convincere la gente della bontà dell’illiceità. Ad affossare i sani principi della giustizia e dei diritti umani. Ad evitare con assoluta malizia di entrare nel merito di qualsiasi questione. Concentrando e persino deviando l’attenzione sugli aspetti meno importanti delle vicende umane per poter continuare a perseguire loschi principi ed obiettivi. E il contenitore dell’attuale scellerata maniera di far politica raccoglie tutto. A dritta e a manca. Tanto non c’è più distinzione. Le due strade si incrociano di frequente. Si orientano con assoluta facilità e convenienza persino nella stessa direzione. La “polis” rimane sconcertata e interdetta. Non si raccapezza più. Resta confusa e diventa impotente. Facendo il gioco della scellerata classe politica. Assoggettandosi rassegnata. Facendosi del male. Si convince che reagire a questo ormai diffuso masochismo non conviene. Meglio fregarsene! Meglio affidare “ad altri” il compito di contrastare questo triste fenomeno! Meglio accontentare certi poteri forti, piuttosto che reclamare i propri diritti! Meglio credere ai forti disonesti, piuttosto che affiancarsi ai deboli ed agli onesti! Meglio far finta che nulla è successo, piuttosto che affrontare la realtà! Meglio lasciare che chi rispetta la legge venga punito, piuttosto che ribellarsi all’ingiustizia palese! Meglio vivere da vigliacco, piuttosto che contrastare la prepotenza! La sfilza delle “ buone opportunità” potrebbe allungarsi all’infinito. Potrebbe consolarci nella nostra infinita apatica difficoltà decisionale. Potrebbe tranquillizzarci pur nella sua più assoluta falsità ed inutilità. Di natura prettamente materiale. Senza tenere conto della nostra coscienza. Snaturandoci nel nostro essere. Rifugiandoci nella parte più buia e recondita del nostro animo. Quella senza pudore, la più vergognosa!
Il Presidente dell’Associazione Promuoviamo Matera Franco Dell’Acqua: “A proposito di Renzi”
In queste ore tanti amici e conoscenti ci chiedono “Cosa sta succedendo? Perchè Renzi si sta comportando come fece D’Alema con Prodi nel 1998? Per cosa abbiamo lottato e combattuto?” E ancora “Voi che siete renziani, cosa ne pensate? Ci spiegate cosa vuole fare Matteo Renzi? Dopo aver imbarcato Franceschini ed i suoi adepti, scaricando molti renziani della prima ora per vincere il congresso, ora li fa fuori tutti?”
Noi una risposta a tutte queste domande ce la siamo già data, convinti come siamo che a tutti questi interrogativi ci sia una sola ed unica risposta. Ed in queste ore così concitate abbiamo deciso di offrire questa nostra risposta alla riflessione ed al dibattito dei renziani (di qualunque ora essi siano, veri o presunti tali) ma anche a chi renziano non lo è e non lo è mai stato, neanche in queste ore di renzismo imperante.
Si tratta di una risposta che scaturisce dall’unica domanda che racchiude tutte le altre sul Matteo Renzi di queste ore: “Qual’è il vero scopo di Matteo Renzi?
Chi conosce davvero Matteo Renzi, sa che il Sindaco di Firenze non è uno qualunque, è un personaggio vero, creativo (molto creativo, a volte), volitivo, molto volitivo, sicuramente determinato nel perseguire il suo scopo, al di là di ogni ragionevolezza, da vero fiorentino, erede di quella scuola pragmatica che, per dirla brutalmente e semplicisticamente, si potrebbe definire “macchiavellica”. Chi conosce davvero Matteo Renzi, sa che questo “ragazzo terribile” ha un solo scopo in politica, una passionaria missione, ben lungi da essere mera ambizione, mai celata e da tre anni sbandierata ovunque ed in qualunque occasione, pubblica o privata che fosse: Renzi è convinto che bisogna governare l’Italia, prima che sia troppo tardi e non ci sia più nulla da governare. Ed in questo noi siamo tutti con lui.
Renzi vuole governare, come ha sempre detto, nel mentre ci si da regole del gioco chiare, si riducono davvero i costi della politica e delle istituzioni, si riduce davvero ed in maniera consistente il costo del lavoro per imprese e lavoratori, si ridà speranza ad un popolo (quello italiano) che sta pericolosamente danzando sul baratro della disperazione, creando occupazione e recuperando socialmente quel ceto medio che sta inesorabilmente sparendo.
In fondo si tratta di fare cose già fatte in altri Paesi, come in alcuni Paesi europei e negli Stati Uniti di Obama, ma non (ancora) in Italia. Si tratta di trasformare i problemi in opportunità, il disagio e la disperazione in coraggio di osare oltre il convenzionale, insomma di ricominciare a credere che è ancora possibile lasciare ai nostri figli un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato. E tutto questo Matteo Renzi intende farlo ascrivendo la leadership di questo progetto non a sé, ma all’intero Partito Democratico, per evitare che dopo di lui si torni al passato. Si tratta, in altri termini, della “sublimazione della rottamazione” dei vecchi schemi della politica, altro che “oltre la rottamazione”; e nel mentre Renzi pare percorrere apparentemente le stesse strade dei “giochi di palazzo” di antica memoria, in verità ne sta decretando la inevitabile fine. Per questo, mentre alcuni si consultano ed altri si astengono, lui va avanti con la sua azione decisa e punta tutto sulle priorità per il Paese, anche a costo di uscirne definitivamente distrutto dalla palude della vecchia politica. E su questo sta facendo leva su tutta la ricchezza del Partito Democratico, partendo da quella generazione di democratici trentenni e quarantenni che, pur non essendo renziana (alcuni sono di chiara matrice ed estrazione “bersaniana”), costituisce la sua vera forza.
Certo non dimentichiamo che nel dibattito politico c’è una domanda ben più imbarazzante per noi renziani: “Ci riuscirà Renzi a governare il Paese? La risposta anche qui è una sola: “Noi crediamo di sì, ci abbiamo creduto sin dall’inizio e saremo con lui sino alla fine per il bene del Paese e del Partito, a prescindere da quei mercenari ed opportunisti che oggi pure lo circondano, mentre lo avevano aspramente combattuto sino a qualche mese fa. E se così non sarà almeno avremo combattuto per qualcosa in cui credevamo”.
Il Presidente dell’Associazione Promuoviamo Matera Franco Dell’Acqua
mi scusi, ma non ho capito nulla. Chi sei che cosa fai e dove vai?