Il coordinamento regionale del Movimento 5 Stelle composto dal deputato Arnaldo Lomuti e da Alessia Araneo e Viviana Verri contesta le scelte politiche del governo Meloni per il settore agricolo. Di seguito la nota integrale.
L’inizio del nuovo anno non porta buoni frutti per gli agricoltori, il governo Meloni, infatti, nella Legge di bilancio 2024 ha previsto l’abolizione dell’esenzione Irpef per il settore agricolo, introdotta nel 2017: le rendite catastali dei terreni torneranno così ad essere imponibili, rivalutate del 70% per quanto riguarda il reddito agrario e dell’80% per il reddito dominicale.
Un provvedimento che mette a rischio, senza ombra di dubbio, la sostenibilità economica delle aziende agricole, già pesantemente gravate dall’aumento dei costi di produzione dovuto ai rincari del carburante e delle materie prime, nonché dai danni causati alle colture dalle calamità naturali ormai ricorrenti.
A fronte di una situazione diventata insostenibile, il 22 gennaio prossimo ci sarà una mobilitazione nazionale degli agricoltori, schierati da nord a sud in una protesta pacifica per chiedere al Governo di tornare sui suoi passi.
Anche in Basilicata e soprattutto nel metapontino, dove si concentra la maggior parte della produzione ortofrutticola regionale, gli agricoltori sono pronti a mobilitarsi contro politiche scellerate che, anziché puntare alla valorizzazione di un settore di eccellenza, con interventi di sostegno alle imprese, non fanno che penalizzarlo ulteriormente.
Ancor più grave è la previsione, contenuta sempre nella Legge di Bilancio 2024, che taglia le agevolazioni contributive per gli agricoltori under 40. Una misura del tutto anacronistica con effetti ancor più deleteri in una regione, come la Basilicata, dove una delle forme di imprenditorialità più diffusa tra i giovani è proprio l’impresa agricola e scoraggiarla significherebbe incentivare ancora di più lo spopolamento.
Ci batteremo ad ogni livello istituzionale per la tutela degli agricoltori, affinché si mettano in campo misure specifiche per la tutela e la valorizzazione delle produzioni e una riforma organica degli Enti preposti alla gestione delle procedure amministrative. Chiediamo al governo regionale di prendere posizione in difesa di un settore che produce eccellenze e impiega oltre 22.000 unità lavorative, contribuendo in maniera rilevante al sostegno dell’economia lucana.