Riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni politiche del giornalista materano Nino Grilli che riguardano le scelte dell’attuale Amministrazione comunale e le prospettive in vista di Matera 2019.
Nuovo rimpasto in dirittura d’arrivo per la giunta comunale. Come dire che chi ha agito finora per nome e per conto dell’attuale amministrazione comunale di Matera non ha soddisfatto e occorre correre ai ripari. In verità a non essere soddisfatti sono proprio i cittadini materani che ancora non intravedono nulla di concreto per il futuro della città, in proiezione Capitale europea della cultura per il 2019. Una data che sembra ancora lontana, ma che lontana non è di certo in considerazione di tutto ciò che bisognerebbe fare e non si è ancora fatto per presentarsi degnamente a quell’appuntamento. Il tempo scorre troppo veloce e le incapacità messe in atto da chi si occupa della gestione amministrativa cittadina emergono. Tempo consumato in aleatori impegni che non fanno altro che minimizzare le possibilità di qualche significativo risultato. Tempo anche consumato tra le continue critiche tra opposte fazioni politiche che per lo più appaiono blande e prive di concreta sostanza. Come di consueto il capro espiatorio diventa il Primo cittadino, senza contare che non è altri che la punta estrema di un iceberg. E’ quella sommersa che lo sostiene che continua soltanto a ostacolare un percorso virtuoso. Vicende e personaggi sono ben noti ai più, ma come oramai capita di sovente in questa città, al pari di questa regione, azioni e decisioni vengono assunte sempre in maniera scomposta e persino utilitaristica, dove per utile non si intende certamente il bene comune, bensì quello personale. Un ruolo determinante giunge dal settore dell’informazione locale che appare decisamente inerme. Guai a esprimere critiche nei riguardi del massimo esponente regionale. Si rischia l’epurazione! Piuttosto che essere da supporto e di stimolo all’impegno concreto, si limita solamente a riportare gli avvenimenti senza colpo ferire, in maniera del tutto indolente. Una ferita mortale è stata, invece, inferta a livello regionale! Furbescamente si è imposto il dissolvimento di Matera 2019 per sostituirlo con un ridondante Basilicata 2019. Uno scaltro escamotage per far confluire le risorse destinate alla Città dei Sassi, direttamente al capoluogo di regione, dove evidentemente vi è chi potrà occuparsene in maniera più confacente, ma di certo non favorevole, come dovrebbe essere, alla futura capitale. Matera, in sostanza, dovrà accontentarsi, se pure, di qualche contentino, rinunciando alle sue enormi necessità a favore di altre realtà più benvolute e persino meno malridotte di quelle che angosciano da tempo immemorabile la realtà materana. A peggiorare la situazione c’è l’assoluta dipendenza esistente al potere regionale da parte dell’amministrazione comunale materana, che appare del tutto restia ad assumere posizioni forti a garanzia di quell’ambizioso e importante ruolo che dovrà recitare al cospetto dell’intero continente europeo. Si paventa quindi ancora un’occasione persa per la città di Matera! Sarebbe l’occasione buona per evadere dall’isolamento in cui è stata reclusa, in materia di collegamenti stradali e ferroviari, di miglioramento della qualità della vita, di definitivo rilancio nel settore del turismo e dell’enogastronomia e di tanto altro ancora. Ma le colpe possono essere equamente suddivise anche con le rappresentanze politiche dell’opposizione. Non si può certo affermare che si diano molto da fare! Del resto anch’esse altro non sono che il frutto della dipendenza dallo stesso potere regionale che li tiene a freno. Uno scenario politico sconcertante, indefinibile e nello stesso tempo disarmante dove è possibile assistere a presenze note e ricorrenti, tra la vecchia e la nuova amministrazione, in grado di influire su importanti decisioni. Vige -come dire- il cicero pro domo suo, con assoluta indifferenza. Si assiste a interventi ora di grande promozione e, nel contempo, di assoluta condanna per l’operato dell’amministrazione comunale. La politica così fatta? E’ una brutta bestia! C’è da pensare che qualcuno prima o poi, magari quando ci sarà da gestire nel concreto, possa pensare di proporsi come “salvatore della patria”! Sarebbe come cadere dalla classica padella e finire nella brace! Come spiegare questa sorta d’inerzia o penosa indolenza? In effetti forse Matera non ha ancora pianificato di essere diventata Capitale Europea della Cultura. Sulla facciata del Municipio campeggia ben in vista lo striscione che la qualifica ancora come “candidata” all’ambizioso titolo. Forse, chi di dovere non se n’è ancora accorto che la nomination è oramai giunta da diverso tempo!
Nino Grilli
Analisi condivisibile, lucida e coraggiosa. Hai perfettamente ragione, la nostra unica TV locale è oramai completamente asservita al potere regionale, le interviste rilasciate dai vari RAS lucani non sono altro che monologhi al cospetto di giornalisti ammutoliti. Allucianante l’intervista monologo di Pittella ottusamente compiaciuto nel giustificare il capodanno Rai a Potenza. E’ un vero peccato perché i materani hanno sempre amato e sostenuto la TV locale. Tutto per un posto al sole in quel di Potenza.