Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia, in una nota ricorda la tragedia del 23 novembre 1980. Di seguito la nota integrale.
23 novembre 1980: 2914 morti, 280 mila sfollati, 362 mila case danneggiate o distrutte.Questo il tragico bilancio che 40 anni fa provocò il terremoto dell’Irpinia.Interi paesi della Campania spazzati via, vite umane spente, famiglie disgregate.
All’epoca, come il Presidente Pertini rilevò in un duro e straziante discorso fatto nell’immediatezza dell’evento e dopo aver visitato i luoghi colpiti, i grandi problemi furono la mancanza e tardività di soccorsi e la lentezza della ricostruzione.
Il Presidente, che a gran voce gridava la necessità che ciascuno si assumesse le proprie responsabilità, non fu ascoltato.
“Ci sono eventi naturali che non possono essere essere controllati. Accadono e non possiamo impedirli. Eppure noi sappiamo che potrebbero verificarsi. In quest’ottica, previsione, programmazione, organizzazione e gestione dell’emergenza sono strumenti fondamentali ed indispensabili per ridurre al minimo le terribili conseguenze”. Così il Presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello, che prosegue:”Si tratta di fattori che dovrebbero guidare sempre la conduzione della Res Publica e le scelte politiche, che non possono essere lasciate all’improvvisazione ed al caso. Servono visione, lungimiranza e prospettiva d’insieme. Lo apprendiamo ogni giorno ed ogni momento anche nella situazione pandemica di oggi”. Conclude Mauriello: “Il dolore per quello che accadde, ancor più per me che ho vissuto in prima persona quell’evento in tutta la sua durezza e crudeltà, è forte, ma lo è di più la voglia di reazione e di cambiamento e di costruzione. Il desiderio di poter continuare a sognare, sapendo che senza il sogno non ci potrà essere una realtà migliore”.
Meritocrazia Italia auspica che il passato possa concretamente essere fonte di insegnamento per il futuro, che gli errori fatti non vengano ripetuti e che al di là del colore politico o della contrapposizione di idee l’interesse collettivo prevalga su quello individuale e si possa agire uniti per il bene comune, anteponendo una logica di squadra ad una egoistica ed individualista.
Quel terremoto mi e ci ha dimostrato quanto valga il gioco di squadra!
L’Italia seppe reagire senza opposizione e fece sentire irpini tutto il popolo italiano…
Mai nessuno solo
Mai nessuno indietro