Il consigliere regionale del gruppo misto, Alessandro Singetta, nel dirsi grato ai dirigenti nazionali del movimento per aver avuto la concreta possibilità di farne parte, parla “di un approccio diverso alla politica scevro da diktat più o meno larvati”.
Si è svolta, questa mattina, presso la sala “A” del Consiglio regionale, la conferenza stampa di presentazione del Movimento Nuova Repubblica. Presenti, oltre al consigliere Singetta, responsabile del movimento per la Basilicata e Potenza, Manfredi Ravetto, segretario generale nazionale, Alberto De Tommi, responsabile organizzativo, e Riccardo Ronchitelli, della direzione nazionale. Tra il pubblico, i consiglieri regionali Agatino Mancusi e Francesco Mollica, e l’ex presidente del Consiglio regionale, Michele Radice.
Singetta ha posto subito l’accento “sulle condizioni di assoluto isolamento in cui vive la Basilicata, priva di un adeguato sistema ferroviario e viario. E’ una delle tante contraddizioni – ha detto – che caratterizzano una regione ricca di materie prime, eppure agli ultimi posti degli indicatori economici, una regione la cui ricchezza è solo virtuale, non trasformandosi in beneficio reale per i suoi cittadini, una regione che vede vanificato il grande supporto che offre all’economia nazionale e delle regioni limitrofe”.
“Il movimento – ha spiegato Singetta – vuole occuparsi realmente dei problemi della Basilicata, tralasciando le varie sfaccettature della partitocrazia romana sempre più modello privilegiato per la politica regionale, affannata dalle scelte di potere, piuttosto che da quelle programmatiche per una crescita equilibrata del territorio. Ed è proprio il territorio – ha sottolineato – il vero leader del movimento fino a dettarne tempi e modi di intervento e, soprattutto, dando il più ampio spazio alla gente che lo vive, che vi opera, a quei cittadini che quotidianamente affrontano, solo con le proprie risorse, i tanti problemi ormai divenuti anche quelli della sopravvivenza. Più volte ho cercato – ha ricordato il consigliere – in questa legislatura di smuovere le acque attraverso la mia azione politica improntata alla trasparenza, ne è testimonianza il documento ‘Tre anni in Consiglio. Il resoconto della mia attività’, purtroppo devo dire di non aver avuto granchè riscontro. Ecco, dunque, il guardare ad un modo diverso di approcciarsi alle varie problematiche sul tappeto, al di là delle ‘sigle’ tradizionali che, troppo spesso, sono delle maschere che nascondono i centri di potere. In Basilicata, purtroppo, si parla sempre più di candidature e sempre meno di programmi”.
“Petrolio, acqua, ambiente e lavoro sono i temi centrali che fanno parte del nostro progetto per la Basilicata, per il suo rilancio in settori che necessitano di un radicale cambio di rotta, sia nell’approccio che nelle scelte. Crescita economica significa, essenzialmente, creazione di nuovi posti di lavoro, ridimensionare la burocrazia amministrativa, maggiore attenzione alla spesa pubblica, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo, evitando la frammentazione in tanti rivoli dei pur cospicui finanziamenti europei, dare nuovi input all’imprenditoria privata, creare una filiera virtuosa tra scuola e formazione. Una Basilicata diversa in un contesto di sviluppo condiviso tra piccole realtà, i tanti Comuni sparsi su un territorio dalle dimensioni non certo trascurabili, e realtà più consistenti con opportunità certamente diverse ma che, comunque, vivono grandi criticità. Il tutto, sia ben chiaro, anche con un occhio alle prossime elezioni regionali”.
Manfredi Ravetto: “sono veneto ma le mie origini sono al Sud. E come uomo del Sud credo di rendermi conto dei suoi problemi. Molti di voi, e lo comprendo, sono giunti all’appuntamento di oggi con una vena di scetticismo, pensando: ecco l’ennesimo movimento. Ma a noi, di certo, nessun dottore ha ordinato di cercare onorevoli e senatori, di avere una consistente rappresentanza in Parlamento, il nostro vuole essere un progetto che parte per fare qualcosa di assolutamente nuovo. Non è un caso, tantomeno uno slogan, il parlare di una nuova repubblica che non ha nessun numero di riferimento, visto, tra l’altro, che con ogni probabilità, se n’è consumata un’altra con i fatti di ieri. La scommessa: rilanciare la politica del territorio, basta con i sistemi di imposizione. La domanda è perché Singetta in Basilicata, perché conosciamo e ne abbiamo apprezzato il lavoro. Oggi che il movimento, crediamo possa essere un punto di riferimento a livello nazionale per le diverse realtà locali (si sta dotando di un’articolata rete regionale, essendo presente già in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto), è il caso di farne una genesi. La gestazione si è consumata a maggio, con il primo terreno di confronto con il contesto politico che ha portato alla elezione di 61 amministratori locali e di 4 sindaci, con la ricetta immutata dell’ importanza data al territorio. Abbiamo assistito, in questi anni, all’abuso ed allo sperpero intellettivo ed intellettuale dell’ormai ‘consunta’ società civile, e non è un caso che si siano avvicinati al movimento tanti cittadini di varia provenienza che avevano vissuto l’ormai logoro messaggio di déjà vu dei partiti tradizionali e di governi imbrigliati su stessi e senza alcuna traccia di riforme sostanziali. Politica della gente che vuole operare con l’obiettivo fondamentale di giungere ad una lista civica nazionale, a quello, cioè, di cui ha bisogno l’Italia”.
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