“Tema rilevante per la Basilicata, quello della mobilità, soprattutto in presenza del perdurante divario tra Nord e Sud che non può essere eliminato senza il miglioramento del servizio di trasporto ferroviario collegato all’Alta Velocità”: queste le parole del consigliere Cifarelli (Pd) che ha presieduto la seduta odierna della terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio e Ambiente) che ha visto l’audizione di Rocco Panetta, presidente del Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano – Lagonegro.
“Il Comitato – ha spiegato Panetta – è stato costituito nel 2012 allascopo di pervenire alla riapertura al traffico commerciale della linea ferroviaria Sicignano – Lagonegro, sospesa (non dismessa n.d.r.) al traffico ferroviario dal 1 aprile 1987, data dalla quale è stato attivato un servizio sostitutivo con autobus di Trenitalia sulla relazione Napoli – Battipaglia – Lagonegro. Con decreto Interministeriale del 17 maggio 2022, la linea Sicignano – Lagonegro è stata inserita nell’elenco delle linee ad uso turistico. L’inserimento in tale elenco – ha specificato Panetta – non ne preclude la riapertura anche al traffico commerciale. Al momento risulta sospeso il Dibattito pubblico, con pubblicazione del Progetto di fattibilità tecnico – economica (PFTE) per la costruzione dei lotti 1b (Romagnano – Fermata intermedia AV); 1c Fermata intermedia AV – Praia a Mare) della tratta Alta Velocità Battipaglia – Praia a Mare. La costruzione di questi lotti comporterà, nel territorio del Comune di Atena Lucana, la massima vicinanza del tracciato della linea Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria con la linea Sicignano – Lagonegro, motivo per cui appare logico che il progetto definitivo dei lotti 1b e 1c, che dovrà essere approvato anche con il parere favorevole della Giunta regionale della Basilicata, debba prevedere, in ossequio al Regolamento UE 1315/2013, l’Interconnessione tra le due linee ferroviarie e la realizzazione della fermata intermedia AV ad Atena Lucana, onde consentire ai passeggeri l’acquisto di biglietti ferroviari cumulativi: Treno Alta Velocità + Treno Regionale, con coincidenze garantite e protette, così come previsto dal Regolamento UE 782/2021. Un’altra Interconnessione, sempre in ossequio al Regolamento UE, deve essere prevista nel progetto definitivo, a Romagnano (Sud-Est) per consentire la circolazione dei Treni Regionali Veloci sulla tratta Lagonegro – Atena Lucana (linea storica Sicignano – Lagonegro) – Bivio Atena Nord – Bivio Romagnano Sud-Est (tratta AV) – Romagnano – Potenza (linea storica Battipaglia – Potenza). Essendo la Basilicata parte interessata, delibere specifiche sono state già approvate dai Comuni della Valle del Melandro e dell’Alta Val d’Agri, Brienza, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Marsico Vetere. Entro fine anno – ha concluso Panetta – dovrà intervenire una forte presa di posizione della Regione Basilicata per interrompere un percorso intrapreso che va contro le direttive europee, non tiene conto delle esigenze di 90.000 abitanti e 33 Comuni e, soprattutto, esclude la regione dalla interconnessione con la moderna mobilità”.
In chiusura di audizione il consigliere Cifarelli ha sostenuto l’opportunità di una interlocuzione con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Dina Sileo, per capire la posizione della Giunta sulla questione e gli eventuali contatti avuti, in itinere o previsti a livello nazionale.
La Commissione ha, quindi, espresso parere favorevole ad unanimità dei consiglieri presenti (Cifarelli – Pd, Leggieri – M5s, Baldassarre – Idea, Bellettieri -Fi, Braia – Iv, Aliandro- Lega) sulla delibera di Giunta regionale concernente l’ “Approvazione della proposta del secondo programma per il reinvestimento dei proventi derivanti dalla vendita (annualità 2023 – 2024) – Intervento di completamento di n 1 fabbricato per complessivi n.9 alloggi nel Comune di Maratea”.
I lavori sono proseguiti con l’audizione di Filomena Montemurro e Felice Lisanti dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Matera, in merito alla mozione del consigliere Cifarelli avente ad oggetto: “Fauna selvatica. Emergenza cinghiali”. Montemurro e Lisanti hanno rappresentato, con un documento, le risultanze della Conferenza programmatica tenutasi, a Matera, nei giorni 9 e 10 novembre.
“A margine delle due giornate – hanno riferito– sul tema ‘Controllo della popolazione di cinghiali: possibili strategie a confronto’, è emerso come l’approccio debba essere necessariamente multidisciplinare e coinvolgere i diversi attori, con l’ottica di perseguire il concetto di OneHealth. Sono state delineate alcune linee guida che si vorrebbero mettere in atto, nel breve periodo, delineando un progetto pilota nel Parco della Murgia materana, propedeutici ad un Piano di controllo della popolazione dei cinghiali. Schematicamente il progetto OPHRYS, in una prima fase è così strutturato: 1) Suddivisione del Parco in macro/micro aree di osservazione per un monitoraggio della fauna, d’intesa con i referenti del Parco; 2) Revisionedi dati disponibili o da rilevare concernenti la biologia e la gestione del cinghiale, quali dati su abbattimenti negli ultimi anni, sforzo di cattura, stime di densità, stime di danni, frequenza di parti delle femmine, movimenti degli animali. Per i dati mancanti, sarebbe possibile iniziare una serie di progetti, in collaborazione con l’Università della Basilicata e con le facoltà di Agraria, Biologia e Veterinaria di Bari, volti a raccogliere i dati suddetti, sulla cui base poi effettuare scelte dei metodi di gestione di questa specie; 3) Formazione delle guardie ecozoofile, operatori bio-regolatori (cacciatori) con il coinvolgimento dell’Ispra; 4) Coinvolgimento del Dipartimento di Medicina Veterinaria UNIBA e dell’Università di New York per la cattura, sterilizzazione (controlli dati fisiologici) e marcatura dei cinghiali con collari satellitari. In questo caso si prevede il coinvolgimento dell’Università degli Studi della Basilicata e della Casa delle Tecnologie (CTE) del Comune di Matera; 5) Coinvolgimento dell’Università della Basilicata e dell’Università di York e dei cacciatori per la realizzazione e distribuzione nel Parco dei BOS (BoarOperated System) per la futura contraccezione del cinghiale tramite contraccettivi orali; 6) Creazione di una filiera delle carni di cinghiale in insaccati (Coinvolgimento dell’Università della Basilicata); 7) Preparare una campagna conoscitiva rivolta ai cittadini riguardo l’utilizzo delle carni di cinghiale, abbinata ad uno studio sociologico e a sondaggi (Coinvolgimento di alcuni Istituti del territorio); 8) Formazione degli studenti di ogni ordine e grado (Coinvolgimento Ordine dei Veterinari, Agronomi, Biologi, Guide del Parco) con una serie di lezioni sulla gestione della fauna selvatica e sui metodi per mitigare i conflitti fra uomo e animali selvatici. Nel contempo – hanno concluso Montemurro e Lisanti – raccogliere le opinioni di tutti gli attori coinvolti nel problema: Assessorati (Agricoltura, Salute, Ambiente) e diversi Dipartimenti – Provincia, Anci, Aziende sanitarie, Parchi della regione. Organizzazioni sindacali Agricole e degli Allevatori, Associazioni ambientaliste, Cacciatori”.
Il consigliere Cifarelli dopo aver ringraziato i dottori veterinari Montemurro e Lisanti per la preziosa informativa sulla metodologia sperimentale studiata per far fronte all’emergenza, ha evidenziato che ci saranno altre sedute della Commissione dedicate alla problematica con ulteriori audizioni dal momento che “l’emergenza cinghiali si sta diffondendo su tutto il territorio europeo e, quindi non è solo un problema nazionale e regionale e che anche in Basilicata, in alcuni contesti territoriali, la densità è tale da determinare danni rilevanti alle coltivazioni ed alle produzioni agricole, compromettendo l’equilibrio biologico e la coesistenza di altre specie animali”.
Hanno partecipato ai lavori della terza Commissione, insieme con il vicepresidente Cifarelli (Pd), i consiglieri Aliandro (Lega), Braia (Iv), Bellettieri (Fi), Baldassarre (Idea), Leggieri (M5s).