“Il vero petrolio della Basilicata è l’acqua, una risorsa sicura, pulita, rinnovabile. Dalla Basilicata affluisce l’acqua anche alla Puglia e alla Calabria. Si tratta di una risorsa non negoziabile e come tale non possiamo correre il rischio che il nostro sistema acqua si interrompa. La Basilicata deve tornare in pieno possesso della gestione delle acque, anche se in maniera condivisa con le altre Regioni che ne fruiscono”. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica che interviene sulla gestione del sistema idrico lucano.
“Fermo restando che sono un garantista – precisa Mollica – e senza voler entrare nel merito della vicenda relativa agli appalti legati all’attività dell’Eipli, oggi al centro di un’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Potenza, mi preme oggi portare all’attenzione del governo regionale che bisogna accelerare sul riordino del sistema acque. Bisogna dare concretezza all’ultimo accordo di programma firmato lo scorso luglio tra la Regione e l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, oggi ministro, e che prevede la costituzione di una società partecipata da Governo e Regioni del Mezzogiorno per la gestione dell’acqua all’ingrosso e delle opere di approvvigionamento accorpando e superando la coesistenza dei due attuali soggetti, Acqua spa ed Eipli”
A parere di Mollica “un soggetto unico, affidabile e dotato di adeguato know-how quale strumento unico di regolamentazione dei trasferimenti idrici pone alla base lo strumento della razionalizzazione e dell’unitarietà di azione tra Regioni. Solo così si potrà andare nella direzione di un progetto strategico di aggregazione della gestione idrica nel Mezzogiorno, a partire dalla Basilicata e dalla Puglia, nell’ottica di favorire la valorizzazione di competenze e risorse comuni”.
“Si sarebbe dovuto realizzare lo scorso 31 dicembre – conclude il presidente -, come sollecitato dalla stessa Corte dei Conti, ma non perdiamo tempo nel farci domande sul perché non si sia fatto. Bisogna superare visioni campanilistiche e conflitti personali, quanto nocivi. È arrivato il tempo di passare dalle parole alle buone pratiche. Il progetto di una gestione unica dell’approvvigionamento idrico nel distretto idrografico può offrire una via di uscita. Oggi l’obiettivo è la salvaguardia dei nostri bacini idrici, per giungere ad una leale visione di sviluppo economico e sostenibilità ambientale, e soprattutto tenuta della coesione sociale tra le popolazioni interessate. Obiettivi vitali tanto per la Basilicata quanto per la Puglia”.