Negata partecipazione di Mollica (Anci) a Commissione regionale Lucani nel mondo, Dimantova (Azione Venosa): “Benvenuti nella repubblica (regione) delle banane!”. Di seguito la nota integrale.
Quanto accaduto in questi giorni supera l’immaginazione più fervida. La mancata (o revocata) nomina di Franco Mollica (già ex Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata) quale rappresentante ANCI Basilicata in seno alla Commissione Regionale Lucani nel Mondonon può che destare perplessità, intanto per come si è consumata la vicenda e poi per quanta eco, e condanna, la stessa ha suscitato anche da parte di esponenti e rappresentanti dei lucani all’estero che, tra le pagine dei quotidiani locali, hanno denunciato la cattiva gestione e la poca trasparenza nella stessa.All’esito, però, si è arrivati non a causa di litigi fra le forze politiche né da eventi esterni, ma grazie all’interventodel Presidente del Consiglio Regionale Cicala il quale, senza una giusta motivazione,si è rifiutato di nominare un Delegato ANCI in seno alla Commissione Lucani nel Mondo.
Quale referente di Venosa in Azione, e anche a nome dell’intero gruppo politico, dove peraltro l’amico Franco MOLLICA è iscritto, non posso che richiamare l’attenzione dei lettori ad un mal co-stume di casa Italia che spesso e volentieri si consuma sulla tavola dei valori politici. Il fatto è che non ci si rassegna all’idea che un “nemico politico”(quando vince con l’assegnazione di una nomi-na) vince ai punti mai per ko”. Con questa metafora intendo dire che in politica si confrontano o-pinioni diverse non il vero e il falso e che le opinioni rispecchiano esigenze, bisogni, speranze, ti-mori etc. che nascono da esperienze molteplici e che si traducono in congetture e aspettative di-verse. In pratica ci sarà un motivo se, l’ANCI di Basilicata, ha scelto Franco MOLLICA (già ex Vice Presidente per ben 8 anni e Presidente per ben 3 anni della stessa CRLM) quale rappresentate del-la Stessa Associazione.
Ora, è certamente vero che il Presidente del Consiglio Regionale Cicala nomina, in questo caso, i delegati proposti dall’ANCI ma ritengo che egli possa rifiutarsi di farlo solo in presenza di evidenti indizi di incostituzionalità e non certo per una richiesta di accesso agli atti. L’idea è che nominare Franco Mollica, quale delegato ANCI in seno alla Commissione Regionale Lucani nel Mondo, avreb-be da un lato sicuramente apportato esperienza, come dicevo poc’anzi, ma dall’altro avrebbe de-terminato un offuscamento di altre “figure politiche regionali”. Solo non credo che, nemmeno in stato di ebbrezza, Franco Mollica abbia mai avuto questa considerazione stellare dell’importanza di tali figure.
La “teoria” ad hoc è, ovviamente, priva di senso e stupisce che si sia trovato il coraggio, per non dire l’impudenza, di sostenerla.
Supponendo, comunque, che la “teoria” in questione, per ragioni scaramantiche o altro, fosse fondata, qual è l’alternativa che ci viene proposta? Non un altro nominativo, poiché è prerogativa dell’ANCI proporre il nome e non il contrario (fino ad oggi, poi…). Appunto…nessuna alternativa.
Io non sono un costituzionalista, ma mi sembra che siamo in presenza di una clamorosa violazione della nostra Costituzione (diritto alla rappresentanza) e del Regolamento. Essa attribuisce al Presi-dente del Consiglio Regionale un potere di nomina del rappresentante ANCI non in piena autono-mia ma solo dietro indicazione della stessa ANCI.
La storia a me sembra questa: per ragioni che non sono chiare, la nomina di Franco MOLLICA non era gradita a qualche esponente il che ha trovato sponda nell’asse M5S – Lega. Come per dire: sembra strano un inciucio politico tra maggioranza ed opposizione nel silenzio, e quindi in sfregio alle regole, sia della maggioranza che dell’opposizione regionale. Mah! Veramente strano. Per evitare di irritare il Vice Presidente della (Commissione Regionale Lucani nel Mondo), il Presidente, della stessa Commissione Cicala, ha ritenuto fosse preferibile resistere alla proposta di nomina. Da qui la figuraccia nei confronti della regione tutta e dei rappresentanti delle varie nazioni che portano alto il valore e la dignità dei lucani nel mondo…una vera vergogna.
In Italia ed in particolar modo in Basilicata il vizio,appunto italico, di liquidare gli avversari politici con la scusa di un banale “accesso agli atti” è alquanto stucchevole e privo, veramente, di conte-nuti; un vizio a cui si stenta a dare una spiegazione. Con l’aggravante, in questo caso, del supporto del Presidente del Consiglio Regionale.
Per rendersene conto basta leggere gli editoriali pubblicati nei giorni scorsi. In realtà, nel costume di casa c’è la pretesa di scavalcare anche la carica istituzionale per portare a casa lo “scalpo dell’avversario politico”. Mi riferisco all’invadenza di campo del Vice Presidente Leggieri nei con-fronti dello stesso Presidente Cicala, spettatore “passivo” (o forse no) dell’intera vicenda. Ovvio che spetterebbe al Presidente dire l’ultima parola sulla conseguente ratifica della nomina. Ma tut-to questo in Basilicata non avviene, anzi…
Vi sono questioni su cui, in linea teorica, non si dovrebbe neppure discutere, giacché farlo costituirebbe un vulnus per i valori più alti della democrazia e della rappresentanza, significherebbe regredire a un’etica tribale e tradizionalista.
Non potendo zittire i “nemici politici” scorretti, finché siamo in democrazia, resta il dovere di squalificarli moralmente e intellettualmente. Diversamente vedremo la fine della stessa democrazia perché questi sgambetti alla lunga la squalificano facendo perdere ogni credibilità agli avversari politici e finendo per creare sempre di più una sorta di disaffezione alla politica, alla vera politica.
Se tutto ciò fosse vero ci sarebbero i presupposti per invalidare tutta la votazione ridando voce a quelle che sono le regole del rispetto in primis, verso le persone, e poi verso la rappresentanza po-litica. Tutto sarebbe così molto più nitido e potremmo evitare di dover mettere dei cartelli alle nostre frontiere con la scritta: “Benvenuti nella Regione delle banane”!
Nonostante tutto, e comunque vada, Noi del movimento Venosa in Azione esprimiamo la più con-vinta solidarietà a Franco Mollica e nel contempo condanniamo ogni sorta di azione che porta al non rispetto delle leggi e dei regolamenti facendone un uso a seconda del “nemico politico”.
Noi non ci stiamo a questo teatrino che squalifica l’arte nobile di far politica e che non si dimentichi mai che il compito di ogni “serio politico” è quello di lavorare per il bene della comunità ergendosi da esempio per le nuove generazioni e di contro la politica non deve essere lo strumento per umiliare e consumare “vendette personali”.