Francesco Mollica già Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata e della Commissione Regionale dei Lucani nel mondo, Carmine Cicala e per conoscenza al Presidente della Giunta Regionale, Vito Bardi e al Dirigente della Segreteria Generale del Consiglio e dell’Ufficio politiche della rappresentanza e della partecipazione Vincenzo Fiore per contestare la decisione di impedire all’Anci di partecipare all’appuntamento annuale della Commissione dei Lucani nel mondo. Di seguito la nota integrale.
Egregio Presidente Cicala,
in qualità di ex Presidente del Consiglio, non potevo esimermi dall’esternare una profonda indignazione per quanto accaduto nei giorni scorsi.
Ritengo che l’aver impedito la partecipazione dell’ANCI, che rappresenta i Sindaci Lucani, all’appuntamento annuale della Commissione dei Lucani nel mondo, ha significato non soltanto commettere uno “sgarbo istituzionale”,come pure un’ omissione di atti d’ufficio, nei confronti dell’organismo – come ribadito dal Presidente pro-tempore Andrea Bernardo e condiviso da tutto il Direttivo- oltre che personale, nei miei riguardi, in quanto delegato designato, ma aver privato della vicinanza, e quindi del calore delle proprie comunità di origine, i tanti emigrati collegati in video che, ignari di tutto ciò, hanno chiesto spiegazioni sulla mancata partecipazione dell’ANCI.
Questo periodo difficile caratterizzato da restrizioni in ordine al distanziamento e contatti fisici, a causa della pandemia,necessitava una maggiore sensibilità in tal senso e rispetto nei confronti di chi non ha mai reciso il cordone ombelicale con la terra natìa.
Invece, in barba a tali riflessioni si è macchiato, risultandone il mandante,di un’azione becera consumata contro di me, come se potesse, così facendo, modificare regole in corso d’opera ed entrare nel merito per sindacare quanto deciso dall’ ANCI.
Probabilmente all’azione sottende ben altra riflessione, molto più sottile : ha considerato la mia presenza ingombrante (per la mia conoscenza sulla materia e di tutto quanto riguarda le Associazioni) pensando bene di eliminare il problema alla radice, concedendo anche un favore al suo vicepresidente che, notoriamente, mette veti sulla mia persona, con atteggiamento tipico di un re che dispensa prebende ai suoi cortigiani mentre persegue finalità proprie.
Peccato che il suo agire può essere etichettabile solo come l’ennesima caduta di stile , anche perché, il Presidente è Lei e nessuno avrebbe potuto rubarle la scena, né qualcuno ha mai pensato di farlo.
Non riesco proprio ad accettare la puerile messinscena delle interlocuzioni tra uffici regionali ed ANCI, numerose per la verità che, ora capisco, erano artatamente congegnate per perdere tempo, con l’ovvio obiettivo di voler scientemente non procedere alla redazione del decreto di nomina e “piegare”, o meglio “prestare”, l’Istituzione che rappresenta ad un vile atto di “vendetta politica”, appartenente al suo Vicepresidente CRLMma, da Lei, avallata.
Azione gravissima la Sua che, senza alcun timore di smentita, le si ritorcerà contro,e che per quei corsi e ricorsi storici di Vichiana memoria , la condurrà ad essere ricordato come il Presidente che ha gestito il Consiglio con meno terzietà , anziché essere citato come l’artefice di proficui dialoghi e relazioni sociali. Ma ognuno è autore del proprio destino.
Complici anche gli stessi uffici regionali che si sono , impunemente prestati a tale gioco mentre avrebbero dovuto supportare il vertice , novizio in tale contesto, ricordandogli che esiste una normativa vigente e che andava applicata e non, invece, assecondare un operato in spregio alle stesse , perciò illegittimo ed arbitrario, che lo esporrà a sicuri ricorsi giudiziari per palesi errori procedurali e regolamentari.Non hanno capito che saranno proprio loro il capro espiatorio di tutta la vicenda,
Non so come andrà a finire la questione, se evaporerà come una bolla di sapone o se si continuerà in altra sede,come credo, fatto sta che a Lei va il demerito di aver scritto una delle pagine più brutte della politica Lucana, destinata a suscitare clamore perché nessuno può accettare un agire imperniato su un abuso del ruolo istituzionale per fini politici, men che meno per vendette personali.
Chiunque ricopra una carica istituzionale non è indenne dal commettere errori , fa parte del ruolo , si sa, ma quando gli stessi vengono posti in essere volontariamente si definiscono in ben altro modo.
Auspico soltanto che in questo frangente Lei si renda conto dell’agire vergognoso perpetrato e si scusi, in primis, con le Associazioni presenti all’Assemblea per il disagio arrecato e, poi, con tutta la Comunità regionale che rappresenta; contestualmente, però, la invito a revocare, cautelativamente, tutti i provvedimenti adottati in quella seduta, in quanto sa perfettamente che peccano di regolarità e, pertanto, risultano nulli.
Diceva Thomas Macaulay: “La più alta prova di virtù è possedere un potere illimitato senza abusarne.”
Stia tranquillo: non è certamente il suo caso!