Meritocrazia Italia: Le misure anti Covid valorizzino la disAbilità. Di seguito la nota integrale.
La terribile comparsa della pandemia da coronavirus per milioni di cittadini italiani con disabilità ha rappresentato un ulteriore colpo alla qualità di vita di questo esercito “invisibile”.
Invisibile alle priorità della politica che ha relegato la condizione della disabilità nell’adulto ad un assegno di invalidità e nella scuola, spesso, ad un intralcio piuttosto fastidioso.
L’isolamento per i disabili non è iniziato in Italia con il decreto Conte che chiudeva il Paese e non terminerà con la fine della pandemia.
Le famiglie dei disabili sperimentano quotidianamente l’assenza di misure come una condizione ordinaria e il distanziamento sociale è nel dna dei comportamenti acquisiti dai disabili e dai loro congiunti molto prima del lockdownda covid.
Troppe le criticità e le situazioni allarmanti. Urge una normativa nuova, aggiornata ai tempi, ai progressi scientifici, e soprattutto in grado di interpretare le effettive esigenze, non sempre omogenee, della più consistente “minoranza” italiana ma soprattutto di rivendicare il ruolo centrale della persona, contestualizzando e regolamentando gli aiuti in funzione del pieno sviluppo dell’individuo, rendendo effettivo il sostegno al bisogno, alla sofferenza, all’emarginazione e alla difficoltà economica.
Meritocrazia Italia auspica che siano prese le opportune misure atte sia a gestire l’emergenza sia a porre le basi sin da subito per interventi programmatici e duraturi che vadano ben oltre il periodo contingente. A tal fine, propone:
– Garanzia di prestazioni mediche (compresi i tamponi) e riabilitative domiciliari e di assistenza ospedaliera senza sospensione delle consolidate azioni di prevenzione, della distribuzione dei presidi indispensabili, degli interventi chirurgici, delle visite e dei ricoveri, dei servizi vaccinali.
– Riorganizzazione dei servizi e dei sussidi affinchè siano resi concretamente fruibili e siano correttamente commisurati alla effettiva capacità economica del disabile.
– Accreditamento dei prestatori di servizi a garanzia di sempre elevati indici di qualità, controllo e monitoraggio.
– Potenziamento delle funzioni dei servizi sociali di ciascun Comune sia nel monitorare i casi di disabilità sia nell’attivare progetti per l’effettivo sviluppo della personalità di ciascun disabile e per garantirne il futuro in ambiente accogliente e di cura delle esigenze;
– Sostegno e valorizzazione del personale impiegato nel sociale, con garanzia di stabilità contrattuale e adeguamento della paga base stante il maggior rischio di contagio;
– Rafforzamento della rete sociale massimizzando la collaborazione tra famiglie, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi sociali comunali, scuole, centri di riabilitazione, realtà aggregative, associazioni e organizzazioni di volontariato regolarmente iscritte nei Registri Regionali.
– rafforzamento del principio di sussidiarietà orizzontale (coinvolgimento più attivo del III settore, Associazioni sociali, cittadini);
– promozione della formazione sulla disabilità con potenziamento dei corsi di specializzazione al sostegno e la introduzione di nuove cattedre universitarie, prima tra tutte quella di “diritto della disabilità”;
– Attuazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche su tutto il territorio nazionale, anche e con particolare riguardo alle strutture scolastiche affinchè abbiano spazi sufficienti a garantire adeguata possibilità di movimento e di spostamento negli ambienti del plesso.
– Concessione a tutti i disabili, con eliminazione di scadenza e tassa di rinnovo, di telepass specifico per accedere alle ZTL e di pass per parcheggi.
– Garanzia di attività sportiva e accessibilità ad ambienti specifici di interazione che, specie nei casi di disabilità cognitiva, in cui la didattica a distanza è impossibile da realizzare, si rivelano fondamentali per non perdere il contatto con la realtà ed in generale costituiscono vera e propria terapia e rimedio a crisi comportamentali.
– Reperimento di risorse economiche (anche con campagne di crowdfunding) con destinazione specifica anecessitàdi rimozionedi barriere architettoniche e/o a sostenere spese legali per eventuali azioni giudiziarie che si rendano necessarie nei casi di violazione dei diritti dei disabili.