Alfonso Ernesto Navazio, Consigliere regionale Io amo La lucania, commenta in una nota la vicenda che ha portato all’arresto il giornalista del quotidiano “Il Giornale”, Alessandro Sallusti
No il carcere per i giornalisti!
“Noi giornalisti ci vediamo dal di dentro sempre come portatori di sacri interessi universali, senza badare a come siamo percepiti dall’opinione pubblica”. Così commentava, giorni addietro, un giornalista.
La vicenda di queste ore del direttore del Giornale, Alessandro Sallusti non lascia il tempo di approfondire.
C’è una emergenza che va sottolineata, che va sottratta all’indifferenza generale.
Andare in carcere perché qualcuno scambia la critica con la diffamazione non fa di questo Paese un paese civile.
Diventa troppo facile scomodare la Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo o le sentenze della Corte europea di Strasburgo che stabiliscono a chiare lettere che nessun giornalista possa andare in carcere per il reato di diffamazione. Perché il carcere ha un effetto deterrente sulla libertà dei giornalisti di informare con effetti negativi sulla collettività che ha, a sua volta, diritto a ricevere informazioni.
Certo sarebbe desiderabile eliminare le informazioni e le opinioni che urtano o inquietano. Ma in che paese vivremmo?
Fa impressione vedere in una redazione la presenza di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria. Un luogo che, nell’immaginario, era inviolabile. Come ad un tempo lo erano le facoltà universitarie.
Un paese surreale assiste attonito. Tra i brindisi dei buoni borghesi e le redazioni politically correct. Ma tant’è.
I giornalisti non sono mai teneri, a volte utilizzano una certa dose di esagerazione e persino provocazione. Altre volte diventano polemici ed, inutilmente, aggressivi. Altre volte sono funzionali ad un sistema. Altre volte si danno l’aureola del messia. Quello divino.
Ma il carcere no. E la libertà di espressione è una conquista che il tempo non può cancellare.
L’uso della pena detentiva è assolutamente anacronistico e sproporzionato rispetto alle poste in gioco.
Il diritto all’onore ed al decoro di ogni individuo deve essere giustamente tutelato, non si vede perché farlo attraverso il tipo di pena massimamente penalizzante che, come effetto, avrebbe quello di limitare enormemente la libertà di stampa e di espressione delle idee. Basta poco per rimediare un atto di citazione.
Non mi piace certa stampa. Ma le idee non si possono arrestare.
Melfi, 1 dicembre 2012
Alfonso Ernesto Navazio, Consigliere regionale Io amo La lucania
La legge è uguale per tutti o è un’astrazione filosofica? (leggasi: Noi semo noi e voi nun siete un c….