Paolo Castelluccio intervenendo a Ferrandina ad una manifestazione di Noi con l’Italia, insieme all’on. Cosimo Latronico ed Agatino Mancusi (Udc), ha evidenziato l’impegno svolto in Consiglio per arginare lo spopolamento ed incrementare l’occupazione, specie giovanile, per un’agricoltura multifunzionale in particolare nell’area che comprende, oltre a Ferrandina, i comuni di Accettura, Aliano, Cirigliano, Craco, Gorgoglione, Stigliano, San Mauro Forte e Oliveto Lucano. Intanto – ha detto – la necessità di migliorare i servizi tra i quali al primo posto quelli socio-sanitari assistenziali tenuto conto che, come confermano gli indicatori socio-economici, il comprensorio è prevalentemente popolato da persone anziane che molto spesso vivono da sole. Una persona su tre ha una patologia cronica. Questo significa che un numero consistente di cittadini assume costantemente una qualche terapia farmacologica, deve sottoporsi a visite di controllo più volte in un anno ed è a rischio di eventi acuti con necessità di ospedalizzazione. Altra debolezza è quella dei collegamenti viari e trasporti che fanno della Collina Materana l’area interna tra le più emarginate e difficile da raggiungere. Sul fronte dello sviluppo locale si deve puntare su modelli di agricoltura di collina-montagna che garantiscano reddito alle famiglie diretto-coltivatrici e ad intercettare flussi di appassionati del turismo rurale, degli eventi della tradizione popolare e dei beni culturali, oltre che – ha continuato – ad un programma di difesa del suolo interessato da frane e di valorizzazione del prezioso patrimonio forestale.
Per questo il nuovo Parlamento che eleggeremo con una forte presenza dell’area di centrodestra Noi con l’Italia – ha affermato Castelluccio – dovrà dare sostanza e risorse alla legge sui piccoli comuni per l’istituzione di centri multifunzionali per la fornitura di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, autorizzati a stipulare convenzioni e contratti di appalto con gli imprenditori agricoli; il riconoscimento ai piccoli Comuni della funzione di sviluppo socio-economico del loro territorio, da esercitarsi obbligatoriamente in forma associata attraverso le Unioni di Comuni e le Unioni montane di Comuni; il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile. I Piccoli Comuni – ha detto – non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Un’idea ambiziosa di Italia passa anche dalla giusta valorizzazione di territori, comunità e talenti.