Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal consigliere provinciale di Forza Italia, Gianluca Modarelli sull’emergenza Coronavirus: “I pensieri di un politico e di un uomo ai tempi del Covid-19. Di seguito la nota integrale.
Ogni giorno un bollettino medico viene aggiornato, milioni di post creativi riflettono vizi e virtù di un’Italia che soffre e combatte, ma anche di un’Italia incosciente. Ogni giorno nessuna verità mostra la sua consistenza.
Sono preoccupato, ansioso e arrabbiato, asserisce il Consigliere Provinciale di Forza Italia Gianluca Modarelli. Non si può non provare preoccupazione quando i variopinti scenari del carnevale umano vacillano nell’incertezza. Non si può non essere ansiosi quando una canzone non riesce ad essere un vaccino; non si può non essere arrabbiati quando il tempio del potere e delle leggi, da cui attendiamo certezza, protezione e ristoro, dubita costantemente se serrare le sue porte o spalancarle in nome della libertà.
Sono un politico, ma soprattutto sono un uomo, e mai come in questo momento avverto tutto il peso della indivisibilità delle due figure, prosegue Modarelli con una sorta di umile fierezza. Quando di mezzo ci sono le vite umane i criteri politici devono umilmente prendersi e prendere per mano quella COSA chiamata UOMO che è lì, ferma, piccola e indifesa di fronte alla vastità e imprevedibilità dell’universo. Fuor di metafora e da ogni edulcorazione, il messaggio che voglio lanciare ai miei colleghi politici – continua ancora il Consigliere di Forza Italia – è un invito a soffermarsi su ruoli ricoperti o che si vorrebbero ricoprire, prenderne atto e agire nell’ottica di ciò che si deve e potrebbe fare, affinché l’intero sistema che ci sovrasta, fatto di regole e istituzioni che le pongono in essere, faccia da argine e insieme da volano per soluzioni vere, legittime, leali e concrete, scongiurando così il pericolo di mettere in atto pratiche che ben presto, anche per esso, arriveranno a mostrare assenza di anticorpi, conferendo al virus la vittoria su un piatto d’argento. Per quel che mi compete, ho da più parti caldeggiato alla cooperazione, fatto proposte e richieste esplicite e non mi fermerò, perseverando sempre con “proteste” bilanciate da proposte. Così, mi chiedo e chiedo – non che allo stato dell’arte non sia stato fatto, ma gli esiti sono oggettivamente ancora aleatori – perché non sfruttare e “serrare” i pareri degli esperti (medici, statistici, economisti, ecc..) per adottare la politica più opportuna? Così surreale, ad esempio, ipotizzare un controllo totale e capillare che mostri la positività o meno al Covid-19 dei cittadini? Quali i costi? Quali i limiti?
Ma, forse, come ho letto da più parti – conclude amaramente Modarelli- il Covid-19 è “l’influenza che spiega l’Italia” nelle sue paure e punti di forza, nei suoi talenti e nelle sue rovine, nella sua disillusione e nelle sue speranze, come quella mia che adesso mi spinge a cogliere questo evento sì come una tragedia, ma soprattutto come una grande opportunità.