Francesco Mollica (UDC) è il nuovo presidente del Consiglio regionale. E’ stato eletto, oggi, con 12 voti. Nella stessa votazione, Giovanni Perrino (M5s) ha riportato 6 voti. Francesco Mollica subentra a Piero Lacorazza (PD).
Francesco Mollica è nato a Venosa il 9 luglio 1959. E’ funzionario presso la Prefettura di Potenza. Consigliere comunale ad Anzi dal 1993 al 2001 e nello stesso periodo consigliere della Comunità montana Camastra – Alto Sauro, è stato consigliere provinciale dal 1995 al 1999 e componente del cda del Centro di Drammaturgia Europeo, della Commissione viabilità e trasporti dell’Unione Province Italiane e del cda dell’Apof. Eletto consigliere regionale nel 2000, è stato assessore regionale alle Infrastrutture dal 2005 al 2007, presidente della terza Commissione permanente dal 2000 al 2005 e dal 2007 al 2010. Dal 2013 ad oggi è stato vicepresidente del Consiglio regionale.
Dopo l’elezione di Francesco Mollica (Udc), nuovo presidente dell’Assemblea, l’Assemblea ha completato la nomina del nuovo Ufficio di Presidenza con due votazioni successive.
Vicepresidenti sono stati eletti i consiglieri Paolo Galante (Ri) con 11 voti e Paolo Castelluccio(Pdl-Fi) con 8 voti. I nuovi consiglieri segretari sono Achille Spada (Pd), eletto con 14 voti e Gianni Rosa (Lb-Fdi) che ha ottenuto 4 voti.
Elezione Ufficio Presidenza, l’intervento di Pittella
Il governatone lucano ha fatto i suoi auguri al nuovo presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica. “Nella politica – ha detto – ci sono intuizioni ed evoluzioni che dobbiamo saper cogliere”.
“Consegno i miei auguri al nuovo presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, affinché possa svolgere un proficuo lavoro: conosco la sua esperienza, la sua capacità amministrativa ed il suo attaccamento alle istituzioni, requisiti essenziali per proseguire una equilibrata vita democratica”. Con queste parole è iniziato l’intervento in Consiglio regionale del governatore della Basilicata, Marcello Pittella, dopo l’elezione del nuovo Ufficio di presidenza.
“Quando ci sono cambiamenti – ha aggiunto il presidente Pittella – non sono mai neutri, perché incidono inevitabilmente sulla sensibilità delle persone, al di là della condivisione o meno di una linea di natura politica tracciata. Di questo un po’ dispiace. Ma la politica è un’avventura istituzionale. Ognuno di noi, almeno una volta – ha proseguito – è stato segnato da eventi che hanno toccato gli aspetti caratteriali, psicologici, emotivi. Ma si tratta di eventi che si riescono a sedimentare e poi a superare. L a politica – ha detto ancora Pittella – non è una scienza esatta. Ma quando si ha un’intuizione che ci mette nelle condizioni di irrobustire il lavoro che svolgiamo in Consiglio, e che crea i presupposti per rafforzare una collaborazione politica e istituzionale, allora dobbiamo seguirla nelle scelte da compiere. Le dinamiche della politica nazionale, del resto, ci consegna uno spaccato che va in questa dimensione”.
Per il governatore, inoltre, esistono “evoluzioni nella politica che dobbiamo saper cogliere, in un momento in cui ci avviciniamo a scadenze importanti. Dobbiamo provare ad irrobustire il percorso politico, istituzionale, amministrativo e programmatico in una fase di transizione. Abbiamo intrapreso una nuova strada – ha evidenziato il presidente Pittella – per ottenere maggiore stabilità recuperando un’area di sensibilità politica più vasta. Credo che tutto questo sia un’operazione positiva. Viviamo nel tempo delle mediazioni, ma anche delle decisioni che possono sembrare strane e che devono essere vissute con la tensione di un periodo delicato. Esiste una visione della politica – ha concluso – che non è più cristallizzata, ma che è dinamica”.
Elezione Ufficio di Presidenza, il dibattito in Aula
Il rinnovo dell’organismo è stato al centro di un dibattito sull’allargamento della maggioranza.
Lungo e articolato il dibattito che ha preceduto, oggi pomeriggio, l’elezione del nuovo presidente del Consiglio regionale. La minoranza, con i consiglieri Napoli (Pdl-Fi), Romaniello (Gm), Perrino (M5s) e Rosa (Lb-Fdi) ha immediatamente richiesto al presidente Pittella un chiarimento rispetto alle notizie diffuse dalla stampa nelle ultime ore circa l’allargamento della maggioranza alle forze di centro rappresentate dai consiglieri Mollica (Udc) e Pace (Gm). “Si tratta di fatto – hanno detto – di un cambio di direzione politica che definisce nuovi ruoli e nuove funzioni. Da oggi in questo Consiglio regionale c’è una nuova maggioranza allargata agli esponenti dell’area popolare, i consiglieri Mollica e Pace. Ai cittadini lucani bisogna parlare chiaro e senza nascondersi dietro le parole si potrebbe definire quello di oggi un inciucio, o trasformismo o, ancora, opportunismo. Oggi finalmente si fa chiarezza: o si è con Pittella o contro Pittella”.
Il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella ha, con poche parole, dichiarato di essere rispettoso delle prerogative dell’Aula e che non rincorre i commenti né tantomeno la cronaca.
Di diverse sfumature le posizioni della maggioranza che da un lato ha visto la posizione del capogruppo del Pd Cifarelli che si è detto in “netto disaccordo rispetto alle scelte che si stanno per compiere”. “L’allargamento della maggioranza – ha spiegato – dovrebbe essere prerogativa delle forze politiche. Vanno rispettati i partiti e il mandato degli elettori”. Nel ricordare che in questi due anni e mezzo di legislatura “la maggioranza ha dimostrato una tenuta perfetta” ha precisato che “il richiamo alle vicende nazionali qui in Basilicata non è replicabile” e che “una decisione così importante non può essere presa tra poche persone che fanno parte di una singola corrente, per questo – ha concluso – il mio voto non sarà di sostegno a questa scelta”.
Il consigliere Santarsiero ha parlato, invece, di un allargamento istituzionale della maggioranza e nell’ammettere che il Pd sta attraverso un momento difficile (“dopo la scomparsa di Luongo siamo senza guida e senza riferimenti”), ha auspicato un passo avanti, un’apertura istituzionale che consenta di proseguire in maniera unitaria l’azione amministrativa avviata. Giuzio ha posto l’accento sulla differenza concettuale tra maggioranza istituzionale e maggioranza politica, mentre Galante (Ri), Pietrantuono (Psi) e Bradascio (Pp) hanno accolto favorevolmente la decisione assunta dal partito di maggioranza.
Il consigliere Pace (Gm) ha parlato di “una sfida, quella del Governo, senza paracadute” e di una concezione articolata della politica. “Le politiche – ha detto – si incrociano in due modi, con i ‘Patti del Nazareno’ o con i ragionamenti aperti all’interno delle assemblee. Noi – ha concluso – dobbiamo misurarci su questo tipo di politica, sulla politica del fare. Ci sono distanze ma ci sono anche volontà comuni e siamo pronti a dare segnali di stabilità ma anche di pungolamento”.
Gianni Leggieri e Gianni Perrino, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle: “Mucchio selvaggio” in Consiglio Regionale. Tutti insieme voluttuosamente nel Partito della Nazione: il duo Mollica e Pace convola a nozze con Pittella!”.
Nello stile della peggiore partitocrazia da “Prima Repubblica”, Pittella e i renziani della prima e della seconda ora hanno eseguito alla lettera le direttive dettate direttamente da Renzi, decapitando l’ormai ex Presidente del Consiglio Regionale, Piero Lacorazza, colpevole di essersi esposto personalmente per il Sì al Referendum contro le trivelle dello scorso 17 aprile. Chi dissente dal “dux fiorentino” (del Governo e del PD) è destinato a soccombere.
In realtà, l’allargamento della maggioranza pittelliana era già nell’aria (viziata) da tempo: le irrefrenabili voglie di governo e di poltrone di Mollica (neo Presidente del Consiglio Regionale) e di Pace si erano già abbondantemente palesate nel corso di questi quasi due anni e mezzo di decima consiliatura regionale, in particolare con due “acuti”: il voto del duo contro l’impugnativa proposta dal M5S allo Sblocca Italia – sblocca Trivelle e Sblocca Inceneritori – e la bizzarra “mozione di fiducia” presentata in aula all’indomani dell’esplosione del caso Trivellopoli. Oggi, finalmente il duo Mollica-Pace getta la maschera, e da coppia clandestina, convola finalmente a nozze con l’ex Gladiatore! Mentre fa nascere il Partito della Nazione-Regione, Pittella dà la sacra unzione al PD lucano.
Mollica, definito da qualcuno, senza pudore, un uomo di “garanzia” della continuità con il passato nella gestione della cosa pubblica lucana è, senza dubbio, il simbolo del più becero e disinvolto trasformismo politico: può contare più cambi di casacca di un Verdini o di un Razzi: dalla DC ai Verdi, a MPA, fino ad approdare all’UDC. Che fine ha fatto la rivoluzione democratica dell’ex “gladiatore” Pittella? Si è dissolta, sacrificata sull’altare della tecnica preferita da Renzi: l’inciucio permanente con i voltagabbana disposti a tutto pur di collocare i loro deretani su qualche scranno o poltrona di potere. D’altronde, gli stessi gladiatori romani spesso erano prigionieri di guerra, schiavi o condannati a morte.
Con questo allargamento della maggioranza anche in Basilicata, come a Palazzo Chigi, il voto del popolo è stato totalmente ribaltato, dimostrando ancora una volta la totale mancanza di rispetto e considerazione dei politicanti di professione nei confronti dei diritti dei cittadini.
Da segnalare la resa del Capogruppo PD, Roberto Cifarelli, che, quasi stremato, ha chiesto ulteriore tempo per ufficializzare questa scelta, annunciando il proprio voto contrario sull’elezione di Franco Mollica.
Il nostro sguardo ora è volto al prossimo ottobre, quando i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sul Referendum confermativo della “schiforma” costituzionale di Renzi. Cosa farà il neo Presidente del Consiglio Regionale? Ci delizierà con l’ennesima piroetta politica?
Dal Gruppo Consiliare M5S, tanti auguri a Mollica, camaleontico nuovo “padrone del vaporetto”.
Francesco Mollica: “La Regione trovi un nuovo impulso. Il nuovo ruolo dell’Assemblea legislativa dopo la riforma dello Statuto nel discorso di insediamento del neopresidente del Consiglio regionale
“La Basilicata è una regione piena di potenzialità, ricca di intelligenze e di talenti che chiedono solo di essere messi nella condizione di esprimersi. Ecco perché risulta importante che la Regione, per non pagare lo scotto di una lenta progettualità che inficia le prospettive future, trovi necessariamente un nuovo impulso, in linea con le aspettative dei tanti giovani e nella risoluzione dei problemi”. Lo ha detto il neopresidente del Consiglio regionale Francesco Mollica, nel breve discorso tenuto in Aula dopo l’elezione del nuovo Ufficio di Presidenza dell’Assemblea.
“Il Consiglio regionale – ha aggiunto Mollica – può e deve recuperare la funzione di programmazione e di riforma dei diversi settori.Dopo un lungo iter, che porteremo a termine a breve, si è finalmente riformato lo Statuto con un nuovo rapporto paritario tra esecutivo e Consiglio al quale viene, adesso, riconosciuto un ruolo propulsivo. Dunque, una maggiore autonomia con tutti i rischi e le potenzialità che questo comporta.Nell’intento di dare più slancio per una più proficua attività legislativa e politica, si dovrà puntare su una attenta programmazione, una calendarizzazione più puntuale, una maggiore velocità, pur tenendo un confronto consultivo sugli atti e sulle leggi, uniformandoci ai tempi cosiddetti europei.Poi, strettamente concatenato allo Statuto ci sarà un intenso lavoro per adeguare i regolamenti nonché il varo della nuova legge elettorale regionale, un altro importante tassello che auspico affronteremo a breve termine, in coerenza con la filosofia del nuovo Statuto e capace di garantire la rappresentanza dei territori e la parità di genere”.
“Le riforme istituzionali, però – ha concluso Mollica -, non possono ritenersi esaustive del compito assegnato all’assise, dovendo necessariamente occuparsi di altre, non meno importanti, emergenze che interessano la Basilicata ed a cui la regione deve dare risposte adeguate. Alla politica, e quindi alle istituzioni che la rappresentano, spetta l’onere di avviare azioni, di proporre atti, prospettare un orizzonte nuovo, nel quale trovi posto la speranza”.
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Francesco Mollica
Cari colleghi,
Ringrazio tutti voi per avermi onorato, questa mattina, affidandomi un incarico di prestigio ed allo stesso tempo di grande responsabilità. Mi sento di ringraziare ugualmente coloro che liberamente e democraticamente hanno scelto di non votarmi, stimolo ulteriore per guadagnare, nel lavoro intenso che ci aspetta, la loro fiducia ed il loro consenso, ad essi va comunque il mio rispetto.
Utilizzerò la mia lunga ed intensa esperienza politica per cercare di svolgere al meglio il compito che mi è stato affidato e che mi accingo ad assolvere con lo stesso impegno e la stessa passione che ho sentito di spendere come personale contributo alla mia terra.
Mi impegno con voi a svolgere, sempre e in ogni caso, un ruolo di garante delle istituzioni. Sarò il presidente di tutti nella convinzione che chi esercita un ruolo istituzionale, deve stemperare i convincimenti personali per rappresentare la totalità dell’assemblea. Del resto, non poteva essere diversamente considerando che mi sono formato con i valori della democrazia, della libertà e nel rispetto delle differenze: valori che intendo garantire anche in questo contesto.
Certo, il momento che la Basilicata sta vivendo, di crisi economica, occupazionale e di decremento demografico e di servizi al cittadino, è particolare e fa reclamare a gran voce un cambiamento dell’azione del Governo regionale e pretendere una stabilità nella gestione delle istituzioni.
Penso alle tante persone che vivono un particolare disagio, il nostro operato deve innanzitutto rivolgersi a loro per cercare di alleviare le sofferenze ed agire presto, affinché non si sentano dimenticate. Abbiamo dinanzi a noi, nell’ ovvia distinzione dei ruoli, tanti problemi da affrontare e da risolvere.
Il Consiglio può, e deve, recuperare la funzione di programmazione e di riforma dei diversi settori.
Dopo un lungo iter, che porteremo a termine a breve, si è finalmente riformato lo Statuto con un nuovo rapporto paritario tra esecutivo e Consiglio al quale viene, adesso, riconosciuto un ruolo propulsivo.Dunque, una maggiore autonomia con tutti i rischi e le potenzialità che questo comporta.
Nell’intento di dare più slancio per una più proficua attività legislativa e politica, si dovrà puntare su una attenta programmazione, una calendarizzazione più puntuale, una maggiore velocità, pur tenendo un confronto consultivo sugli attie sulle leggi, uniformandoci ai tempi cosiddetti europei.
Poi, strettamente concatenato allo Statuto cisaràun intenso lavoro per adeguare i regolamenti nonché il varo della nuova legge elettorale regionale, un altro importante tassello che auspico affronteremo a breve termine, in coerenza con la filosofia del nuovo statuto ecapace di garantirela rappresentanza dei territori e laparità di genere.
Le riforme istituzionali, però, non possono ritenersi esaustive del compito assegnato all’assise, dovendo necessariamente occuparsi di altre, non meno importanti, emergenze che interessano la Basilicata ed a cui la regione deve dare risposte adeguate.Alla politica, e quindi alle istituzioni che la rappresentano, spetta l’onere di avviare azioni, di proporre atti, prospettare un orizzonte nuovo, nel quale trovi posto la speranza.
La Basilicata è una regione piena di potenzialità, ricca di intelligenze e di talenti che chiedono solo di essere messi nella condizione di esprimersi. Ecco perché risulta importante che la Regione, per non pagare lo scotto di una lenta progettualità che inficia le prospettive future,trovi necessariamente un nuovo impulso, in linea con le aspettative dei tanti giovani e nella risoluzione dei problemi.
Colleghi, chi come me svolge questa attività da tempo, conosce il mio modo di fare politica con tale passione che a volte scivola ,per impulsività, nell’intemperanza, ma sempre improntato ad un apporto propositivo, che non ho fatto mai mancare, nelle varie articolazioni (Commissioni, Consiglio e Ufficio di presidenza) pur di dare risposte alla comunità.A proposito dell’Ufficio di presidenza, ringrazio i colleghicon cui ho lavorato alacrementesu atti rilevanti inerenti la spendingreview, relativi al Consiglio, e su altri temi sociali importanti.
Lo stesso spirito propositivo che non mancherà anche nel ruolo istituzionale di guida di questa assemblea legislativa. E’ ora di inaugurare una stagione di riforme vicine al cittadino che facciano allo stesso percepire la volontà di una svolta concreta verso maggiore benessere ed opportunità, offuscando la radicata visione di una politica lontana ed egoista, espressione di puro potere.
Da ultimo, vorrei ringraziare il presidente del Consiglio che mi ha preceduto, Piero Lacorazza, con il quale ho sempre avuto un confronto, a volte anche aspro ma sempre improntato al massimo rispetto e stima per il lavoro che ha svolto e chemi auguro di poter continuare per portare avanti tutto ciò che insieme abbiamo messo in campo.
A Piero, sotto l’aspetto personale, chiedo di poter mantenere quel rapporto di collaborazionee di consiglio che, certamente, conoscendolo, non farà mancare.
Al nuovo Ufficio di presidenza un augurio di buon lavoro chiedendo di poter affrontare le problematiche che gli sono proprie, con un lavoro sinergico e collegiale, ricordando che il ruolo politicodi confronto già viene esercitatoall’interno delle Commissioni e del Consiglio e, che l’Ufficio di presidenza, rappresentando l’intera comunità regionale, deve agire nell’interesse della Basilicata.
Un saluto affettuoso a tutti i lucani residenti nella regione e fuori dalla regione, ai tanti che per varie ragioni nel corso degli anni e ancora oggi sono stati costretti a lasciare il nostro amato territorio e con cui, da vicepresidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo, ho mantenuto rapporti di cordialità e collaborazione .
A tutti loro assicuro il mio impegno nel portare avanti le tante istanze nell’interesse comune, come ho sempre fatto.
Ringrazio voi operatori della stampa e delle televisioni per l’attenzione che, come sempre, porrete ai lavori del Consiglio. In me troverete il massimo difensore della vostra autonomia professionale che è garanzia per i cittadini e per le Istituzioni, nell’ambito del rispetto reciproco.
Consentitemi di concludere dedicando, un pensiero a mio padre, al suo orgoglio nel vedere suo figlio impegnato in politica e che già immaginava verso grandi traguardi. Oggi sarebbe fiero!
Amici consiglieri, alle nostre sensibilità ed al nostro impegno è affidato il prestigio e la dignità di questa assemblea, decidete voi se camminare nella luce dell’altruismo creativo o nel buio dell’egoismo distruttivo. La più insistente ed urgente domanda della vita è: “Che cosa fate voi per gli altri?“( Martin Luther King).
Con questo pensiero auguro buon lavoro a tutti noi.