Sabato 30 novembre si svolge nel centro storico di Matera la seconda giornata del Villaggio contadino di Coldiretti.
in occasione della prima Giornata nazionale su cibo e cultura promossa dall’organizzazione agricola nell’area convegni in piazza San Francesco è arrivato a Matera anche il Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio. Di seguito l’intervista rilasciata ai giornalisti prima dell’intervento nell’area convegni.
“Per me è un grande piacere essere qui a Coldiretti, è una grande occasione per il Sud, per il settore dell’agroalimentare che cresce a ritmi incoraggianti e abbiamo tanto da fare per le esportazioni di questo settore. Come Ministro Affari Esteri sono qui per dire a tutti gli agricoltori ed in particolare a quelli della Basilicata, questa bellissima terra, che le nostre ambasciate, i nostri consolati, l’Istituto per il Commercio Estero sono a disposizione per spingere nel mondo i nostri prodotti. Ieri sera ho avuto modo di cenare con un ottimo vino lucano e ho sempre continuamente nei miei occhi le immagini di tanti cittadini ricchi nel mondo che vogliono bere e mangiare cose Made in Italy. Abbiamo di fronte una grande sfida: cogliere l’occasione dei dazi messi ad altri Paesi europei per riuscire ad esempio nel mercato americano ad avanzare ancora di più con i prodotti dell’agroalimentare ma abbiamo anche mercati come la Cina e l’India che non vedono l’ora di mangiare cose buone, cioè Made in Italy. Partecipo I Villaggi Coldiretti sono un’occasione per ricordare a tutti non solo che abbiamo una grande opportunità economica, perchè esportare significa produrre qui e vendere in tutto il mondo ma anche una grande opportunità di educazione all’alimentazione. I Villaggi Coldiretti ci consentono di ricordare ai cittadini che cosa sono le cose buone, cosa dobbiamo mangiare e cosa no e questo ci permette anche di abbassare il costo sanitario, perchè mangiare bene significa stare meglio e anche per lo Stato risparmiare sulle spese per la Sanità”.
Per il Mes si va al rinvio? “Quel trattato come tanti altri abbia bisogno di molti miglioramenti. Non possiamo pensare come Italia di firmare al buio la riforma di un trattato come il Mes anche perchè il Mes è solo una parte, c’è l’unione bancaria, c’è l’assicurazione sui depositi. Quando avremo letto tutto, potremo verificare se il pacchetto convenga oppure no all’Italia. Quindi è sano per l’Italia non accelerare in maniera incauta ma difendere i propri interessi aspettando la fine dei negoziati anche su tutti gli aspetti di questo pacchetto. L’unione bancaria per come è scritta mi preoccupa ancora più del Mes, l’assicurazione sui depositi va messa a posto, quindi ci sono dei negoziati in corso ed è bene che questi negoziati proseguano con un protagonismo dell’Italia che sicuramente negli ultimi mesi ha avuto difficoltà perchè c’è stato un cambio di governo, quindi è anche normale che l’Italia, visto che c’è stato un cambio di maggioranza in Parlamento e il Parlamento non si è ancora espresso, la nuova maggioranza non si è ancora espressa sul Mes, sull’unione bancaria e sui depositi, è bene che ci sia una riflessione, perchè non credo e neanche il Ministro Gualtieri lo ha detto, il negoziato ha tutte le possibilità in questo momento di migliorare questo trattato”.
Come si concilia la tutela delle produzioni agricole con il petrolio in Basilicata e l’Ilva a Taranto: “Il vero grande tema è che arrivano al pettine tanti nodi del passato. Si è permesso che questi territori diventassero dipendenti da una produzione e come tutte le cose adesso abbiamo bisogno di una fase di transizione, che vuol dire investire su quello che stiamo coltivando oggi, come cultura ma anche concretamente e allo stesso tempo andare sempre di più verso la dismissione di modelli produttivi che comunque la storia e le proiezioni per il futuro ci dicono che non funzioneranno. Se parliamo dell’acciaio che sarà prodotto in Italia è chiaro dove sarà prodotto nei prossimi decenni la maggior parte dell’acciaio del mondo, se parliamo delle riserve di petrolio è chiaro ed evidente che il petrolio non il futuro, perchè le riserve di petrolio sono destinate a finire, invece non sono destinate a finire le nostre coltivazioni, il nostro settore agroalimentare, le nostre imprese che fanno vino, prodotti della terra, su questo dobbiamo investire”.
Tutto bene, probabilmente il Ministro Di Maio non si è reso conto di aver fatto dichiarazioni di questo genere in una manifestazione sostenuta dall’Eni, una delle compagnie petrolifere presenti in Basilicata.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’intervista e dell’intervento di Di Maio al Villaggio contadino di Coldiretti (foto www.SassiLive.it)