Manifestazione contro le trivelle nel Mar Jonio, Benedetto (IDV): “Saldare protagonismo territori ad iniziative istituzionali.”
Con la mobilitazione popolare di lunedì 17 dicembre 2012 a Policoro contro l’aggressione della Shell alle coste ionico lucana, pugliese e calabrese, beni comuni da tutelare specie per il turismo, dopo lo stop imposto dal ricorso del Consiglio dei Ministri alla “moratoria” della ricerca petrolifera sulla terra ferma, per saldare il rinnovato protagonismo dei territori alle iniziative istituzionali, è necessario seguire l’esempio delle Regioni Puglia, Veneto e Abruzzo che hanno già presentato al Parlamento proposte di legge di iniziativa regionale per “la moratoria di prospezioni, ricerche e coltivazioni di giacimenti di idrocarburi nelle acque adriatiche”. E’ quanto sostiene il vicepresidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV), per il quale “l’adesione istituzionale e politica all’iniziativa di protesta deve tradursi perciò in una normativa di legge specifica. Si pone anzi l’esigenza di concordare con tutte le Regioni italiane interessate, sia quelle adriatiche che quelle che si affacciano sullo Ionio, un testo legislativo comune al quale dare più forza e peso costituzionale”. Nel ricordare che “la Regione Puglia ha approvato nell’estate 2011 la proposta di legge alle Camere “Divieto di prospezione, ricerca, e coltivazione di idrocarburi liquidi”, per vietare la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico prospiciente le Regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia”, Benedetto evidenzia che “la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a l’Aquila il 24.11.2011, ha invitato il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Ambiente a sospendere ogni procedimento autorizzativo per indagini petrolifere in mare e ad adottare una moratoria di ogni iniziativa di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nell’Adriatico e nelle acque al largo di tutte le coste europee. Solo lo Ionio sarebbe interessato da 7 nuove richieste per la ricerca di petrolio per un totale di 3942 kmq, in aggiunta a quelle precedenti, e dopo il provvedimento del Ministro Passera che di fatto dà il via libera alla ricerca di idrocarburi sulla terra ferma e in mare – dove ci sarebbero 10,3 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe, che stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per appena 7 settimane- il rischio di ritrovarci le trivelle a poche migliaia dalla costa metapontina è sempre più reale”.
Nel sottolineare che “nel 2011 in Italia sono stati estratti 5,3 milioni di tonnellate di petrolio, di cui 640mila tonnellate dai fondali marini dalle nove piattaforme marine di estrazione petrolifera attive”, Benedetto aggiunge che “viene da chiedersi quali sarebbero potute essere le conseguenze se, un incidente come quello avvenuto nel giugno 2010 nel Golfo del Messico, fosse accaduto nello Ionio o nell’Adriatico. Va poi sottolineato l’aspetto riguardante la certezza dei dati relativi alle risorse disponibili su cui c’è grande discordanza».
“Via la Shell dal nostro mare!”, questo il grido dell´UGL Basilicata alla notizia che, tra le compagnie petrolifere, anche l´anglo-olandese Shell sarebbe interessata all´ “oro nero” di cui sarebbero ricchi i fondali del Metapontino. Il secco NO arriva anche dal segretario regionale generale e dal componente confederale dell´UGL Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “siamo l´unione generale del lavoro e affermiamo con forza che lo sviluppo economico del Metapontino deve coniugarsi con la difesa e la tutela dell´ambiente. Il petrolio dello Ionio non è nero, è azzurro come il nostro mare, verde come i nostri prati, e si chiama turismo. Diciamo, perciò, un no netto e deciso alla scellerato disegno di portare le sporche trivelle delle multinazionali del petrolio nel nostro mare. Scendiamo in campo il 17 a Policoro (MT), manifesteremo al fianco dei sindaci e di tutti per quanto riguarda le trivelle nel mare Jonio dove per noi UGL – proseguono i segretari – è già battaglia con l’identico obiettivo comune: bloccare l’avanzata delle trivelle e dei cercatori dell’oro nero e, per difendere il mare di casa nostra da un nuovo e invasivo attacco. La multinazionale Shell Italia E&P spa dimentichi da che per le sue trivellazioni del petrolio ha intenzione di usare una piattaforma semisommergibile di grande impatto almeno sotto il profilo visivo. Ciò è un vero e proprio scellerato atto criminale del governo centrale. Policoro e tutto il Metapontino – aggiungono Tancredi e Giordano – rappresentano per la nostra comunità valori identitari prim’ancora che straordinaria risorsa ambientale ed un importante strumento per la valorizzazione della nostra economia. Il mare rappresenta per noi un serbatoio di vita ed insieme una importantissima risorsa in grado di produrre benessere per la nostra comunità. Non è pensabile che . concludono i segretari UGL, Tancredi e Giordano – si possa ulteriormente gravare la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere avendo già pagato un tributo decisivo allo sviluppo dell’intera economia nazionale”.
Ugl Basilicata
Don Antonio Mauri contro le trivelle nel mar Ionio.
“La natura, creata da Dio insieme all´uomo, immagine e somiglianza Sua, deve essere difesa da ogni forma di distruzione o stravolgimento. Per noi cattolici credenti la natura è l´insieme degli esseri viventi e inanimati considerato nella sua forma complessiva, nella totalità cioè, dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano. La natura intesa come ambiente è quindi un elemento fondamentale che dobbiamo assolutamente rispettare altrimenti, come possiamo osservare tante cose che oggi accadono, essa si `ribella´ creando dei disastri di proporzioni inimmaginabili: è un principio e una causa del movimento e della quiete in tutto ciò che esiste di per sé e non per accidente”.
E´ quanto afferma il parroco della Chiesa Madre Maria SS. del Ponte di Policoro, don Antonio Mauri il quale prende una secca, ferma e dura posizione su ciò che le compagnie di petrolio e gas vogliono effettuare a ridosso della cittadina di Policoro nelle acque del mar Ionio.
Per don Mauri, “perciò, diciamo `No alle trivelle sullo Ionio´, salviamo il nostro Mare, e la manifestazione indetta per il prossimo 17 dicembre a Policoro è a testimoniare che ne l´uomo ne nessun altra forma di vita dovrebbe alterare quest´equilibrio perfetto, perché alterarlo significherebbe incrinare un sistema nel quale anche noi viviamo. Sarebbe – conclude il sacerdote Mauri – come farci del male da soli e dato che l´uomo è dotato di ragione, non dovrebbe attuare azioni nocive a se stesso ma i fatti evidenziano tutt´altro”.
Il Consiglio comunale di Policoro ha approvato all’unanimità nella seduta di venerdì 14 dicembre 2012 il documento che dice no alle trivelle sul Mar Jonio. Di seguito il documento integrale.
Un coro unanime: No alle trivelle sullo Ionio. Il Consiglio Comunale della Città di Policoro, convocato per la seduta straordinaria del 14.12.2012, si è espressa ad unanimità in ordine alla richiesta da parte del Sindaco, Rocco Leone, di inserire il punto all’ordine del giorno contro le attività di ricerca ed estrattive di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Jonio. A margine del Consiglio è stato approvato ad unanimità un documento congiunto redatto dai Capigruppo di maggioranza e opposizione, che di seguito si riporta:
APPROVAZIONE ORDINE DEL GIORNO CONTRO LE ATTIVITA’ DI RICERCA ED ESTRATTIVE DI IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI NEL MARE JONIO.
PREMESSO che al Comune di Policoro sono state presentate le istanze di V.I.A., prot. 063.DEv 12, datate 15.11.2012, per l’avvio di valutazione ambientale ai sensi dell’art. 23 DLGS 152/2006, aventi ad oggetto i permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, secondo la tipologia dell’Allegato II, Parte II, punto 7;
EVIDENZIATO che le aree interessate dai permessi sono rispettivamente:
A) Istanza denominata “d 73 F.R. – SH”, di estensione di circa 730,4 Kmq. –area marina “Jonio Settentrionale”, potenzialmente interferente con la zona protetta Alto Jonio Cosentino”, Codice IT 93103304 ZPS, atto istitutivo 200505;
B) Istanza denominata “d 74 F.R. – SH”, di estensione di circa 617,8 Kmq. – area marea “Jonio Settentrionale”, potenzialmente interferente con le zone SIC, codici IT 9310048 – 53, Istituzionale 199509, denominate “Fondali Crosia-Pietrapaola-Cariati Secca di Amendolara”;
VISTA la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario presentata il 10 dicembre u.s. dal Sindaco di Policoro, dott. Rocco Luigi Leone, mirante ad una azione concertata tra i Sindaci della fascia Jonica per l’approvazione di uno specifico ordine del Giorno onde scongiurare il rischio di interruzione delle prospettive di sviluppo turistico del litorale, in conseguenza di prossime indagini e perforazioni nel Mare Jonio, finalizzate alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi;
CONSIDERATO
• che con o.d.g. approvato all’unanimità nella seduta del 11-01-2010, il Consiglio comunale ha già preso netta posizione contraria ad analoghe richieste scaturenti dalla presentazione in data 11.06.2009 di uno “Studio di valutazione di Impatto ambientale ex D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.” da parte della Società APPENNINE ENERGY S.r.l., della Total E&P Italia S.p.A., avente ad oggetto il progetto di prospezione del territorio denominato “Tempa la Petrosa” e della Gas Plus avente ad oggetto la realizzazione di un pozzo petrolifero denominato “Masseria Morano 1 Dir” in via Adua del territorio di Policoro ed una procedura di VIA per lo screening di un pozzo esplorativo in località Molino Vecchio posto ad appena 4 Km. dall’abitato di Policoro ed un altro screening per un nuovo pozzo esplorativo sulla sponda del fiume Agri in località “Perla della Ghianda del territorio del limitrofo Comune di Scanzano, in prossimità del complesso turistico “Marinagri” del comune di Policoro, cui sono seguite attività di sensibilizzazione delle Istituzioni preposte a livello centrale, regionale,
• provinciale e locale ed azioni concrete di coordinamento con le altre amministrazioni lucane, pugliesi e calabresi;
• che con deliberazione n.122 del 28-11-2012 la Giunta Comunale riteneva negativa la rincorsa al permesso di ricerca petrolifera delle multinazionali nell’arco jonico calabro lucano pugliese, poiché le ricadute ambientali dell’attività estrattiva comprometterebbero i settori trainanti dell’economia locale a vocazione agro-alimentare e turistica, oltre che determinare rischi di sub-sidenza sismica, di dissesto idrogeologico e di inquinamento ambientale;
RILEVATO che l’Amministrazione Comunale ha organizzato per il giorno 17-12-2012 una giornata di informazione sui temi della ricerca degli idrocarburi sulla terra ferma e nel mare, coinvolgendo, oltre che i Comuni del Metapontino, anche le Amministrazioni Comunali dell’intera Costa Jonica, dalla Calabria alla Puglia, alla quale interverrà la prof.ssa Maria Rita d’Orsogna – fisico, professore associato presso il Dipartimento di Matematica della California State University at Northridge di Los Angeles;
PRESO ATTO che quello che allora si paventava come possibile rischio ad oggi si manifesta con concretezza ed attualità, e che dunque inascoltati sono rimasti gli appelli che sul tema hanno manifestato tutti i Consigli Comunali del comprensorio;
RIBADITO che il progetto di effettuare dapprima indagini e di estrarre successivamente idrocarburi liquidi e gassosi nel tratto di mare compreso nel Golfo di Taranto, nel tratto di mare prospiciente il confine Jonico Calabro-Lucano, porrebbe un serio freno alle prospettive di sviluppo turistico di tutto il territorio del comprensorio del litorale Jonico-Lucano, patrimonio di notevole valenza paesaggistica ed ambientale;
EVIDENZIATO che l’art. 16 del c.d. decreto liberazioni, sembrerebbe non richiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui il permesso di ricerca desse buoni frutti, dando facoltà di accedere direttamente alla fase estrattiva;
RITENUTO, di conseguenza, approvare specifico Ordine del Giorno con il quale manifestare il parere contrario all’iniziativa da parte del Consiglio Comunale di Policoro ed attivare azioni congiunte con gli altri consigli comunali del comprensorio, compreso il versante Jonico Calabrese e Pugliese;
CONSIDERATO, ALTRESI’, CHE
• l’attività estrattiva di greggio in mare potrebbe compromettere in modo irreversibile le risorse che fanno dell’Italia e in particolare del territorio pugliese, lucano e calabrese, una delle zone d’Europa più turisticamente appetite;
• le prospezioni con impiego di sorgenti energizzanti ad aria compressa (tecnica dell’air-gun), hanno un impatto accertato sui cetacei e quindi ripercussioni sull’intero ecosistema marino;
• il Ministro Clini, sullo spiaggiamento dei capodogli in Puglia non esclude gli air-gun come potenziale fattore di disturbo e/o alterazione del comportamento di questi cetacei;
• i benefici economici che il Governo ritiene di poter trarre dalla “svendita” del proprio territorio sono irrilevanti, se riferiti alla qualità e quantità del petrolio che si intende estrarre, peraltro affatto compensativi dei rischi che il territorio e la salute dei cittadini potrebbero subire;
• le popolazioni di diverse regioni italiane, ed in particolar modo quella lucana, hanno in questi anni manifestato in maniera palese, con il supporto delle istituzioni, la propria contrarietà all’installazione di piattaforme al largo di coste dall’importante valore paesaggistico e naturalistico, esempio fra tutti la catena Umana sulla spiaggia di Policoro che ha visto protagonisti residenti e turisti;
• tale eventualità, in specie se alla ricerca dovesse seguire attività estrattiva, comprometterebbe lo sviluppo turistico del litorale Adriatico e Ionico, con conseguente impatto ambientale devastante;
• oltre ai rischi ambientali potrebbero esserci rischi per la salute e la sicurezza pubbliche;
• non possono valere le rassicurazioni del Ministero competente circa il sistema non invasivo della ricerca e della trivellazione dei fondali marini, quando si è a conoscenza di gravissimi incidenti, con danni ambientali irreversibili causati dalla fuoriuscita di petrolio, che si sono verificati negli ultimi anni, dal Golfo del Messico al largo della Scozia e o Brasile;
• la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a l’Aquila il 24.11.2011, su proposta del Presidente del Consiglio pugliese ha invitato il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Ambiente a sospendere ogni procedimento autorizzativo per indagini petrolifere in mare e ad adottare una moratoria di ogni iniziativa di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nell’Adriatico e nello Ionio al largo di tutte le coste europee;
• i cittadini lucani, pugliesi e calabresi in più occasioni hanno già manifestato piena convinzione a favore delle energie rinnovabili, attuate in modo razionale e compatibile;
• sono state presentate da diversi esponenti politici numerose interrogazioni parlamentari, una proposta di legge, una risoluzione ed una mozione parlamentare, oltre a diversi ordini del giorno a livello regionale, provinciale e comunale.
RITENUTO che tale eventualità, in specie se alla ricerca dovesse seguire attività estrattiva, comporterebbe la definitiva compromissione delle possibilità di sviluppo turistico del litorale Jonico lucano e del suo comprensorio, nonché un impatto ambientale rilevante.
DATO ATTO che il presente atto non necessita di preventivi pareri di regolarità tecnica e contabile ex art. 49 del D.Lgs. 18.08.2000 n. 267;
ASCOLTATA sull’argomento la relazione del Consigliere Comunale Domenico Bianco ed il dibattito successivamente intervenuto come da Verbale di stenotipia depositato a parte;
VISTO il D.Lgs. 18.08.2000 n. 267;
Per tutti i motivi esposti in narrativa:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI POLICORO
ESPRIME
Parere contrario all’effettuazione di tali indagini ed in ordine all’attività estrattiva in genere.
IMPEGNA
IL SINDACO E LA GIUNTA
– ad adottare ogni iniziativa utile a scongiurare l’eventualità che vengano intraprese attività di esecuzione di indagini e perforazioni in mare finalizzate alla ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
– ad intraprendere ogni forma di coinvolgimento e compartecipazione degli Enti Locali e delle Istituzioni Lucane, Calabresi e Pugliesi, nonché gli Organi Statali, al fine di individuare e perseguire attività congiunte di tutela dei territori interessati, nei termini evidenziati in premessa.
– ad adottare iniziative finalizzate al coinvolgimento di Associazioni, Ordini e Categorie Professionali e Cittadini relativamente alle attività da adottarsi per il più proficuo e possibile conseguimento degli obiettivi di cui in premessa;
– a trasmettere il presente atto al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dello Sviluppo Economico, alle Regioni, alle Province e ai Comuni della Basilicata, Calabria e Puglia e loro Parlamentari.
Il Consiglio Comunale
PRESO ATTO dell’esito della votazione, resa in forma palese come in appresso:
voto unanime,
Approva.
Trivelle nel Mar Jonio, 17 dicembre si mobilita la fascia jonica lucana, calabrese e pugliese.
Lunedì 17 dicembre 2012 a Policoro è in programma la manifestazione “No alle trivelle sullo Jonio…salviamo il nostro Mare”.
“Un vero e proprio assalto all’agricoltura delle nostre terre, ma soprattutto al nostro mare e alla sua biodiversità, al suo impatto naturalistico, al turismo, indispensabile fonte per l’economia delle nostre Regioni”. Concordano all’unisono i sindaci dell’arco ionico, alcuni dei quali intervenuti alla conferenza stampa indetta per la presentazione della manifestazione “No alle trivelle sullo Ionio…Salviamo il nostro Mare”, in programma lunedì 17 dicembre a Policoro, in occasione dell’arrivo della prof.ssa italo-americana Maria Rita D’Orsogna, fisico, professore associato presso il Dipartimento di Matematica della California State University at Northridge di Los Angeles ed attenta conoscitrice della materia.
Programma
Ore 9.30 – raduno in piazza Eraclea Policoro.
Ore 10.00 –Lunga marcia “Salviamo il mare”. partenza Corteo con sindaci e gonfaloni dei Comuni, Province e Regioni (c.so Siris/via Monte Bianco/via Bologna/via F. Tristano/Palaercole).
Ore 10.30 arrivo Palaercole;
– Saluti Sindaco Città di Policoro.
– Intervento – prof.ssa Maria Rita D’orsogna.
– Intervento – Coordinatore Movimento No Triv IONIO.
– Interventi Istituzionali (Regioni/Province/Comuni).
– Intervento referente delle associazioni agricole.
– Intervento referente delle associazioni turistiche.
Conclusioni – Stipula Protocollo d’Intesa delle istituzioni avente ad oggetto: “Azioni concordate al fine di scongiurare le trivellazioni petrolifere nel Mar Jonio”.
Alla manifestazione del 17 dicembre parteciperanno:
– tutti i sindaci dei Comuni della costa ionica, da Castrignano del Capo (LE) a Mirto Crosia (CS): Albidona, Amendolara, Cassano allo Ionio, Cerchiara Calabra, Corigliano C., Cropalati, Crosia, Francavilla Marittima, Montegiordano, Paludi, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Rossano, Trebisacce, Villapiana, Alliste, Castellaneta, Castrignano del Capo, Galatone, Gallipoli, Ginosa, Leporano, Lizzano, Maruggio, Massafra, Morciano di Leuca, Nardò, Palagiano, Patù, Porto Cesareo, Pulsano, Racale , Salve, Sannicola, Taranto , Taviano, Torricella, Ugento, Nova Siri, Rotondella, Scanzano, Pisticci, Bernalda; Sindaci Area Programma “Metapontino Collina Materana”.
– i Presidenti delle Province (Matera, Potenza, Cosenza, Crotone, Taranto, Lecce);
– i Presidenti delle Regioni interessate (Calabria, Basilicata, Puglia);
– Movimento NO TRIV IONIO – Fai Nazionale; Italia Nostra; Legambiente; WWF; Ola Ambientalista; Greenpeace; Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri, AMEA, Altragricoltura, Federparchi, Anci; Scuole superiori I.T.G.C. TURSI, ITAS Marconia, Liceo Classico Pisticci, Liceo Classico Nova Siri, Liceo Pedagogico e Scientifico Montalbano Jonico, sindacati, parrocchie.
No alle trivelle sullo Ionio, nota del senatore Cosimo Latronico (PDL)
“La preoccupazione e la contrarietà espressa dai sindaci, dai consigli comunali del Metapontino e da numerose associazioni produttive ed ambientaliste, sulle richieste di attività di ricerca di idrocarburi nel mare Ionio, va considerata con attenzione e rigore dai ministeri competenti”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Del resto la contrarietà è motivata da preoccupazioni in ordine all’impatto ambientale degli interventi ed alla vocazione prevalentemente turistica del litorale ionico. La compatibilità ambientale che si dovrà verificare, non può non tener conto anche dell’assetto produttivo del comprensorio su cui in questi anni si sono realizzati ingenti investimenti nel settore turistico, sia pubblici che privati, che sono in attesa di azioni di valorizzazione per dispiegare la loro potenzialità economica e non già di altri elementi di criticità. Senza dimenticare che la Basilicata con rilevanti estrazioni in terra ferma sta già contribuendo in modo significativo al fabbisogno energetico nazionale. Sarebbe piuttosto doveroso che il Ministero dello Sviluppo Economico, prima di avviare altre richieste, che provocano un giustificato allarme tra le popolazioni, provvedesse a realizzare gli impegni sottoscritti dal Governo Nazionale con la Regione Basilicata, in occasione della stipula del Memorandum, emanando i decreti ministeriali che riconoscono, per effetto dell’art.16 del dl sulle liberalizzazioni, un dividendo fiscale alle regioni produttrici di risorse minerarie per dare corso a progetti di sviluppo delle attività produttive e della rete infrastrutturale dei territori coinvolti. In una nota inviata ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, Passera e Clini, ho insistito che si accolgano i pareri di dissenso espresse dalle comunità interessate e si ristabilisca con la Regione Basilicata un governo delle opportunità nel settore energetico e dei vincoli da cui non si può prescindere per la difesa dell’ambiente e dello sviluppo”.
No alle trivelle sullo Ionio, la Provincia di Matera ci sarà
La Provincia di Matera sarà in prima fila per difendere il proprio territorio dall’ennesimo vulnus.
“Non lasceremo che decisioni incuranti della volontà popolare, e lesive del diritto allo sviluppo delle comunità, facciano scempio di una delle risorse più importanti dell’intera regione. Ribadiremo lunedì 17 dicembre, insieme alle istituzioni e ai cittadini, – ha dichiarato il presidente della Provincia, Franco Stella – la netta contrarietà alle trivellazioni nel nostro mare. Stupisce come un governo così qualificato e competente possa pensare di compromettere la tutela e la valorizzazione del territorio.”
“Quando ad aprile abbiamo ospitato il Premio nobel Woodrow Clark II è stato ampiamente sottolineato come il problema dell’approvvigionamento energetico non si possa risolvere con lo sfruttamento intensivo dei giacimenti convenzionali di idrocarburi destinati, tra l’altro, all’esaurimento nel giro di pochi anni. Come già ribadito in occasione dell’incontro con Clark, occorre un cambiamento radicale – ha concluso Stella – che coinvolga ogni settore della società, perché siamo tutti responsabili dell’auto conservazione e sostentamento della Terra. Il tema della tutela ambientale è strategico non solo rispetto alla sopravvivenza della nostra provincia ma dell’intero pianeta. Noi diciamo no alle trivelle, sì alle fonti energetiche rinnovabili.”
Anche i Krikka Reggae scendono in campo per difendere il Mar Ionio. Il gruppo musicale, originario di Bernalda, da sempre attento alle tematiche di grande attualità nazionale ed internazionale, scenderanno in piazza lunedì 17 dicembre a sostegno di tutte le amministrazioni ed associazioni per dire “No alle trivelle sul Mar Ionio”. La band lucana saluterà gli amici amministratori ed ambientalisti domani sera, venerdì 14 dicembre, presso lo stand del Comitato No Triv Ionio di piazza Eraclea, nel cuore dei Mercatini di Natale. Intanto, numerosissime le adesioni alla giornata del 17 giungono presso la sede municipale di Policoro. Il Sindaco della Città, Rocco Leone, continua a ricevere adesioni da parte delle amministrazioni coinvolte, che hanno annunciato la loro presenza con fascia tricolore e gonfaloni. “La nostra Città – dichiara il primo cittadino – si trova al centro dell’intera costa ionica: saremo onorati di ospitare tutte le amministrazioni dello Ionio con l’unico scopo di difendere il mare, la nostra “ionicità; come saremo onorati di fare da collante di tutti gli enti coinvolti a tutela della nostra terra”.
Confapi Matera contraria a trivellazioni nel Mar Jonio
Confapi Matera ribadisce la propria contrarietà alle trivellazioni marine che dovrebbero interessare, secondo quanto proposto dalla compagnia petrolifera “Shell” ai sindaci del Metapontino, le acque lucane della fascia jonica.
Il petrolio, pur rappresentando una risorsa importante per l’economia nazionale, è considerata in questo momento una minaccia per i due comparti sui quali la Regione Basilicata ha deciso di puntare con una serie di investimenti di marketing territoriale, turismo e agricoltura.
Con la presenza a poche centinaia di metri di trivelle per l’estrazione del petrolio i turisti escluderanno certamente la costa jonica dalle mete in cui trascorrere una vacanza estiva e gli investimenti degli imprenditori sulle strutture ricettive e balneari e sui porti turistici già presenti nel Metapontino sarebbero inevitabilmente compromessi.
Il petrolio rappresenterà naturalmente anche un rischio per il settore agricolo, da sempre fiore all’occhiello e settore trainante dell’economia nella fascia jonica, un’area produttiva riconosciuta e apprezzata per i prodotti di qualità.
Mentre il Governo nazionale decide di accentrare le competenze energetiche, la Regione Basilicata ha ribadito la necessità di tutelare il nostro territorio e questa posizione è condivisa da Confapi Matera proprio con l’obiettivo di evitare conseguenze devastanti non solo per le piccole e medie imprese che operano nella fascia del Metapontino, ma per tutta l’economia lucana.
Confapi Matera ritiene che trivellare le acque del Mar Jonio sia inutile, pericoloso e dannoso allo stesso tempo per una serie di ragioni di carattere economico e ambientale.
Il via libera alle compagnie petrolifere per l’estrazione di greggio nel Mar Jonio potrebbe trasformarsi in una pietra tombale per l’auspicato rilancio economico e sociale del nostro territorio, già penalizzato da una serie di decisioni calate dall’alto che hanno smantellato i presidi ai servizi dei cittadini.
L’assessore all’Ambiente del Comune di Matera, Rocco Rivelli, esprime solidarietà e vicinanza ai comuni che si affacciano sullo Jonio e ribadisce con determinazione il rifiuto anche della città di Matera a nuove trivellazioni nel Mar Jonio. “Anche la città di Matera si schiera accanto ai comuni che hanno detto no alla proposta di nuove trivellazioni da parte di compagnie petrolifere interessate a esplorare e individuare nuovi giacimenti. La Basilicata – aggiunge Rivelli – ha già dato in materia di estrazioni petrolifere con le concessioni in Val D’Agri e Tempa Rossa per un totale di 2100 chilometri quadrati di territorio interessati. Non possiamo permettere a nessun prezzo di mettere ulteriormente a rischio il nostro patrimonio ambientale e naturale che costituisce ancora una straordinaria ricchezza per le nostre comunità. L’Amministrazione comunale di Matera, pur non essendo direttamente coinvolta, si schiera in modo determinato accanto ai Comuni che stanno giustamente tentando di difendere il territorio e apprezza l’impegno assunto dall’assessore regionale all’Ambiente, Wilma Mazzocco, ad approvare rapidamente una delibera di Giunta regionale con cui si esprime il diniego all’attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Jonio. La Basilicata ha già raggiunto il massimo livello di sostenibilità ambientale con le concessioni attualmente in corso e ogni ulteriore proposta di ricerca idrocarburi e di estrazione petrolifera va rigettata con la massima determinazione possibile, senza se e senza ma”.
Ricerche idrocarburi nel ma Jonio, interviene l’assessore Pittella.
L’assessore regionale alle Attività Produttive e al Turismo della Regione Basilicata Marcello Pittella esprime un “sostegno incondizionato al ‘Movimento dei Sindaci’ dell’ arco Jonico che si battono contro le trivelle sullo Jonio ed esprime un No forte e chiaro alle trivellazioni petrolifere a mare”.
“Le trivelle nel mar Jonio – ha detto l’assessore – sono incompatibili con il turismo e l’agricoltura del Metapontino. Lo sviluppo di quell’area passa attraverso la valorizzazione delle sue risorse naturali (acqua, spiagge, mare); i suoi monumenti (a partire dalle “Tavole Palatine”); la sua agroindustria (una delle più avanzate del mezzogiorno); i sui centri di ricerca (dal centro di Geodesia Spaziale a Metapontum Agrobios); gli agriturismi di qualità; i villaggi turistici. Non si può vanificare con uno scempio a mare tutto il lavoro che nel corso di decenni è stato fatto per sostenere e sviluppare quel pezzo di Basilicata che, anche in un momento di forte crisi, resiste e va avanti. È una delle poche aree della Regione che vede crescere la popolazione residente e il reddito. La Basilicata – ha ribadito l’esponente della giunta – si batterà contro questo tentativo del Governo nazionale di intervenire contro la volontà delle popolazioni locali e dell’ intera Regione così come già ha fatto nel passato contro il deposito nazionale dei rifiuti nucleari a Scanzano o contro il progetto della Liquichimica. La Basilicata per quanto riguarda le estrazioni dal suo sottosuolo ha già dato, sia quando si è estratto massicciamente metano nella Valle del Basento che con le estrazioni petrolifere nella Valle dell’ Agri. Nella Valle del Basento è rimasto un cimitero di industrie abbandonate e stiamo lavorando, con molti problemi e difficoltà, alla bonifica e alla riutilizzazione dei siti dismessi. Anche per la Val d’Agri – ha concluso Pittella – la Regione si è battuta per il Memorandum onde aggiornare le compensazioni visto che quelle ottenute con l’accordo del 1998 sono state in gran parte ‘dimenticate’ dai Governi successivi e si batterà perché si realizzi da subito quanto stabilito con il Contratto di rete”.
La costa ionica lucana presenta una elevata valenza ambientale che non può e non deve essere messa a rischio. Con questa motivazione l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Vilma Mazzocco e il direttore del Dipartimento Donato Viggiano, hanno ribadito il “no” del governo regionale alla concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi in mare, incontrando questa mattina i sindaci e gli amministratori dei Comuni di Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri, alla presenza dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Matera, Giovanni Rondinone.
Nell’incontro è stata sottolineata la volontà di avviare un’azione comune di forte contrapposizione all’attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Ionio. Nello specifico è stato espresso parere negativo per i progetti relativi alle istanze permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare denominati “d 73 F.R.-SH” e “d 74 F.R.”- presentati dalla Società Shell E&P S.p.a. e per la richiesta di ripresa del procedimento di V.I.A. proposto dalla Società Appennine Energy S.r.l. per il permesso di ricerca denominato “d 148 D.R.- C.S.”.
“La linea da seguire, più volte indicata dal presidente della Regione Vito De Filippo, è chiara e definita: la Basilicata ha già dato il proprio contributo al bilancio energetico nazionale”. Lo ha detto l’assessore Mazzocco motivando il diniego alla richiesta di nuove concessioni. “I permessi in atto – ha aggiunto – hanno saturato quella che riteniamo la soglia di sostenibilità di questo tipo di attività per la regione e riteniamo che altri territori debbano giocarsi la partita dello sviluppo puntando su altre chance. Lo sfruttamento degli idrocarburi, pur costituendo una risorsa rilevante del territorio lucano, va inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione e sviluppo in coerenza con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti. La valorizzazione e la protezione dell’ambiente – ha concluso l’esponente della giunta – costituiscono per noi obiettivi primari”.
La posizione espressa dall’assessore Mazzocco e dal direttore Viggiano troverà riscontro formale in una delibera di Giunta che sarà inviata al Ministero dell’Ambiente nell’ambito della procedura di Via nazionale.
Trivelle nel Mar Jonio, nota di Rossana Florio (IDV)
“La manifestazione in programma il prossimo 17 dicembre, con la parola d’ordine “No alle trivelle sullo Jonio”, deve vedere un’adeguata partecipazione della comunità pisticcese e dell’Amministrazione Comunale del centro ionico”. E’ quanto sostiene la consigliere comunale e dirigente di IdV di Pisticci Rossana Florio che, in un manifesto affisso a Pisticci ha ribadito le motivazioni dell’adesione alla giornata voluta da associazioni e comitati popolari e sollecitando il sindaco a “promuovere ed organizzare, attraverso autobus, la presenza dei cittadini di Pisticci alla giornata di mobilitazione che – continua Florio – raccoglie l’indicazione venuta nelle scorse settimane dal vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV) per rafforzare l’iniziativa di protesta popolare da affiancare alle azioni di contrasto da rendere ancora più efficaci da parte delle istituzioni. Non credo possa essere sufficiente una delibera di Giunta, come ha fatto quella di Pisticci e come si appresta a fare la Giunta regionale, a scongiurare l’attacco della Shell alla costa ionico-metapontina e innanzitutto al turismo che specie a Pisticci, Policoro, Nova Siri è una risorsa fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione. Ritengo perciò fondamentale che amministratori locali, regionali e provinciali e cittadini in stretta sinergia definiscano un piano di iniziative a breve e medio termine sino a saldarsi a quelle già promosse dalle comunità ed istituzioni pugliesi per dare maggiore peso e sostanza alla protesta”.
ma se tutti sono contrari, che ha permesso questo scempio?
questo governo da chi è sostenuto? se veramente tutti i partiti fossero contrari, perché non emendano questo provvedimento?
qui si sente puzza di bruciato, c’è aria di inganno!