No alla Cava di Monte Crugname, sezione di Melfi del Club Alpino Italiano annuncia manifestazione popolare a Melfi nella giornata di domenica 22 maggio. Di seguito la nota integrale.
Una bella giornata di democrazia partecipata per la difesa dell’Ambiente, della Natura, della Storia, dell’integrità del territorio, a rischio di sfruttamento distruttivo.
Tantissimi cittadini di Melfi e dell’area del Vulture, intere famiglie, associazioni ambientaliste, sportive, culturali, religiose, il mondo della Chiesa con il Vescovo della Diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa, i rappresentanti di maggioranza ed opposizione del Consiglio comunale di Melfi con il Sindaco, amministratori di Monteverde e dell’Alta Irpinia, associazioni professionali agricole con i loro trattori, rappresentanti dell’Università e della Scienza, hanno espresso a viva voce la loro protesta contro l’autorizzazione rilasciata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale di Basilicata per
la cava di monte crugname.
“in cammino per l’ambiente” sulle orme di San Gugliemo è stato l’invito della Diocesi, col patrocinio dei comuni di Melfi, Rionero e Venosa, accolto dai numerosissimi partecipanti che, partendo dalla Chiesa dell’Incoronata di Melfi, passando per la collina di Monte Crugname attraverso il Tratturello di San Guglielmo da Vercelli e giungendo, dopo un percorso di 8 chilometri, al Ponte Romano “Pietra dell’Oglio”, ai piedi di Monteverde, lungo il fiume Ofanto.
Come sezione di Melfi del Club Alpino Italiano, che abbiamo avuto l’onore di guidare i partecipanti
lungo il percorso, nel portare il nostro saluto alle autorità e ai cittadini, insieme alle altre associazioni, abbiamo sollecitato le forze politiche e l’amministrazione comunale di Melfi ad unirsi, superando polemiche e divisioni, per raggiungere risultati concreti per salvaguardare l’ambiente, Monte Crugname e la Storia che attraversa l’area.
Gli obiettivi sono:
La revoca da parte della Regione Basilicata dell’autorizzazione della cava di Monte Crugname; • l’accelerazione della Soprintendenza sull’iter per l’apposizione del vincolo archeologico all’area in questione e qualora non bastasse, di impugnare presso il TAR l’autorizzazione delle cava;
la decisione del Comune di Melfi di impugnare presso il TAR l’autorizzazione della cava, anche ai sensi del nuovo art.9 ( modificato ) della Costituzione : (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione) e dell’art 41 (L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana) della Costituzione Italiana;
l’unità d’azione delle forze politiche e sociali della comunità del Vulture e della Basilicata per evitare lo sfruttamento e lo sfregio di un ambiente che va salvaguardato dal punto di vista naturale, economico e storico – turistico.
Il CAI è certo che si possono raggiungere risultati positivi se, alle parole espresse alla conclusione della manifestazione di ieri, seguiranno atti istituzionali concreti e condivisi.
Il non decidere e non agire, sarebbe veramente incomprensibile ed ingiustificato rispetto alla nostra comunità.