Nicola Locuratolo: “Il pasticciaccio italiano e lo sviluppo a fronte dell’Europa”. Di seguito il testo integrale inviato da Nicola Locuratolo al premier Giuseppe Conte.
Una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte da parte di un cittadino qualunque di una piccola città del Sud/Italia
a) TEN-T 10 linea di trasporto di A.C. (alta capacità) è una infrastruttura ferroviaria che collega il nord /Europa con il mediterraneo, in Italia, a Milano diramandosi ai due porti di Genova e Trieste ed il collegamento nord/Europa-Mondo si è realizzato.
In origine, nel più ampio disegno delle infrastrutture del territorio, si seguì la costa tirrenica (la prima autostrada italiana è la A1) e poi seguì l’ autostrada adriatica.
b) Ugualmente per le ferrovie, si è realizzata la TAV (Treno Alta Velocità) dapprima sulla Mi-Sa, con l’ultima stazione Afragola, inaugurata qualche anno fa, che, tagliando Napoli, ha accorciato di molto i tempi di percorrenza, ed ha aperto un nuovo itinerario chiamato pomposamente “La Porta del Sud”.
Questo itinerario dovrebbe seguire un tracciato che, partendo da Salerno, veda collegati i seguenti capoluoghi Salerno-Pz-Mt-Ta-Br-Lecce.
La linea ferroviaria già tracciata e attualmente operativa, utilizza ancora oggi la galleria delle Armi presso la stazione di Balvano; in questa galleria si verificò nel 1944, il più grave incidente ferroviario in cui perirono 517 viaggiatori avvelenati dall’ossido di carbonio dei locomotori che si fermano su una pendenza del 13% con un treno lungo 47 vagoni e del peso oltre 600 tonnellate.
Non mi dilungo oltre su questo incidente che comunque è rimasto vivido sulla linea fino al 1996, finalmente anno della elettrificazione della tratta Sa-Ta.
Data la orografia del territorio, andrebbe realmente verificata l’ opportunità per accorciare i tempi di percorrenza tenuto conto che oltre alla riduzione dei tempi in funzione della velocità, si può e si deve ricercare la riduzione delle distanze sui tracciati della linea.
Da Potenza la linea ferroviaria scende a Metaponto e da qui va a Taranto, a Salandra, invece , una nuova linea, piegando a sinistra, potrebbe imboccare la già costruita galleria sotto Miglionico e trasferire il treno TAV dalla val Basento in val Bradano e, di qui, puntare direttamente su Taranto con un risparmio di una cinquantina di chilometri da percorrere.
E’ un gran bel risparmio sui tempi di percorrenza!
Ed anche Matera già capitale europea della cultura 2019, ancora oggi non collegata con le Ferrovie dello Stato, avrebbe il tanto a lungo e sospirato TRENO con la stazione di Matera (1) sull’itinerario la Porta del Sud, chiamato ultimamente “La Diagonale del Mediterraneo per il SUD”.
(1) Questa stazione può essere collocata nell’antica stazione di Santa Lucia al Bradano delle FAL.
Il pasticcio del ponte sullo Stretto e del doppio binario sul Mi-Ba a Campomaggiore
Il I° Luglio di vent’anni fa, il 2000, fu inaugurato il ponte dell’Oresund che collega la città di Copenaghen in Danimarca con la città Malmo in Svezia.
Tale collegamento è lungo ben 16 km, presenta il ponte strallato con la campata centrale più lunga d’ Europa, metri 490.
E’ un’opera ingegneristica molto complessa e ardita: presenta lunghi ponti, un’ isola artificiale di ben 4 km che ospita l’ entrata in un tunnel sottomarino che porta due linee ferroviarie e due autostrade.
Quest’opera realizza la continuità fisica tra la penisola scandinava (Norvegia e Svezia) e l’ Europa.
Quest’opera presenta nel ponte strallato due piloni in C.A. (cemento armato) di 206 metri di altezza; sul ponte superiore corrono le due autostrade, sul ponte inferiore “scatolato” corre la ferrovia a doppio binario.
Il tutto è stato realizzato in un mare notoriamente difficile per le condizioni estreme dello stato del mare e per l’ inclemenza del clima.
In Italia l’On.le Zanardelli dichiarava nel 1876: “sopra i flutti o sotto i flutti la Sicilia sia unita al Continente”, mentre l’Ing. Carlo Alberto Navone, ispirandosi al tunnel sotto la Manica, pensava ad un collegamento sottomarino anche per la Sicilia.
Questa storia “avvincente” in alcune sue “traversìe” , è continuata fino alla campagna elettorale del 2001, fino a Monti che sciolse la società concessionaria “Stretto di Messina SPA”.
Avrà ben osservato che, prudentemente, per la innata faziosità del popolo italiano, ho taciuto il nome dell’imprenditore che ha tentato di iniziare quest’opera, mentre ora, Matteo Renzi, in un suo libro sostiene che: “serve più il ponte che il reddito di emergenza”.
Ma siamo ciechi? Il ponte sullo Stretto realizza la “continentalizzazione” della Sicilia, ma, in sua mancanza, il TEN-T10 può e deve arrivare almeno a Reggio Calabria, correndo NON sul binario TAV-tirrenico, ma sul binario di Alta Capacità Milano-Reggio Calabria (via Matera).
Questa linea di alta capacità “appennella” in successione tutti i porti mercantili della costa adriatica (Ravenna-Ancona-Ortona-Brindisi) e ionica (Taranto-Crotone-Roccella ionica) e finanche Gioia Tauro, sul Tirreno, potrebbe trovare la convenienza a veicolare le sue merci in transito su questa linea di A.C. piuttosto che affidarle alle “carrette del mare” per il trasferimento al porto di Genova.
Questa linea viene efficientata dal “recupero funzionale” della linea ferroviaria inaugurata nel 1904 da Luigi Zanardelli, la “Rocchetta S.Antonio-Gioia del colle” e la “Spinazzola-Barletta”.
Il Mi-Ba, a Cerignola campagna, ottima soluzione per il traffico di A.C., si innesta sulla FS Barletta-Spinazzola per proseguire , su questa linea, fino a Gravina di Puglia, che con pochi chilometri in fondo-valle, raggiunge la Stazione di Matera-La Martella.
Resta ancora un “nodino” a Campomaggiore c’è ancora il binario unico incompatibile con lA.C. (Alta Capacità) e sembra che il “nodino” è cagionato dal “fratino” che nidifica nei pressi.
Da ornitologo appassionato, comunque, leggo che tale “uccelletto” è comune lungo tutte le coste sabbiose della penisole italiana e pertanto non si può precludere lo sviluppo del Paese intero per i “fratini” che colonizzano gli ultimi trenta, quaranta o cinquanta chilometri di una costa di migliaia di chilometri su cui nidificano ancora “fratini” resistenti al mondo contemporaneo.
E la linea A.C. è realizzata: qualche intervento minimale rispetto al ponte sullo Stretto che può essere anche omesso, mentre l’ opera, in toto, può essere candidata al finanziamento europeo:
I “Recovery Fund” per allacciare i paesi colpiti dalla crisi e promessi dall’Unione Europea.
L’Europa cammina e l’Italia gioca sulla sabbia di Metaponto (sabbia che non c’è più) e si affanna sulla galleria di Miglionico (chiasma delle due linee TAV-tirrenica e A.C.-adriatica) e sulla “passerella” sullo Stretto di Messina che, cassata, realizza bene, comunque, il Ten-T10 Mi-Reggio Calabria (via Matera).
Pensiamoci bene ed in fretta se non vogliamo perdere il…treno!