Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno commentano la sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Mulino Alvino-via Dante. Di seguito la nota integrale.
“Una sentenza per la città e “la morte pubblica di un banale leader”.
Il 23 giugno scorso è stata depositata la sentenza del Consiglio di Stato, sulla vicenda del Mulino Alvino/via Dante. L’esito, come tutti ormai sanno, è stato negativo per coloro che, come cittadini, avevano tentato di opporsi all’ennesima aggressione alla città. La sentenza, al di là, di evidenti contraddizioni, va comunque rispettata in quanto emessa “in nome del popolo italiano”. Il sindaco uscente Adduce, mai così solerte, per altre questioni della città, durante il suo governo cittadino, si è subito affrettato a cantare vittoria. Certo, come dicevamo, la sentenza sancisce una sconfitta, “abbiamo perso una battaglia …”, ma noi non ci sentiamo tali, perché il nostro giudizio politico sull’operato dell’amministrazione Adduce resta fortemente negativo e perché continueremo a batterci affinché in questa città non si affermerà una corretta pianificazione urbana. Alle affermazioni dell’ex sindaco, sconfitto dal risultato elettorale, noi riproponiamo, come risposta, quello che egli affermava nel suo programma elettorale. Per futura memoria, va ricordato: “Lasciare ancora una volta che lo sviluppo urbano sia deciso dai proprietari dei suoli, dalla rendita edilizia, da presunti diritti acquisiti, e non dalla collettività secondo i propri bisogni, non potrà essere più tollerato.” Una frase impegnativa ed estremamente chiara. Sempre nel capitolo dedicato alle questioni “Urbanistiche” ritroviamo altri principi interessanti che vale la pena richiamare. “La Città con i suoi cittadini saranno al centro del nostro intervento in tema di Urbanistica.” La Città non sarà più chiamata a partecipare a scelte importanti per il suo assetto futuro con tempi ristretti ed a cose fatte. Questo è l’impegno che il candidato Sindaco e la coalizione di Centrosinistra assumono nel proporsi al governo della Città. Occorre ripartire nel modo giusto, attuando in concreto i concetti di trasparenza, informazione, conoscenza e partecipazione. Definire un nuovo approccio alle questioni urbanistiche, nell’interesse generale della comunità materana, per affrontare questioni importanti, qualificanti e sensibili dell’ambito urbano quali: aree dismesse dell’ex Barilla, ex Mulino Alvino, ex orto-giardino Porcari … sui quali si rende necessario aprire un ampio confronto prima di prendere qualsiasi decisione. La futura Amministrazione dovrà dare preminenza e dovrà immediatamente misurarsi con decisioni che mitighino gli effetti dirompenti dei “Piani casa”, nazionale e regionale…, dare priorità agli interventi di rigenerazione urbana” e ai Piani di Edilizia Sovvenzionata che possono soddisfare la richiesta di alloggi per le famiglie disagiate”, evitando “ ulteriore consumo di suolo”. Questi erano gli impegni dell’ex sindaco Adduce. Questo era il contratto sottoscritto con gli elettori. Contratto tradito dallo stesso ex sindaco Adduce (a proposito di “traditori”). Dopo la campagna di propaganda dei primi cento giorni, dove si annunciavano grandi cambiamenti sulle questioni urbanistiche ed edilizie al fine di contrastare il cosiddetto “partito del mattone”, l’ex sindaco Adduce, grazie a maggioranze variabili, da inizio al suo programma di espansione edilizia in deroga al piano regolatore generale. Approva le varianti ai peep di San Giacomo e via Gravina con cambi di destinazione d’uso di aree verdi. Adotta il “piano casa 1”, facendo proprie tutte le istanze di trasformazione in ambito urbano ed extra urbana (in località San Francesco, dove l’espansione urbana si estende per oltre 53 ettari, San Vito, via Dante, Serra rifusa, La Martella, ecc.). Accetta passivamente il “piano casa 2”, mascherandosi dietro la divisione dei compiti tra il governo e le competenze dei dirigenti, facendo in tal modo l’ennesimo regalo a certa, scarsamente illuminata, imprenditoria materana e scaricando le proprie inefficienze e responsabilità sul livello regionale, come se non ci fosse continuità politica tra il governo della regione e il comune di Matera. L’ex sindaco Adduce lascia in eredità un Regolamento Urbanistico che punta a trasformare buona parte delle aree dedicate ai servizi e al verde urbano in aree edificabili, che introduce criteri di perequazione urbana fortemente sbilanciati sulla rendita fondiaria. Un Regolamento Urbanistico che non tiene conto del nuovo scenario della designazione di Matera 2019 capitale europea della cultura, che pure l’ex sindaco ha fortemente voluto. Con il risultato elettorale del 14 giugno la citta ha voluto cambiare pagina decretando “la morte pubblica” dell’ex sindaco Adduce e naturalmente di quanti hanno condiviso le sue scelte . “Per noi la democrazia comincia solo dal giorno in cui si ha la certezza che nel giorno stabilito le televisioni inquadreranno l’agonia della nostra classe dirigente e, in coda, allo stesso programma l’insediamento del nuovo personale …”. L’eredità non è affatto rassicurante. Noi non apparteniamo alla tribù dedita a contemplare il cielo, continueremo a sostenere le nostre tesi in difesa della città e dei suoi patrimoni pubblici e non ci faremo affatto lusingare dai nuovi “governanti”. Chiuso finalmente il capitolo Adduce, alla nuova maggioranza chiediamo un cambio di passo sulle questioni urbane. Chiediamo di rivedere e, se possibile, porre rimedio, discutendo con le parti interessate, gli effetti del piano casa 1 e 2 ( san Francesco e contrada Granulare in particolare e via Dante). Chiediamo di azzerare le rendite edilizie contenute nella proposta di Regolamento Urbanistico 2014. Chiediamo una nuova proposta di piano strategico, di piano strutturale che punti davvero alla tutela e salvaguardia del patrimonio urbano e paesaggistico. Chiediamo che si affronti in modo serio la questione della gestione del patrimonio immobiliare dei Sassi, rimodulando se necessario il programma della 179. Chiediamo l’avvio dei lavori del parcheggio di via Gramsci, san Rocco e via La Nera. Chiediamo che si apri una nuova stagione di partecipazione liberando se possibile il campo da i tanti interessi particolari. Chiediamo maggiore garanzia sulle procedure di acquisto e affidamento dei lavori. Chiediamo trasparenza negli affidamenti dei servizi pubblici (nettezza urbana, asili nido, assistenza domiciliare, beni culturali, ecc.). Chiediamo trasparenza, competenza ed appropriatezza nella scelta dei propri collaboratori e che i criteri non siano quelli adottati dalla passata amministrazione. Chiediamo alla nuova amministrazione di farsi carico nei confronti dell’Ente regione della richiesta di azzeramento delle nomine riguardanti gli enti sub-regionali (Ente Parco, Ater, Consorzio Industriale, ecc.). Chiediamo al neo Sindaco De Ruggieri, a cui auguriamo buon lavoro, di modificare lo statuto della fondazione Zetema, rendendo lo stesso più limpido e fare chiarezza sul destino del Musma. Chiediamo, infine, all’ex sindaco Adduce il rendiconto pubblico quinquennale quale componente del consiglio di amministrazione della fondazione Zetema.
Noi continueremo a fare la nostra parte, con la speranza che la città sia maggiormente ascoltata e fatta partecipare alle scelte del suo futuro e che soprattutto cambino i metodi e i modi di governo della città nell’interesse del bene comune, dei suoi cittadini.
CHE BRAVI !! UOMINI DI SINISTRA PIEGATI ALLA DESTRA DI BUCCICO DI LORENZO CASINO E TOTO !! CHE VERGOGNA !!!da applauso !!!! chiediamo ,chiediamo,chiediamo !!! perchè non ci mettete la faccia e scendete in politica? FACILE PARLARE DA DIETRO E SENTENZIARE SU TUTTO!! vediamo se la gente vi segue e così se entrate(per miracolo) in consiglio comunale allora POTETE CONTROLLARE E alzate la vostra vocE!! MI RISULTA CHE LE VOSTRE ASSOCIAZIONI HANNO PARTECIPATO ATTIVAMENTE CON LA DISCESA IN CAMPO DEL SINDACO ADDUCE BEN 5 ANNI FA, E NON SAPEVATE CHE PERSONE ERANO GIà DA ALLORA SE OGGI NE SPALRLATE A PIù NON POSSO??? come è possibile che nelle vostre associazioni ci sono proprietari di una quantità ENORME di BENI DEMANIALI NEI SASSI??? COME MAI UNA MIA CARA AMICA PER AVERE 30 METRI DI DEMANIO CONTINUA A PENARE DA 10 ANNI E VOI VI ALLARGATE CON CASE NEI SASSI DEMANIALI??? ME LO SPIEGATE?? E POI FATE LA MORALE SULL’URBANISTICA !!!.. COME MAI SI FITTANO CASE DEMANIALI SENZA PAGARE UN EURO ????.FINO A QUANDO QUALCUNO DI VOI LAVORAVA CON IMPRESE E IMPRENDITORI DI CASE ERA TUTTO A POSTO…ADESSO NON VA Più BENE???? E Città PLURALE NON HA AVUTO COME LEADER UN SENATORE CHE HA CAMBIATO CASACCA MILLE VOLTE ??? ALLA FACCIA DELLA COERENZA!!! CHE PENA !!!! MENO MALE CHE LAVORO FUORI QUESTA CITTà CHE AMO MA CHE HA GENTE DAVVERO VERGOGNOSA!!!!
Bravo torero, hai colto nel segno. Si chiamano associazioni, ma sono 4 poveracci che non riuscendo più a fare i propri interessi sparano a zero su tutto e tutti….nascondendosi dietro nobili intenti.