In Italia serve una convergenza ampia e organizzata di tutte le forze riformiste, laiche, di radice culturale democratica liberale, repubblicana e socialista, disposte a costruire un rapporto politico strutturato con quei partiti che portano avanti un programma liberale nel Paese: in particolare, Azione-Italia Viva e +Europa.
Questo, uno dei passaggi più significativi del documento politico approvato dai liberali, riuniti al Milano Liberal Forum, gli scorsi 2 e 3 dicembre: non è, dunque, decisiva la questione della forma partito o, in alternativa, la partecipazione in alleanza con poli già esistenti, ma le attuali regole elettorali rendono necessaria la costruzione di alleanze tra forze che hanno obiettivi comuni.
La due giorni milanese ha visto avvicendarsi relatori di alto profilo e una buona partecipazione al dibattito dedicato al ruolo dei liberali nell’attuale fase politica italiana: dall’europarlamentare Sandro Gozi a esponenti di diversi movimenti di ispirazione liberale e a rappresentanti di associazioni e movimenti giovanili liberali.
Approvato, all’interno del documento finale, anche il “Decalogo politico di liberalismo”, come base di partenza per raccogliere le diverse espressioni dei liberali italiani, oggi ancora senza una casa comune: libertà economica come conseguenza della libertà politica, la questione del lavoro come centrale nell’Italia di oggi, l’importanza dello Stato di diritto, il baluardo del garantismo come carattere irrinunciabile della democrazia liberale, i diritti civili e la laicità dello stato, l’importanza del metodo scientifico, la grande questione dell’energia e del clima, la scuola, le riforme istituzionali, l’agenda liberale delle priorità.
L’assemblea costituente dell’associazione Liberal Forum – al termine del convegno – ha eletto Presidente Piero Ruggi e vice Presidenti Giammarco Brenelli, Maura Manghi e Mauro Antonetti. Il Consiglio direttivo è costituito da 15 componenti.