Negli incontri con il vice ministro Nencini è venuta fuori una bella differenza di comportamenti di amministratori: da una parte, l’assessore comunale di Matera Delicio, per conto dell’Amministrazione De Ruggieri, non ha fatto il conto della spesa rivendicando non soluzioni miracolistiche ma chiedendo di individuare priorità e tempistica di interventi; dall’altra, l’assessore regionale Berlinguer, per conto della Giunta Pittella, ha chiesto un miliardo e mezzo di euro, come fossero spiccioli, e recitando ad effetto ha alzato la voce sugli storici ritardi. Su un punto delle tante dichiarazioni di Nencini di questi giorni in Basilicata siamo d’accordo: il problema del Sud è anche il ricambio delle classi dirigenti.
E’ quanto sostiene il coordinatore di Italia Unica Pietro Sanchirico.
Almeno noi non abbiamo caricato la visita del vice ministro alle Infrastrutture di aspettative di immediata soluzione. Solo che non si può chiudere con la foto di strette di mano e sorrisi. C’è bisogno di un impegno storico in tema di collegamenti. Dedichiamo la grande maggioranza di tutti i Fondi Strutturali che riusciamo a recuperare a collegare il Sud all’Italia ammodernando in particolare le ferrovie e i porti per essere effettivamente parte integrante dell’Europa e baricentro del Mediterraneo. La stessa gestione dei fondi europei per la coesione va completamente riorganizzata, con l’obiettivo di utilizzare i fondi per iniziative che alimentino e valorizzino la produttività del territorio al di là della semplice promozione. Si può centralizzare l’utilizzo dei fondi concentrandoli su pochi grandi progetti strategici di lungo respiro a cui venga data (anche per legge se necessario) priorità assoluta da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Di contro, va fatta una lotta senza quartiere ai micro progetti inutili che sino ad oggi sono stati finanziati con enorme dispersione di risorse. Gli incontri a Roma sul Memorandum petrolio – conclude Sanchirico – saranno a breve il banco di prova, purchè non si pensi veramente di ottenere dal Governo Renzi un assegno di un miliardo e mezzo.
Ho ascoltato con molta attenzione ed interesse le dichiarazioni fatte dal sottosegretario alle infrastrutture Riccardo NENCINI e mi è sembrato ascoltare le stesse promesse fatte 40/50 anni fa dalla vecchia Democrazia Cristiana. Però, dalle parole del sottosegretario è emerso un fatto nuovo e secondo me molto interessante, cioè che dopo EXPO 2015 l’interesse del governo (anche se RENZI fa e dice solo chiacchiere) sarà concentrato, per la parte che gli compete, alle infrastrutture per portare Matera nel 2019 ad essere Capitale Europea della Cultura. Io ho qualche dubbio ma voglio crederci.
Dando, forse, per acquisito questo manifestato interesse da parte del governo e, dando per certo i finanziamenti Europei stanziati ai progetti presentati per Matera Capitale Europea della Cultura 2019,
Matera già da subito potrebbe essere un polo di attrazione finanziaria non indifferente. Ritenendo che questa amministrazione non ha saputo nemmeno approvare il bilancio nei termini, deduco che tutto questo è frutto dell’eredità lasciata dalla vecchia amministrazione e da finire di costruire visto che le fondazioni e la struttura “grezza” esiste. Io confido molto nell’onestà del sindaco, del vice sindaco e tutta la giunta composta da professionisti ben pagati e capaci. Qualche perplessità viene nei confronti di qualche personaggio che tira le fila di qualche lista civica che sostiene la maggioranza. Io ritengo che se la magistratura farà il proprio corso senza far andare in prescrizione i processi per reati ignobili commessi da questi personaggi liberandocene definitivamente e affidandole a chi di competenza, Matera potrà diventare “grande” e soprattutto “PULITA”.
Nino silecchia