La pratica sportiva può diventare strumento di prevenzione delle malattie e di promozione del benessere psico-fisico a condizione di affrontare il tema dello sport con un approccio diverso in quanto inteso anche come attività motoria, svincolata dalla connotazione agonistica e fortemente legata al bisogno di salute, di benessere, di socializzazione, bisogni sociali ai quali deve essere data un’adeguata risposta. E’ questo in sintesi l’obiettivo centrale della proposta di legge di iniziativa del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli al centro di un confronto, moderato dal caporedattore del TG3 Basilicata Oreste Lopomo, che si è tenuto ieri a Potenza al Teatro Francesco Stabile. In apertura dei lavori il sindaco Dario De Luca ha riconosciuto a Napoli il merito di occuparsi di un tema molto sentito dalla gente con un salto di qualità della politica più concreta in quanto vicina ai problemi di vita dei cittadini ed ha annunciato una serie di misure, non appena sarà definita l’operazione di risanamento finanziario del Comune, innanzitutto per gli impianti sportivi della città, a partire dalla piscina di Montereale. Alla tavola rotonda sono intervenuti, con propri contributi scientifici, idee e proposte, Urgesi in rappresentanza del Coni regionale, l’oncologo dottor Ardito, Befà operatore nel settore fitness, l’esperto in medicina nello stile di vita dottor Maselli, il dottor Lauletta (medicina dello sport).
Nel raccogliere le utili indicazioni venute dai relatori, il capogruppo di Forza Italia ha precisato che è stato soltanto avviato un percorso di confronto e consultazione intorno alla proposta di legge che vedrà ulteriori appuntamenti nell’autunno prossimo. I dati di partenza della situazione regionale sono il triste primato lucano per l’obesità infantile, l’alta percentuale di persone sedentarie e un livello molto basso di quanti praticano attività sportiva. La differenza in termini di salute tra un individuo che pratica attività fisica ed uno sedentario, difficilmente visibile in età giovanile – ha detto Napoli – comincerà ad essere palese tra i 30 e i 40 anni. Per chi pratica sport ed attività motorie l’invecchiamento è notevolmente ritardato. Addirittura – ha aggiunto –si stimano 10.717 morti evitate l’anno per i soggettivi attivi e 11.653 per i soggetti parzialmente attivi. A ciò si devono aggiungere i costi sostenuti dal sistema sanitario per tutti i lucani che non assumono un corretto stile di vita che quantifichiamo, sia pure approssimativamente, in Basilicata intorno ai 15 milioni di euro l’anno. La Regione deve perciò promuovere l’attività motoria e valorizzare i soggetti che garantiscono la pratica delle attività sportive delle persone senza limiti di età, reddito, provenienza geografica, cultura e abilità. Un impegno che ha una specifica e maggiore rilevanza per i soggetti in disabilità e quanti hanno necessità di riabilitazione motoria. Ci rendiamo conto che il primo ostacolo è la scarsità delle risorse pubbliche, ma non si sottovaluti che la Regione utilizza 45 milioni di euro delle royalties del petrolio per ripianare i deficit della sanità pubblica (Aziende Sanitarie innanzitutto). Per questa ragione la pdl – ha spiegato Napoli – individua un fondo per il 2016 di 3 milioni di euro nella piena consapevolezza che i risultati non sono certo a breve termine e quindi si deve guardare a prospettive di tempi più lunghi.
Il capogruppo di Fi ha anche precisato che gli interventi previsti dal Piano triennale per lo sviluppo dello sport, con un investimento annuo di 1,5 milioni di euro, “sono tutt’altra cosa” rispetto agli obiettivi di prevenzione e tutela della salute che si intende perseguire con l’iniziativa legislativa aperta al contributo specie di associazioni, società e quanti praticano lo sport. Tra le proposte contenute nella pdl, l’individuazione di strumenti di programmazione (relazione annuale e monitoraggio costante), l’organizzazione di una Conferenza regionale dello sport, la promozione della formazione degli operatori delle attività motorie e sportive rilanciando la Scuola Regionale dello Sport e prendendo spunto dal Progetto Palestra Sicura promosso dalla Federazione Medicina dello Sport, la possibilità di convenzioni con l’Istituto per il credito sportivo o altri istituti di credito. Si tratta – ha concluso Napoli – di una sfida innanzitutto culturale per avviare un percorso di prevenzione sanitaria strettamente connessa alla pratica sportiva e ad un sano stile di vita che ha un punto fondamentale nell’alimentazione a partire dai nostri figli. E come ci hanno riferito gli esperti, medici ed operatori del settore, superare l’atteggiamento sedentario, anche semplicemente con passeggiate ogni giorno, allunga l’aspettativa di vita.