Quale urbanistica per il futuro della città? E’ questo l’interrogativo al quale ha provato a dare alcune risposte il movimento nazionale “Noi Siamo l’Italia” nel corso di un incontro dibattito promosso nel tardo pomeriggio al cinema Comunale di Matera. Un incontro che rientra in un progetto di approfondimento delle questioni legate allo sviluppo del territorio e che è stato animato sul palco da professionisti materani coinvolti dal vice presidente nazionale di Noi Siamo l’Italia Franco Stella: nella prima parte dedicata all’approfondimento tecnico sono interventi il presidente dell’Ordine degli Architetti Francesco Gioia, il consigliere comunale e architetto Alessandro Tortorelli e l’architetto Alessandro Dragone, che ha presentato attraverso alcune slide lo stato della pianificazione del territorio urbano e ha sviluppato il concetto di “città come organismo”.
Prima di proseguire la discussione sul palco sala spazio ad una voce fuori campo che ha riaperto la “ferita” legata al caso Mulino Alvino-complesso urbanistico di via Dante. Una voce che diventa simbolo del disagio di una comunità sottomessa ai poteri forti della città di Matera. Un tema affrontato con chiarezza anche dall’avvocato Giacomo Marchitelli, il legale che ha presentato il ricorso al Tar, con esito sfavorevole al Comune di Matera. Per comprendere le contraddizioni di questa città Marchitelli ha ricordato il concorso di idee promosso dal Comune di Matera nel 2005 per la riqualificazione della piazzetta del Carro trionfale in onore di Maria Santissima della Bruna. Se osservate il cancello che delimita lo spazio in cui è situata la fabbrica del carro si possono notare le stesse lamelle che si ritrovano sul silo di Mulino Alvino, a pochi metri da quest’area del quartiere di Piccianello. Mulino Alvino è caratterizzato da un’architettura industriale. E mentre nelle altre nazioni quest’architettura viene tutelata dall’Unesco a Matera questo silo è stato abbattuto per cementificare un’area verde in via Dante. Il dato paradossale è che alcuni professionisti di quella commissione che avevano lavorato al concorso di idee per la piazzetta del Carro trionfale sono gli stessi che hanno autorizzato la costruzione in via Dante. Dico questo perchè alcuni ordini professionali devono fare mea culpa sulle scelte urbanistiche di questa città. Ecco perchè il progetto di Matera 2019 non deve essere solo un proclama elettorale, perchè se cancelliamo il passato non possiamo conquistare il titolo di capitale europea della cultura nel 2019. Voglio ricordare che molto spesso le imprese pretendono dal Comune che venga affermato il diritto a costruire. In realtà il diritto a costruire non è previsto dalla Costituzione, che all’art. 43 parla della libertà di iniziativa economica e privata, che però non può essere svolta in contrasto con gli interessi collettivi. In questa città si continua a promettere l’approvazione di un regolamento urbanistico ma in realtà nessuno vuole approvare un nuovo piano regolatore perchè con la deregulation ognuno può fare quello che vuole. E sempre rispetto alla vicenda Mulino-Alvino-complesso urbanistico di via Dante voglio ricordare che un consigliere regionale materano dopo la sentenza del Tar che ha bloccato di fatto la costruzione in via Dante ha tentato di far approvare un emendamento che prevedeva la possibilità di poter spostare volumetrie incompatibili. Ma non è tutto. A Matera si continua a parlare di standard urbanistici e compensazione ambientale. Non è possibile considerare gli standard urbanistici di un’intera città quando un’impresa deve costruire ma ogni quartiere deve avere i suoi standard urbanistici. E visto che si parla sempre di compensazione ambientale anche in questo caso non si può barattare l’interesse della collettività con la sostenibilità ambientale”.
L’intervento di Franco Stella è introdotto da un piccolo video estratto da un intervento in consiglio comunale di Adduce in cui si chiede come mai il presidente della Provincia di Matera non viene mai attaccato dai consiglieri provinciali.
Ecco la risposta di Stella: “Non è possibile che un sindaco non riesca ad unire le sue anime politiche. Sono Presidente della provincia e non è un caso che tutti gli atti vengano approvati ad unanimità”. “Sui fatti politici – prosegue Stella – Adduce non ha rispetto per i consiglieri”.
“Abbiamo bisogno di critiche suggerimenti ammonimenti; come non salutare gli amici di Vico piave presenti in sala”. “Per fare bene l’amministratore non ci vogliono due mandati ma occorre fare bene il proprio mandato”.
“Siamo senza giunta. Adduce l’ha azzerata. E noi oggi non abbiamo una giunta! Ci auguriamo sia di alto profilo”.
“La lista stella non vuole entrare in giunta. Non condividiamo le scelte di questa amministrazione. Siamo liberi”
“Questa Amministrazione – rincara la dose Stella – non può pensare solo al 2019!”
“Abbiamo problemi difficili da risolvere. Problemi delle complanari di cui mai questa amministrazione si è occupato; delle piste ciclabili; del verde pubblico”.
“Ci vuole ascolto dei cittadini, ci vuole spirito pragmatico; ed abbiamo bisogno di essere uomini liberi, senza condizionamenti senza ricatti”.
“Negli interventi prima si parlava dei materani che a volte sono sporcaccioni e non tengono pulita la città. Ritengo che la sporcizia vera sia quella interiore…che alcuni cittadini hanno come se fossero gli unici depositari della verità e della capacità.
Faremo altri incontri tematici. Temi di confronto su temi specifici. Mercato, tangenziale, sviluppo disarmonico della città. Ai nostri cittadini diciamo che le volontà e le competenze vere e pulite ci sono. Noi siamo già capitale della cultura perché siamo cittadini liberi”.
A seguire gli interventi del pubblico
L’ingegnere Piergiorgio Corazza fa una cronistoria dei piani regolatori della città di Matera. Manca, secondo Corazza, una struttura tecnica urbanistica capace di monitorare la città. Forse volutamente non è stato mai fatto. L’invito che fa al movimento “Noi siamo l’Italia” è di pensare seriamente a “costruire” una struttura tecnica adeguata alle esigenze della città.
Pietro Volpe affronta la questione della mobilità cittadina, con i suoi problemi ambientali ed acustici. Il piano urbano del traffico non più adeguato ai tempi e alle nuove esigenze della città. Non abbiamo un terminal bus! L’esortazione e che la prossima amministrazione faccia di tutto per risolvere anche queste questioni.
Giampiero Calia affronta la questione Mulino Alvino e parla di poteri forti che si intrecciano ai conflitti di interessi per la costruzione di via Dante.
Ex sindaco Minieri non ha dubbi: “Basta costruire, gli architetti ora rigenerino”. Minieri ha una concezione diversa dell’urbanistica. Basta espandersi. E racconta la sua esperienza di amministratore: il problema vero è l’individuazione dei poteri forti. Non vanno demonizzatii, ma occorre capire come gli stessi si inseriscono per il bene della città.
Pio Abiusi: Insistono a costruire. Ma se la città non cresce perché costruiamo ancora? Oggi abbiamo perso 3 milioni e 600 mila euro. A proposito di terminal bus lo fanno ad Altamura e noi non utilizziamo i Fondi europei
Signor Fabrizio. Dopo unxcursus degli ultimi 50 anni materani Fabrizio rivolge critiche al materano che non contribuisce al mantenimento della pulizia della città!
Enzo Acito sottolinea l’mportanza di regole certe da parte degli imprenditori: “Nelle regole di mercato deve esserci l’imparzialità. Corsie preferenziali non sempre sono migliori, ma anzi possono provocare effetti boomerang. Attenzione verso i giovani e far tornare i nostri centelli in città”.
Doriano Manuello, ecco la sua riflessione: ogni argomento trattato ha sempre due verità. Due visioni contrapposte. Scegliete bene i vostri rappresentanti. Questa è una città che va costruita completamente”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro promosso al cinema Comunale da Noi siamo l’Italia (foto www.SassiLive.it)