Dopo i primi grandi eventi del 2024, “Medinlucania è donna” e “L’acqua risorsa lucana”, Medinlucania è in piena attività per la preparazione di altre tre importanti occasioni di dibattito e di confronto dedicati alla Basilicata.
A febbraio sarà il momento degli under 35 con “Medinlucania è giovane”; a marzo “Sud polo magnetico” con gli imprenditori più innovativi della nostra regione; ad aprile sarà la volta di “Lucania mediterranea ed europea” in vista delle elezioni europee presso il Campidoglio a Roma.
Oltre all’organizzazione di queste iniziative, Medinlucania sta seguendo con grande attenzione il dibattito che si sta sviluppando in vista delle elezioni regionali e sta dialogando e incontrando varie associazioni, movimenti e comitati lucani che si stanno impegnando per proporre una piattaforma programmatica e un percorso politico elettorale in grado di offrire alla Basilicata un progetto di forte e reale cambiamento.
Le fibrillazioni nell’area di centrosinistra e il dibattito in corso nel Pd, nel M5s e negli altri partiti in merito alle candidature, non aiutano chi, come Medinlucania, opera da sempre per unire, costruire ed elaborare soluzioni concrete e innovative per i cittadini e i territori e mettere insieme il meglio delle esperienze politiche consolidate e il meglio della società civile e del mondo associativo progressista e riformatore.
Medinlucania ritiene necessaria una nuova fase politica, una incisiva discontinuità con il passato e un radicale rinnovamento, partendo dalle donne, dai giovani e dallo straordinario potenziale che la Basilicata può esprimere.
Per farcela, però, vanno messi da parte i nomi, le fughe in avanti e le individualità.
Tutti possono e debbono dare il proprio apporto, ma nessuno deve imporre o mettere veti.
Ognuno deve avere il giusto ruolo e capire se può stare in prima linea o nelle retrovie, in base alla propria storia personale, professionale e relazionale.
L’insieme di questo puzzle deve diventare la regia di un progetto che non sia in mano ad una sola persona ma venga diretto da un insieme di intelligenze, competenze e esperienze.
Il meglio dei partiti e dei movimenti politici, il meglio della società civile e dell’associazionismo, devono unire le proprie forze e presentare una proposta credibile e responsabile. I nomi, i ruoli e le candidature arriveranno dopo e saranno semplici da individuare se le fondamenta del progetto saranno solide e condivise.
Le pratiche e le liturgie politiche e partitiche del passato, non sono la soluzione e allontanano i cittadini dalle urne. Il centro destra e la Meloni lo hanno capito e hanno vinto le ultime elezioni politiche nazionali.
Per aprire una nuova fase, occorre coinvolgere il mondo associativo civico lucano che negli ultimi anni ha pressoché colmato l’inerzia e l’assenza dei partiti politici che, purtroppo, erano troppo chiusi nei Palazzi e spesso erano distanti dalla vita reale dei lucani. Questo mondo ha lavorato sui territori, animandoli, coinvolgendo i cittadini ed affrontando le questioni concrete.
Il mondo associativo lucano, quello libero e autonomo, non salottiero o collegato alla politica e a filiere economiche e finanziarie, può dare tanto e insieme alle forze e ai movimenti politici sani e sinceri, può diventare il volano della Basilicata del futuro.
Alle regionali del 2019 il centrosinistra conquistò il 33%, il M5s il 20% e Basilicata Possibile il 4,5%. Se oggi si mettono insieme queste forze, il centrodestra potrebbe sicuramente essere sconfitto. Ciò, sarà possibile se nessuno dei soggetti sopra citati perde pezzi e consenso elettorale.
Il mondo associativo lucano e tutto quello che può esprimere con la sua trasversalità, non è scontato, nel 2019 distribuì il proprio peso elettorale nel centrosinistra, nel M5s e in Basilicata Possibile, questa volta, se non verrà considerato, potrebbe disperdersi nell’astensione o guardare al centrodestra.