Modifica macrostruttura Comune di Matera, ex sindaco De Ruggieri si schiera dalla parte del Commissario Ruberto. Di seguito la nota integrale.
In difesa del provvedimento Commissariale prevedente la istituzione nel Comune di Matera di un struttura autonoma e organica per Turismo, Cultura e Patrimonio. A Matera la imminenza della sfida elettorale esalta quotidianamente l’agonismo muscolare dei contendenti a discapito di maturate riflessioni, le sole in grado di costruire le conoscenze e le competenze necessarie per il futuro buon governo della Città. Il fervore “collettivo” posto a base della denuncia del presunto atto di arroganza istituzionale attribuito al Commissario, dott. Raffaele Ruberto, è pari al livello della non conoscenza di fatti e di atti da parte dei suoi inflessibili contestatori. Innalzando l’albero della illegittimità della delibera n. 51/25, si contesta al Commissario la istituzione di una “mostruosità amministrativa”, una macrostruttura, annientatrice dei livelli valoriali della politica e della democrazia partecipata. Il peccato politico imputato al dott. Ruberto è l’avvenuta sostituzione dell’esistente “Settore Legale”, oggi privo del dirigente di ruolo, con il “Settore Turismo, Cultura e Patrimonio”. Ma il Commissario, dopo aver registrato il pensionamento del dirigente dell’Avvocatura, ha conseguentemente posto fine ad una assurda carenza funzionale. Invero, Matera, esaltata come la città del turismo e della cultura era priva, sino alla contestata delibera commissariale, di una struttura gestionale, autonoma e organica, dedicata a tali settori strategici. Di recente è stato affermato che il turismo a Matera è turismo culturale per cui è necessario incrementarne ed articolarne territorialmente l’attrattività, investendo in cultura e turismo, aggiornando i contenuti culturali del “racconto” che sta alla base della immagine della città (brand) e che si veicola nel mercato turistico globale di città d’arte. Come si fa a raggiungere questo essenziale obiettivo se il Comune è privo di una organica e professionale struttura che esalti e governi la vocazione culturale e turistica di Matera? Dopo anni di attesa, non potendo per legge il Comune aumentare le esistenti sette dirigenze, è maturato finalmente il tempo di coprire tale incongruenza, istituendo il presidio comunale di servizio a tali nevralgici ambiti (Turismo e Cultura), determinanti per difendere il ruolo di Matera e per innalzare i livelli di crescita sociale ed economica del territorio. Gli operatori turistici, consapevoli di tale deficienza gestionale, hanno a più riprese invocato la nomina di un manager in grado di orientare i processi di programmazione e di valorizzazione della economia turistica materana. Ma un generale senza esercito non serve a nulla, se non ha una professionale struttura di servizio: proprio quella istituita dal vilipeso Commissario. Peraltro, anche il “crescendo rossiniano” dell’ira popolare è risultato cieco di verità in quanto il provvedimento commissariale ha semplicemente rispettato l’atto di indirizzo assunto dal Consiglio Comunale di Matera nella delibera n. 18 del 4 giugno 2020, in occasione della approvazione del rendiconto di gestione 2019. A pagina 105 del documento politico contabile approvato dall’Assise Comunale si legge: “de jure condendo, nel Comune di Matera, la cui condizione gestionale è sterilizzata in appena sette dirigenze, è ancora giustificabile una posizione dirigenziale in carico alla Avvocatura quando manca il presidio funzionale in settori strategici come la Cultura, la Innovazione e il Turismo?”. La risposta del Consiglio a tale quesito fu affidata ad una nota integrativa, da me letta in aula, che riconosceva la urgente necessità di sostituire, non appena possibile, il settore Avvocatura con quello di Turismo e Cultura. Tale precisazione venne approvata dal Consiglio Comunale insieme al rendiconto di gestione. Questa mia posizione fu pubblicamente e indecentemente apostrofata dalla dirigente della Avvocatura, collegata da remoto ai lavori consiliari (evidentemente ignara di non aver spento il microfono!). Questo è lo stato dell’arte. Il diritto e la democrazia sono stati rispettati.
Soprattutto è stata rispetta l’esigenza di una città che non può affrontare un’altra stagione turistica priva di una professionale struttura municipale. Infatti, con la revoca della delibera, la prossima stagione turistica non avrà il beneficio di tale essenziale assistenza amministrativa poiché il nuovo governo cittadino non potrà operare prima di settembre. Si inseguono polemiche e si ignorano le dure regole che presiedono i fattori di crescita della economia e della occupazione!