“Le 11 ore di riposo giornaliero tra un turno e l’altro previste dalle norme europee sull’orario di lavoro entrate in vigore in Italia a marzo del 2015 per il personale del comparto sanitario restano un miraggio in più della metà degli ospedali, con ripercussioni potenzialmente gravi sulla quantità e sulla qualitàdelle prestazioni sanitarie quotidianamente erogate”.
A dichiararlo, in una nota, Michele Napoli, Presidente del Gruppo Forza Italia della regione Basilicata sulla base delle risultanze di uno studio realizzato dalla FIASO( Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) in collaborazione con il Cergas della Bocconi e diretto a valutare l’impatto della legge 161/2014, quella sull’orario europeo, sulle politiche del personale attuate in 13 regioni italiane, Basilicata compresa.
Le altre criticità riscontrate dall’indagine FIASO riguardano la garanzia della giornata di riposo settimanale( il 16% delle strutture sanitarie monitorate fa registrare difficoltà nell’applicazione delle regole relative a tale diritto) e il limite orario delle 48 ore settimanali( che è problematico per il 18% degli ospedali coinvolti nell’indagine) e, sostiene il report, se il temuto collasso del sistema sanitario non si è verificato ciò è dipeso dal grande spirito di sacrificio dimostrato da medici ed infermieri e dai salti mortali dei direttori generali, costretti a tagliare le ore di formazione dei medici, a procrastinare le ferie dei dipendenti e a tagliare le riunioni di lavoro pur di riuscire a comporre il puzzle dei turni e garantire i servizi sanitari durante le 24 ore.
Le prescrizioni della legge 161 sull’orario europeo, spiega Napoli, rispondono ad esigenze di buon senso, vale a dire che medici e infermieri osservino orari di lavoro in virtù dei quali siano liberi da impegni per 11 ore consecutive tra un turno e l’altro, durante i quali potranno andare a casa e riposarsi o distrarsi e solo così potranno svolgere il loro lavoro nelle migliori condizioni.
“Perché”, prosegue Napoli, “Quello che è certo è che quando si è stanchi è più facile commettere errori, un assunto al cui cospetto si sciolgono come neve al sole tutte le soluzioni tampone adottate a tutt’oggi dai vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere, oltre che dalla Regione”.
“La conciliazione dell’ obbligo di garantire al personale sanitario il giusto riposo e quello di assicurare ai cittadini servizi sanitari di qualità”, ha concluso l’esponente azzurro,“Presuppone necessariamente nuove assunzioni e un allargamento degli organici di un comparto, quello sanitario, che da anni registra un’emorragia di personale e un aumento del lavoro precario, fattori che minano la qualità e la sicurezza delle cure”.
Feb 08