Francesco Mollica, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata: “I lucani, gente solidale e non certo individualistI”. Di seguito la nota integrale.
“…i montegranesi si comportano come se seguissero la seguente regola: massimizza il guadagno materiale, a breve termine, della tua famiglia ristretta; assumi che tutti gli altri facciano lo stesso” con queste parole, il politologo e sociologo statunitense Edward Banfield, nella sua opera Le basi morali di una società arretrata, descrive, negli anni ’50, gli abitanti di Chiaromonte.
Oggi questa tesi viene ripresa dal quotidiano Il Giornale, che titola “Il paese degli egoisti con il record di donatori d’organi”, e da qui nasce il mio intervento per affermare che quello che fa dei lucani un popolo solidale, oltre che orgoglioso della propria terra, è il senso comune, largamente diffuso, che vede nel dono e nella solidarietà l’espressione di autentici valori umani e spirituali, contrapposti all’avidità egoistica di un’economia volta al profitto e alla spersonalizzante freddezza delle burocrazie pubbliche.
Non è utopia la mia. A dimostrarlo e, quindi, a smontare la tesi di Banfield, è anche lo studio condotto dalla sociologa potentina Antonietta Di Lorenzo, che nel suo testo “Arcipelago di donazioni”, dimostra come, Chiaromonte, quel paesino che lo stesso Banfield definiva “un bianco alveare sul cocuzzolo di un colle dove l’estrema povertà e arretratezza del paese sono correlate alla incapacità degli abitanti di agire insieme per il bene comune…”, sia invece la capitale italiana delle donazioni di organi con una percentuale doppia rispetto alla media nazionale.
La donazione degli organi dopo la morte, costituisce un fatto importante per tutta la collettività perché testimonia una delle più profonde forme di generosità e di dono di se stessi verso gli altri. Una generosità che quasi tutte le culture e le fedi religiose valorizzano.
La decisione di offrire, senza ricompensa, una parte del proprio corpo, per la salute ed il benessere di un’altra persona è dunque la risposta ad un Banfield che si è voluto soffermare su una mera osservazione etnografica del paese materano.
L’indagine empirica ha probabilmente impedito al sociologo di cogliere quegli aspetti importanti della vita relazionale di Chiaromonte, oggi simbolo di una regione dove i suoi abitanti sono consapevoli di amarla, dove, nonostante le difficoltà oggettive, continuano a mantenere valori forti a un prezzo alto pur di non essere contaminati.
Ed è per questo che anche chi decide o è costretto ad andare via dalla propria terra, non perde il suo confine e dunque il suo legame. Non dimentica le proprie origini, si inserisce nei nuovi tessuti sociali portando con se la sua lucanità.
Perché il valore della famiglia in noi lucani rappresenta la sfida ad ogni cambiamento. Perché lo spirito di solidarietà che ci contraddistingue da sempre, è il motore che scalda il cuore dei lucani. E questo non rientra certamente nel concetto di familismo amorale come attribuito da Banfield alla comunità di Chiaromonte.
Potenza, 25 gennaio 2017
Francesco Mollica, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata