Nomine dei Dirigenti Generali effettuate dalla Giunta regionale: i consiglieri regionali di minoranza Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri e Vizziello chiedono chiarimenti. Di seguito la nota integrale inviata dai Consiglieri Regionali Marrese (Basilicata Democratica), Araneo e Verri (Movimento 5 Stelle), Lacorazza e Cifarelli (Partito Democratico), Chiorazzo e Vizziello (Basilicata Casa Comune) e Bochicchio (Alleanza Verdi Sinistra, PSI, BP).
“Le nomine dei Dirigenti Generali effettuate dalla Giunta regionale lo scorso 14 agosto presentano diverse criticità e perplessità che ci hanno indotto a chiedere, per il tramite della Prima Commissione Consiliare, chiarimenti alla Giunta ai sensi dell’art. 47 dello Statuto regionale”.
E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di minoranza Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri e Vizziello.
“Non convincono infatti le circostanze per cui, tanto la Direttiva per la costituzione di «un Elenco di candidati da cui attingere per il conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale generale della Giunta» approvato dalla Giunta con delibera n.387 lo scorso 11 luglio, quanto l’avviso pubblico per la manifestazione di interesse a ricoprire gli otto incarichi di dirigente generale non avevano previsto alcuno specifico requisito, introducendo in modo contraddittorio il concetto di “fiduciarietà” dell’incarico, tanto che le nomine sono state effettuate tutte “intuitu personae”, modalità riferibile allo staff del Presidente e non già a chi deve rivestire ruoli di gestione, che invece devono essere ben distinti da quelli di diretta collaborazione dell’organo di direzione politica.
Inoltre non sembrerebbe rispettato il dettato dell’art. 2 comma 8 della L.R. n. 31/2010, laddove prevede la necessità di determinare “i criteri per lo svolgimento della selezione, i titoli valutabili ed i punteggi da attribuire agli stessi, in modo da garantire il rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza”.
Altro elemento contraddittorio che abbiamo fatto rilevare riguarda la circostanza che l’elenco dei partecipanti all’avviso è stato approvato dalla Giunta in modo postumo, dopo 13 giorni dalla nomina dei Dirigenti Generali.
Abbiamo sollevato dubbi anche sull’eventuale superamento dei limiti percentuali per l’assunzione di dirigenti estranei ai ruoli.
Insomma, nella delibera di conferimento degli incarichi di dirigenza generale è mancata addirittura la fase di asserzione e conseguente verifica della pretesa carenza di professionalità interne. Detto altrimenti, l’attribuzione dell’incarico di dirigente generale a persone estranee alla dirigenza regionale di ruolo può avvenire solamente all’esito della consumazione del «percorso logico che parte, ovviamente, dall’individuazione della posizione da ricoprire [e] deve inderogabilmente proseguire verso la funzionale ricerca, “all’interno” dell’amministrazione, di professionalità idonee allo scopo, per poi eventualmente varcare la soglia della porta – che si apre nel solo caso in cui tale ricerca abbia dato esito negativo – che conduce alla ricerca, questa volta “all’esterno” dell’amministrazione, del soggetto idoneo in possesso dei requisiti previsti”.
La locale Corte dei Conti nei giudizi di parifica dei rendiconti della Regione dal 2019 a quello del 2022 ha sempre censurato le nomine dei direttori generali estranei ai ruoli della dirigenza regionale, senza il preventivo accertamento delle professionalità interne. Inoltre, per le nomine dei tre dirigenti generali effettuate nel 2021, Presidente e Assessori dell’epoca erano stati già avvertiti del fatto «che ulteriori nomine di dirigenti esterni ad esito di procedimenti difformi rispetto a quanto voluto dalla legge, regionale e statale, dovrebbero essere traguardate con diverso e più rigoroso scrutinio dell’atteggiamento psicologico degli agenti, essendo stata chiarita oltre ogni ragionevole dubbio quantomeno la necessità di procedere a previa verifica del ruolo dirigenziale dell’Ente, la cui mancanza qui si è contestata».
Abbiamo inoltre evidenziato che le nomine sono esclusivamente maschili, in violazione delle politiche di genere e delle pari opportunità, oltre che in violazione con il Piano delle azioni positive e con il Piano Uguaglianza di Genere, quest’ultimo approvato con DGR 13.08.2024, n. 485, che mira a contrastare le asimmetrie di genere nei percorsi di carriera e nei ruoli apicali.
Infine, parrebbe risultare illegittima la proroga dell’incarico di direzione generale alla Programmazione e la gestione delle risorse strumentali e finanziarie”.
“Tutte queste perplessità ci hanno indotto, concludono gli otto consiglieri dei Gruppi PD, M5S, AVS, BCC e BD, a chiedere spiegazioni sull’operato della Giunta con l’intento di evitare illegittimità, ulteriori censure da parte della Corte dei Conti di Basilicata e dunque spese a danno del bilancio della Regione”.