Per l’ “operazione derivati” la perdita per la nostra Regione nell’anno 2014 è stata di ben 5.141.095 euro, mentre dal 2006 ad oggi è stata di 32.284.839 euro. Il dato è stato reso noto, conformemente a quanto prescritto dalla legge, dall’Ufficio Risorse Finanziarie e Bilancio della Giunta su espressa richiesta presentata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli ed è riportato anche nel consuntivo relativo all’esercizio 2014.
Una perdita gravissima – è il commento di Napoli – alla luce della banale considerazione che con il passare degli anni diminuisce la quota di capitale del mutuo a copertura del quale furono originariamente stipulati dalla regione i contratti in derivati. Le perdite, in futuro, derivanti alla Basilicata in virtù degli “swap” (un meccanismo definito da ‘roulette’, vale a dire se i tassi di interesse salgono la Regione ci guadagna se scendono, come è accaduto e come hanno previsto analisti ed esperti, la Regione ci rimette) non potranno che essere sempre più severe alla luce della sempre maggiore diminuzione dei tassi di interesse disposti dalle autorità monetarie. L’indebitamento – evidenzia il capogruppo di Fi – è nei confronti di diversi istituti di credito (Dexia Crediop spa e Ubs Investment Bank), tra l’altro, senza indire una gara d’appalto per scegliere le offerte più vantaggiose con il risultato che la Regione ci ha già rimesso una cifra altissima.
Prosegue, intanto, in tutta Italia, la tendenza alla cancellazione di tali operazioni da parte delle amministrazioni locali. A riferirlo è la dott.ssa Maria Cannata, capo della direzione del Debito Pubblico del Ministero dell’Economia, nel corso della recente audizione in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, che ha registrato nello scorso anno l’estinzione da parte di pubbliche amministrazioni di ben 16 contratti in derivati, per complessivi 1 miliardo e 253 milioni di euro. Dal 2008, quando, cioè, è stato introdotto il divieto di sottoscrivere nuovi contratti per regioni ed enti locali, ha aggiunto Cannata, sono stati chiusi anticipatamente o scaduti 947 contratti di swap con un nozionale iniziale complessivamente cancellato di circa 16 miliardi di euro.
Una soluzione che, a dispetto di quanto avviene nel resto del Paese, con ben 9 Regioni che hanno avviato le procedure per l’operazione “taglia-derivati” – afferma ancora il capogruppo azzurro – la Giunta regionale non ha mai inteso adottare, nonostante l’invito in tal senso espresso dal Gruppo Consiliare di Forza Italia e formalizzato attraverso la presentazione di una mozione e di una interrogazione.
Abbiamo anche sollecitato la Giunta a sottoporre i due contratti in derivati, attualmente in corso, a perizia tecnica che ne individui eventuali violazioni di legge o anomalie e commissioni non comunicate alla Regione; a richiedere alla filiale di Potenza della Banca d’Italia la comunicazione dei dati relativi al valore di mercato negativo registrato dalla Regione per l’operazione finanziaria in derivati fin dal momento della stipula della stessa; ad agire in via di autotutela per l’annullamento degli atti amministrativi in forza dei quali si sono stipulati i contratti.