A differenza di Grillo che in queste ultime ore chiede il voto secondo una teoria strampalata che “peggio di così la Basilicata non può andare”, che non incontra gli agricoltori del Metapontino “rei” di discutere con i politici, che si rallegra per i suoi che volevano impedire ad Epifani di parlare in piazza a Matera, noi chiediamo un voto ai lucani per cambiare in meglio, ridefinendo regole di concertazione sociale, sinora solo formale, e di democrazia e partecipazione vere, soprattutto salvaguardando il dialogo anche nei confronti di chi in troppe occasioni, nonostante le nostre sollecitazioni, ha preferito sottrarsi. E’ quanto afferma Michele Napoli (Pdl) a conclusione della campagna elettorale condotta intorno alla parola d’ordine “cambiamo la nostra regione”. Domenica e lunedì – continua – c’è l’opportunità storica (perchè capita ogni cinque anni) per voltare pagina e quindi chiudere quarant’anni di malgoverno. Per questo i lucani non devono disertare le urna. Le nostre idee e proposte sono arcinote. Occorre solo un pizzico di coraggio in più per non dare ascolto alle sirene del leader di Cinquestelle come a quelle dei vecchi-nuovi del Pd pronti a giurare di cambiare con gli stessi uomini in prima fila o dietro le quinte. La situazione in cui versa la Basilicata non ammette né spettacoli comici e né impegni da marinaio. Perdere ancora cinque anni di programmazione di fondi europei e di spreco di occasioni, su tutte il petrolio – sostiene Napoli – è un lusso che non ci possiamo più permettere se vogliamo realmente risalire dalla china del sottosviluppo e dell’arretratezza che ci hanno riportato nel “girone” delle Regioni del Sud che hanno più bisogno di risorse comunitarie.
Nov 15