In diretta streaming dalla pagina Facebook ‘L’Italia che Merita’ si è svolta il 9 giugno una “Maratona sulla riforma della Giustizia” in vista del Referendum della prossima domenica 12 giugno.
L’evento si è svolto in due sessioni.
La mattinata è stata moderata dal giornalista RAI Attilio Romita. A coordinare i lavori del pomeriggio, il giornalista RAI Giuliano Giubilei.
Nella prima parte dei lavori, si sono avvicendati gli interventi dell’On. Francesco Urraro (Lega), di Paolo Patrizio (Capo di Gabinetto MI), dell’On. Ylenja Lucaselli (Fratelli di Italia), di Manuela Lampitella (Coordinatrice Nazione MI), dell’On. Valentina D’Orso (Movimento Cinque Stelle), di Giuliana Albarella (Ministro MI Politiche del lavoro e Inclusione sociale); di Alessandra Magnabosco (Vice Presidente MI), e dell’On. Catello Vitiello (Italia Viva).
L’animato confronto è servito a fare chiarezza sui cinque punti oggetto del Referendum: l’abrogazione della c.d. legge Severino, la limitazione del procedimento di custodia cautelare, la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, l’eliminazione delle firme per le candidature al Consiglio Superiore della Magistratura; e infine la possibilità di partecipare alla valutazione dei magistrati per i componenti non togati del Consiglio giudiziario.
Meritocrazia Italia ha ribadito la posizione già condivisa nei giorni scorsi, esprimendo un solo NO, relativamente alla integrale abrogazione della legge Severino, sulla incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica di parlamentari, rappresentanti di governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali in caso di condanna per delitto non colposo.
Il Presidente nazionale ha concluso la prima sessione osservando che «la giustizia è un focus di vita, non solo per magistrati o avvocati, ma prima di tutto per il cittadino. Meritocrazia non promuove in alcun modo una battaglia contro i magistrati, ma auspica il ripristino del rapporto di fiducia tra cittadini e Istituzioni». Ha riproposto il pensiero di Luigi Einaudi, che in un commento sull’art. 41 cost., si esprime sulla partecipazione del Popolo alla vita sociale: «Un uomo può dirsi libero, se partecipa, chi può dirsi tale ritenendosi astratto? L’uomo libero è colui che appartiene ad uno Stato e vi partecipa». Walter Mauriello chiosa «Il referendum sia l’espressione più alta della democrazia, a prescindere dal si e dal no» e ha invitato tutti a votare: «ogni volta che si è chiamati ad esprimere il nostro voto bisogna farlo, perché solo in questo modo l’indomani non potremo lamentarci».
Alla sessione pomeridiana della Maratona hanno partecipato Francesco Perchinunno (Presidente Nazionale AIGA), Marcello Salerno (Professore di Diritto costituzionale), Francesco Greco (Vice Presidente CNF), l’On. Maurizio Paniz (Forza Italia), Maria Luisa Iavarone (Professoressa di Pedagogia), Salvatore Casciaro (Segretario Nazionale ANM), Antonella Di Ronza (Dirigente MI), Antonella Galardo (Direttore d’area Famiglia e Pari opportunità MI), Simona Matteucci (direttore d’area Servizi sociali MI), Monica Pellegrin (Consigliere MI Regione Veneto), Sabina Morgera (Comitato scientifico MI), Nicola Barbatelli (Responsabile ufficio stampa MI), Maddalena Napolano (Ministro MI Economia e Giustizia).
Nelle sue conclusioni, il Presidente Walter Mauriello ha osservato: «la libertà è partecipazione. Il cittadino è colui che si trova sempre tra incudine e martello, è al centro di tutto. La cosa che mi fa riflettere è il ruolo della stampa, che dovrebbe essere l’anima della libertà. Alla stampa il cittadino dovrebbe potersi aggrappare per capire! Questo referendum ha visto invece solo omertà». Prosegue affermando che «I cittadini devono dimostrare di essere liberi anche in condizioni di schiavitù», parafrasando Benedetto Croce.