Il tour de ‘La Buona Scuola’ si chiude sabato 15 novembre con una tappa speciale a Matera. Sul palco dell’Auditorium ‘Gervasio’ di Piazza del Sedile i Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini a Matera per chiudere il tour del progetto “La Buona Scuola” nell’auditorium Gervasio Duni in piazza Sedile a Matera. Prima di salire sul palco il Ministro ha risposto alle domande dei giornalisti.
“Ritorno con piacere a Matera a distanza di alcuni anni e la ritrovo capitale europea della cultura. Vuol dire che ha incarnato un progetto di innovazione senza stravolgere il suo territorio”. Sul progetto “La Buona Scuola”, avviato lo scorso 15 settembre per monitorare lo stato di salute della scuola italiana posso dire che i risultati dal punto di vista quantitativo e qualitativo sono straordinari in questa provincia. Le stanze più visitate del sito web si sono riempite di idee e proposte innovative con particolare attenzione alle competenze, ai laboratori e ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Per quanto riguarda invece le richieste dei docenti è stata evidenziata la voglia di meritocrazia e di riconoscimento del lavoro quotidiano svolto in classe”.
La tappa di Matera arriva solo qualche giorno dopo la diffusione della classifica di Legambiente che piazza la città dei Sassi agli ultimi posti per quanto riguarda la qualità e la sicurezza delle infrastrutture scolastiche, cosa può dire il Ministro in merito? “Su questo tema come sapete abbiamo predisposto un piano nazionale dell’edilizia per garantire sicurezza ai 22 mila plessi scolastici presenti in Italia con un investimento iniziale di 3 miliardi di euro”.
Altra domanda scomoda per il Ministro Giannini: “Possono coesistere la scelta del Governo di puntare sull’energia presente sul territorio lucano, in particolare quella del petrolio con gli investimenti su cultura e turismo che saranno effettuati dopo il successo di Matera 2019 per la capitale euoropea della cultura? “Secondo me si, perchè ogni investimento viene realizzato con grande attenzione e credo che Matera 2019 sarà una sfida importante per tutti”.
I sindacati non condividono il progetto avviato da questo governo con “La Buona Scuola” e sono qui a manifestare accusando il Ministro di aver scelto Matera come vetrina e di far passare il concetto di una scuola-azienda. Cosa dice in merito la Giannini? “L’accusa dei sindacati è infondata. Ben venga la possibilità di garantire a Matera una vetrina con questo progetto che viene trasmesso anche on line in diretta. Noi stiamo puntando sul rilancio della scuola italiana anche coinvolgendo le famiglie con progetti di crowdfunding, in cui basta anche un euro per contribuire alle spese richieste per la didattica. E poi c’è la scuola del futuro, nella quale la digitalizzazione sarà fondamentale per l’insegnamento”.
Il Miur ha scelto Matera, città italiana da poco designata capitale europea della cultura per il 2019, come tappa conclusiva di un viaggio che ha coinvolto oltre 40 città per presentare al Paese il Piano ‘La Buona Scuola’. Sul palco troveranno spazio esperienze di buone pratiche scolastiche, dalla sperimentazione del coding (programmazione) all’alternanza scuola-lavoro. L’incontro sul palco dell’Auditorium Gervasio Duni è stato condotto da Daiana Paoli, giornalista di Rainews 24. Ad accogliere il Ministro Giannin e tutte le autorità presenti in prima fila tra cui il sindaco Adduce, il presidente della Regione Basilicata Pittella, l’assessore Liberali e i vertici delle forze dell’ordine i giovani musicisti del Conservatorio di Matera.
La tappa di Matera ha concluso il lungo viaggio attraverso l’Italia del Ministero dell’Istruzione per far conoscere il documento “La Buona Scuola” al Paese. La tappa di Matera sarà una festa conclusiva in cui si parlerà del Piano del governo, ma, soprattutto, si faranno vedere molti esempi di buona scuola.
Sul palco, dopo l’esibizione del Conservatorio, è salita una classe dell’Istituto Majorana di Brindisi per cimentarsi con una lezione 2.0 attraverso strumenti digitali.
Dopo i saluti istituzionali di Adduce e Pittella, con il primo cittadino che ha ricordato gli investimenti a Matera per ricostruire il plesso scolastico di via Bramante, chiuso un paio di anni fa a causa di un cedimento statico della struttura, la giornalista Daiana Paoli ha intervistato il Ministro Stefania Giannini su “La Buona Scuola”.
Sul palco a seguire sono saliti docenti, cittadini e ragazzi per alcuni spazi di racconto sulla Buona Scuola che esiste già:
Per il progetto Coding il professore Giorgio Ventre, docente dell’Università di Napoli ‘Federico II’, ha illustrato il progetto Miur-Cini ‘Programma il futuro’ con cui il Ministero sta introducendo il coding (il pensiero computazionale) nella scuola primaria e secondaria; gli alunni dell’istituto Pascoli di Matera, accompagnati dal dirigente Michele Ventrelli, raccontano la loro esperienza di coding;
Per Mediashow gli studenti dell’Istituto ‘Federico II di Svevia’ di Melfi, organizzatore delle Olimpiadi internazionali della multimedialità, hanno raccontato il loro progetto che va avanti dal 2007.
Per l’Alternanza scuola/lavoro l’Istituto superiore ‘Pentasuglia’ di Matera ha illustrato la propria esperienza pratica di alternanza scuola-lavoro con la Renault (collegamento in diretta con la Francia).
Per Monàchers’ SmartLab un gruppo di amici ha raccontato come ha deciso di trasformare il laboratorio di informatica dell’Istituto comprensivo Minozzi di Matera attraverso l’etica e il software open source.
Effettuati anche due collegamenti esterni: il primo con Milano per dare spazio ai partecipanti di “Tablet School 3”, il terzo meeting nazionale degli studenti organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale e il secondo con Roma per raccontare cosa accade nel FabLab della Fondazione mondo digitale.
Annibale D’Elia ha raccontatola sua esperienza a capo dell’Ufficio Politiche Giovanili e Legalità della Regione Puglia e nell’ultima parte dell’incontro celebrazione del successo ottenuto per la capitale europea della cultura con la presentaza di alcuni rappresentati dell Comitato Mater a2019 che hanno raccontato il percorso verso la nomina con un progetto dedicato proprio al mondo della scuola e denominato “Porta la tua scuola nel 2019”. Conclusione affidata al direttore del Comitato, Paolo Verri e gran finale con gli studenti del primo anno di scuola media superiore del “Majorana” di Brindisi per illustrare i risultati della propria lezione digitale.Gran finale con l’esibizione musicale dei ragazzi del Conservatorio per chiudere nel migliore dei modi l’incontro con il Ministro Stefania Giannini.
La Buona Scuola” si racconta nella tappa finale a Matera
Il ministro Stefania Giannini ha incontrato all’Auditorium “Raffaele Gervasio” oltre 400 alunni delle scuole lucane. Pittella: “Questa regione, tutti i lucani, hanno dimostrato con il percorso che ha portato Matera a essere Capitale europea della Cultura nel 2019, che uniti si possono vincere tutte le sfide”.
Una scuola 2.0, innovativa nell’utilizzare le nuove tecnologie e capace di creare contenuti condivisi, che abbia ben salde radici nella cultura del nostro Paese. E’ questo il Piano del Governo che, con 40 incontri in tutta Italia, è stato sottoposto a consultazione per apportare nuovi contributi e idee. Il tour di consultazione si è concluso questa mattina a Matera, con una tappa speciale nella città Capitale europea della Cultura 2019, dove nell’Auditorium “Raffaele Gervasio” il ministro Stefania Giannini ha incontrato oltre 400 alunni delle scuole lucane.
L’incontro a Matera, una festa in cui il ministro dell’Istruzione ha raccontato questi due mesi di consultazione sul documento del governo, è stata l’occasione per mostrare molti esempi di buona scuola. Esperienze di buone pratiche scolastiche, dalla sperimentazione del coding (programmazione) all’alternanza scuola-lavoro che in Basilicata hanno visto protagonisti gli alunni: dell’istituto “Pascoli” di Matera, accompagnati dal dirigente Michele Ventrelli, hanno raccontato la loro esperienza di coding; gli studenti dell’Istituto “Federico II di Svevia” di Melfi, organizzatore delle Olimpiadi internazionali della multimedialità, con il loro progetto che va avanti dal 2007 e l’Istituto superiore “Pentasuglia” di Matera che ha illustrato la propria esperienza pratica di alternanza scuola-lavoro con la Renault (collegamento in diretta con la Francia).
“I risultati de “La Buona Scuola” sono sia in senso qualitativo sia in senso quantitativo straordinari: c’è una grande voglia di innovazione, non di stravolgimento – ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini – c’è tanta voglia di buona scuola in Italia e tanti istituti presentano progetti formativi di qualità. Occorre però una regia, per dare centralità al nostro Paese. Fra alunni e personale, la scuola in Italia è una comunità che raccoglie oltre 10 milioni di persone. Un numero così elevato che spesso si è costretti a guardare solo alle emergenze quotidiane. Non può e non deve essere più così. Ed è per questo che abbiamo intrapreso questo tour, per ascoltare le voci della scuola italiana e realizzare un Piano per la scuola che tenga conto degli spunti e delle idee che ci giungono dai territori. Quest’ultima speciale tappa a Matera è un omaggio alla capacità di innovazione e di comunicazione di un progetto che l’ha portata a essere la Capitale europea della Cultura nel 2019. Un traguardo che, partito da lontano, è il miglior esempio di come i cittadini possano condividere un progetto e renderlo concreto. I materani hanno saputo costruire il loro futuro partendo dal patrimonio culturale che quotidianamente vivono”.
All’incontro con il ministro dell’Istruzione Giannini e la scuola lucana, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, l’assessore regionale alla Formazione e Ricerca Raffaele Liberali, il sindaco di Matera Capitale europea della Cultura 2019 Salvatore Adduce.
“Partendo dalla Basilicata – ha detto il presidente Pittella – il ministro Giannini avrà la consapevolezza che la Basilicata è in piena sintonia con la volontà del Governo di rilanciare la scuola italiana. Questa regione, tutti i lucani, hanno dimostrato con il percorso che ha portato Matera a essere Capitale europea della Cultura nel 2019, che uniti si possono vincere tutte le sfide. E la sfida più importante è quella di rendere la scuola un laboratorio in grado di guardare al futuro e alle nuove tecnologie ma partendo dalla cultura. La scuola è la nostra unica possibilità di competere nel mondo. In Basilicata siamo stati capaci di leggere il presente alla luce del nostro passato e di cogliere le opportunità del futuro, lo stesso deve sapere e potere fare la scuola”.
All’esterno dell’Auditorium si è svolto il sit-in di protesta dei rappresentanti sindacali di categoria della scuola lucana.
Il Ministro Giannini – avevano anticipato i sindacati – inzuccherà “La Buona Scuola” utilizzano la “Città della Cultura 2019”.
La Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals regionali esprimono disapprovazione nei confronti dell’iniziativa che ha portato la Ministra Giannini a concludere il Tour di consultazione “La buona scuola” a Matera.
Si tratta a loro avviso di un’operazione di propaganda e di utilizzo della “Città della cultura 2019” per pubblicizzare un disegno atto a promuovere un’idea di “scuola-azienda” alternativa al concetto di scuola per l’uguaglianza così come concepita dalla nostra Carta Costituzionale.
Il piano scuola proposto dal Governo Renzi non tiene conto della condizione
emergenziale in cui versa il sistema scolastico determinata dai provvedimenti di mero taglio che si sono susseguiti in questi anni e della valenza dirompente e drammatica che i suddetti tagli hanno assunto in Basilicata, dal momento che hanno posto a rischio l’esistenza stessa dei soggetti che producono ed erogano istituzionalmente conoscenza.
I provvedimenti attuativi infatti hanno prodotto gravi menomazioni ai capisaldi
irrinunciabili dell’organizzazione del servizio scolastico: il tempo scolastico, la relazione educativa, i servizi amministrativi e ausiliari, minacciando così l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali.
Il sistema scolastico lucano è stato pertanto progressivamente condizionato da alcuni specifici elementi di contesto come la riduzione del 23,5 % del personale scolastico a fronte della riduzione del 10% della popolazione scolastica, la perdita di circa 3.500 posti, il sottodimensionamento di numerose istituzioni scolastiche (44 su 141 totali), l’aumento delle percentuali di alunni che frequentano le pluriclassi (6/7 %). A fronte di questa grave situazione, il piano scuola proposto dal Governo Renzi, non solo non risolve i problemi reali della scuola pubblica menomata soprattutto negli ultimi anni dagli incisivi tagli alle risorse, organici, servizi, strumenti didattici, ecc., ma intende:
– scardinare i principi della democrazia scolastica fondata sul pluralismo e sulla libertà d’insegnamento, ponendo il personale in un rapporto di sudditanza;
– favorire l’ingresso dei privati nella scuola e, a vantaggio delle logiche del mercato, radicalizzare la sperequazione tra indirizzi, territori e destinatari, minare l’unitarietà del sistema scolastico statale e scardinare il concetto di scuola come luogo di produzione di un sapere disinteressato;
– introdurre un sistema competitivo basato sul “merito” che, con la competizione di un insegnante contro l’altro nella corsa ai crediti e alla progressione stipendiale, si tradurrà in una rivalità permanente fra colleghi/e e in una gerarchizzazione del corpo docenti contraria allo spirito di collegialità, condivisione e cooperazione su cui si fonda la vita scolastica;
– potenziare un sistema di valutazione che genera un sapere standardizzato e impoverito e un abbassamento della qualità dell’istruzione;
– equiparare la scuola pubblica alla scuola privata che, in nome di un distorto concetto di pluralismo, contravviene ad un chiaro dettame costituzionale ed al principio di uguaglianza a cui la scuola statale si ispira.
Risulta inoltre inaccettabile:
1. l’uso strumentale e propagandistico del piano di assunzione dei precari, ai quali viene doverosamente riconosciuto esclusivamente un diritto maturato negli anni dal lavoro svolto nella scuola, diritto alla stabilizzazione peraltro già previsto dalla legge finanziaria del 2007 e imposto dall’Unione Europea.
2. l’assenza nel documento di governo di un qualsiasi riferimento al personale ATA, agli studenti e alle studentesse e alle loro famiglie come componenti integranti, attivi e partecipi della vita scolastica.
3. l’assenza dell’elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni;
4. l’assenza di interventi sulla formazione per tutto l’arco della vita.
Riteniamo invece che per riqualificare l’istruzione pubblica statale, occorrano risorse economiche aggiuntive che portino la spesa dell’Italia per istruzione, formazione e ricerca ai livelli della media europea, ossia al 6% del PIL, investendo prioritariamente sulla formazione e lo sviluppo professionale dell’insegnante e sul riconoscimento della qualità
didattica raggiunta mediante le esperienze di innovazione introdotte negli istituti.
Contestualmente giudichiamo di straordinaria gravità la dichiarazione contenuta nel piano di governo di impossibilità da parte dello Stato di garantire i finanziamenti adeguati alla scuola pubblica statale. Tale dichiarazione si pone, infatti, in netto contrasto con il mandato istituzionale che la Costituzione assegna alla scuola della Repubblica.
Particolarmente preoccupante appare il metodo contraffatto di consultazione diretta, plateale e pleonastica ma che, invece, mal cela di fatto, un attacco al ruolo del sindacato e alla Costituzione che ne riconosce le prerogative.
Altra questione sollevata dall’insegnante Caterina Nobile riguarda la pensione. L’insegnante ha mostrato un cartello che riportava la frase: “Negato diritto pensione quota 96 scuola uguale negare stato di diritto”. Con la riforma delle pensioni approvata due anni fa gli uomini devono andare in pensione dopo 42 anni e 6 mesi di servizio e le donne dopo 41 anni e sei mesi. Un periodo troppo lungo e inaccettabile sopratutto per coloro che stavano già per ottenere il vitalizio e ora dovranno aspettare qualche anno. La scuola ci vuole morti così l’Inps non ci pagherà mai la pensione”.
Michele Capolupo
Angela Chietera (Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale Matera): “Magari fosse “Buona scuola”, è solo una passerella per politici Pd”.
Si è concluso sabato a Matera il tour di consultazione del piano la “Buona Scuola”, voluto dal Governo Renzi. Più che di un momento di confronto con docenti e sindacati, si è trattato di una kermesse politica, di una passerella di politici, forse neanche informati da quanto previsto nel piano, contestato dai sindacati che a gran voce ne hanno chiesto una revisione.
Il piano infatti prevede tagli a risorse finanziarie ed agli organici, che, nel caso del sistema scolastico lucano, risultano già ampiamente ridotti a causa della drastica diminuzione della popolazione scolastica e, conseguentemente, del personale docente ed ATA.
In una regione come la nostra nella quale esistono piccole realtà, la scuola dovrebbe essere potenziata, dovrebbe rappresentare un elemento importante per la crescita culturale dei giovani, dovrebbe essere un volano per il rilancio dell’economia lucana grazie ad alunni che hanno conseguito competenze spendibili nel mondo del lavoro.
La politica lucana si attarda invece a rincorrere il consenso di governo senza impegnarsi in un’analisi approfondita del documento e delle ricadute che lo stesso potrebbe avere sul nostro territorio che ha già subito un selvaggio dimensionamento scolastico, brutto risultato di una politica deficitaria di analisi dei reali fabbisogni della scuola lucana.
E’ tempo di riforme, è giusto che la scuola venga rivisitata ma non attraverso proclami o operazioni di facciata. Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale vigilerà affinché si attui un vero piano scuola per la Basilicata.
La fotogallery dell’incontro con il Ministro Giannini (Foto www.SassiLive.it)