Adriana Domeniconi (Coordinatrice Donne Noi Con Salvini Basilicata), in una nota denuncia i diritti negati ai portatori di handicap in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
I problemi, le esigenze, i progetti per una effettiva pari dignità e cittadinanza dei disabili dovrebbe essere un tema pregnante, senza dubbio, da approfondire e sviluppare dagli organi e dall’autorità dell’amministrazione lucana, visto e preso atto della precarietà e carenza dei servizi che dovrebbero tutelare queste persone meno fortunate di noi!! Si organizzano tavole rotonde, convegni su questo delicato ed importante argomento per sensibilizzare l’opinione pubblica con eminenti professori, eccellenze del campo, psicologi che hanno il compito di spiegare come attuare le misure e le strategie del caso per non far sentire emarginati i nostri “fratelli” e “sorelle” portatori di handicap e poi non si individuano e, peggio, non si eliminano le barriere architettoniche, i gravi disagi che nel nostro bel Paese risultano ostacoli alle relazioni sociali e alle pari opportunità. Infatti la diversità, che ondeggia tra il costante rischio di esclusione e limitazioni, nel sociale, è lo splendido esempio di identità di una persona disabile che si esprime per quello che è senza nascondersi nel conformismo delle apparenze!! Proprio per restituire una dignità al nostro “fratello” o “sorella” e non farli sentire un peso per la famiglia e per la stessa società si dovrebbe ottemperare a creare servizi, atti a poter rendere autonoma la persona portatrice di handicap. Mi sono volutamente soffermata nel contesto generale ed intimo dell’argomento perché, vista l’importanza e la peculiarità del caso in questione, mi sembrava doveroso e sensibilmente corretto. Ma ora entriamo nel vivo del problema e della serie: a volte ritornano o come dir si voglia: attenti a…, il movimento Noi con Salvini denuncia la mala gestio inerente ai servizi dei disabili in Basilicata; a Ferrandina non esiste un elevatore per far salire o scendere persone disabili su sedia a rotelle, alla stazione centrale di Potenza la situazione non è più allegra infatti per accedere ai marciapiedi rialzati dei binari 2 e 3, dove si deve obbligatoriamente fermare questo tipo di treno, il Frecciarossa 1000, per la discesa e la salita dei viaggiatori disabili, esistono barriere architettoniche che non permettono l’uso ai disabili in carrozzella, al contrario di quanto avviene al binario 1, con marciapiede basso, dove infatti c’è l’assistenza, previa chiamata alla sala Blu di Bari con una pedana elevatrice mobile di RFI. Vale a dire che i disabili in carrozzella, alla stazione di Potenza centrale, dovrebbero viaggiare solo sui treni regionali e gli Intercity. Sarebbe ed è illegale, perché discriminatorio, ed assurdo!! Il Presidente Marcello Pittella e l’assessore ai trasporti, Nicola Benedetto dovranno rendere conto di questo aborto che hanno creato. La rabbia e l’ira dei disabili e dei loro parenti è alle stelle, gli animi sono infuocati. Il movimento Noi con Salvini aspetta delle risposte dall’amministrazione comunale e regionale lucana. Arriveranno? Noi siamo fiduciosi. A parte che a volerla dire tutta, anche l’organizzazione della Sala Blu è lo stesso invalidante per le persone diversamente abili, infatti c’è sempre bisogno di scomodare qualcuno, pianificare tutto, prevedere ogni movimento. Non è questa la vita che fanno tutti. L’autonomia non è tenuta in considerazione, men che meno le piccole cose improvvisate che fanno di una vita un’esistenza normale e non pianificata al millimetro. Servizi come quello della Sala Blu sono preziosi e funzionano, se si capisce bene come utilizzarli, ma non risolvono il problema: una toppa non rende il vestito nuovo, sebbene si possa comunque indossarlo. Un servizio come questo non rende indipendente la persona con disabilità che continua a sognare un mondo a misura di tutti dove vedere una persona su una sedia a rotelle autonoma sia una cosa normale!!!! E purtroppo gli ostacoli per i nostri “amici”diversamente abili, nella terra lucana non sono finiti. Matera, capitale della cultura europea 2019, è l’unica città italiana dove l’automobile del disabile paga la sosta anche nelle strisce blu. E sapete perché? Perché è l’unica città italiana che, per sua scelta, ha deciso di non recepire la norma nazionale della sosta gratuita nelle strisce blu per i portatori con handicap in vigore in tutta Italia! Una città, che dovrebbe promuovere il turismo, che dovrebbe coccolare tutti coloro che arrivano per visitare ed apprezzare le sue meraviglie, adotta invece, una politica ostile e inadeguata. Lo capirebbe anche un bambino che si dovrebbe attuare una inversione di marcia ed introdurre strategie e dinamiche atte all’accoglienza e non al respingimento, proprio quelle, che la stessa politica lucana ha recepito con sensibilità straordinaria per i migranti. L’ho detto più volte, ma repetita iuvant, questa politica nazionale e questa lucana mi sembrano delle madri dolci e accoglienti per i migranti che arrivano da ogni dove e invece delle matrigne indifferenti e perfide per i loro figli, i cittadini italiani e nello specifico per i lucani!