Dotare la Basilicata di welfare non assistenziale ma inclusivo e basato sulle persone. E’ su questa direttrice che si muovono le politiche sociali messe in campo dalla Regione Basilicata. Azioni e buone prassi messe a confronto, sia a livello istituzionale che operativo con specifici tavoli di lavoro, al convegno svoltosi a Matera sul tema: “Nord, Centro e Sud: sistemi di welfare a confronto”.
Organizzato dalla Regione Basilicata, nell’ambito del “Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata” e della programmazione 2014-2020 (Po Fse e Fsc) dei Servizi Sociali per realizzare il nuovo welfare territoriale, l’incontro è stato aperto in mattinata con un confronto tra i soggetti pubblici e privati coinvolti.
“C’è tanto ancora da fare e tanto che abbiamo già fatto – ha affermato l’assessore alle Politiche della Persona della Regione Basilicata, Flavia Franconi – se si considera che è dal 1999 che in Basilicata non venivano più toccati gli ambiti sociali. Al nostro attivo abbiamo realizzato le linee guida e anche altre delibere. Stiamo andando avanti, perché vorremmo concludere questa legislatura con gli accreditamenti e poi con altre azioni”.
L’assessore Franconi ha coordinato i lavori del convegno cui hanno preso parte: il direttore generale per l’inclusione e le politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Raffaele Tangorra, l’assessore alle politiche di sviluppo, lavoro, formazione della Regione Basilicata Roberto Cifarelli e gli assessori al ramo delle Regioni Lazio, Lombardia, Toscana e Molise.
L’intervento di apertura è stato proposto con un video messaggio dal Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Luigi Bobba. Il rappresentante del Governo si è soffermato sulla “concertazione sociale di prossimità”, che pone come interlocutori privilegiati le Amministrazioni comunali, e sull’inclusione, termine che riguarda tutte le componenti sociali.
Se le parti sociali, nelle persone dei segretari generali di Cgil Angelo Summa, della Cisl Enrico Gambardella e della Uil Carmine Vaccaro, hanno posto l’accento sulle disparità sociali presenti in regione, l’assessore regionale alle attività produttive Roberto Cifarelli ha ricordato che: “la Basilicata non ha ridotto la sua attenzione nei confronti dei più deboli, pensiamo ai piani sociali di zona, tra le ultime leggi approvate quelle sull’invecchiamento attivo, suggerita dai sindacati”.
L’introduzione, da parte del governo nazionale, del Rei, il reddito d’inclusione, è stata positivamente salutata dagli assessori regionali di Lazio, Lombardia, Toscana e Molise.
“Una misura generale contro la povertà, ecco cos’è il Rei – ha detto l’assessore Stefania Saccardi della Regione Toscana -. Lo Stato si riappropria di un ruolo che gli è proprio, quello di garantire i livelli essenziali di assistenza. La politica deve essere al servizio di un sistema che cerca di eliminare le disuguaglianze e di aiutare le persone a rialzarsi”.
“Stiamo vivendo una stagione di cambiamenti – ha aggiunto Raffaele Tangorra, della direzione generale per l’inclusione sociale e le Politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – non sono solo politiche di sostegno ma anche e soprattutto di sviluppo, quelle messe in campo grazie anche ai Fondi Strutturali che permettono di garantire i livelli essenziali di assistenza per le persone. Garantire questo significa garantire i diritti delle persone in modo uniforme sul territorio nazionale. Tutto questo comporta un cambio di prospettiva nei rapporti fra Governo e Regioni.”.
Assessore Franconi su road map dei servizi sociali della Regione Basilicata
L’incontro “Nord, Centro e Sud: sistemi di welfare a confronto”, in corso oggi a Matera, è stato l’occasione per presentare il modello della road map dei servizi sociali della Regione Basilicata.
Uno strumento che contiene la schematizzazione dei percorsi di interventi, a beneficio delle persone in condizione di svantaggio e di quelle a rischio potenziale e/o latente, con il fine di assicurare l’unitarietà programmatica delle azioni e la riduzione del rischio di sovrapposizioni o duplicazioni tra i vari programmi e fonti di finanziamento.
“La road Map è una guida di cui ci siamo dotati come Regione – ha spiegato l’assessore alle politiche della persona della Regione Basilicata, Flavia Franconi – per mostrare a tutti i cittadini come stiamo organizzando i prossimi investimenti sul sociale. Sulla road map sono indicati tutti i contributi che giungono in Basilicata dal Fondo Sociale Europeo e come questi saranno investiti. La road map è stata cofirmata anche dalla presidenza della Giunta regionale e fortemente voluta dal presidente, Marcello Pittella perché tutto sia comprensibile, sia un atto programmatorio su come devono essere indirizzati e spesi i prossimi finanziamenti che provengono sia dal Fondo Sociale europeo che dalle politiche nazionali. Proseguiremo su questa strada – ha aggiunto l’assessore Franconi – cercando sempre di mettere al centro i nostri cittadini. Abbiamo quasi ultimato i manuali sulle strutture socio-sanitarie e stiamo provvedendo a realizzare quelli sulle strutture socio-assistenziali. Stiamo lavorando alacremente sul materiale di accreditamento delle strutture che vogliamo terminare prestissimo, è uno strumento che tutti richiedono per poter lavorare meglio”.
L’assessore regionale alle Attività produttive ha aperto a Matera l’incontro organizzato per mettere a confronto i diversi sistemi di welfare delle regioni italiane.
La Regione Basilicata dopo aver avviato il reddito minimo di inserimento sta ampliando la sua attenzione sulle politiche attive del lavoro per dare risposte al grande bisogno di occupazione. Lo ha detto l’assessore regionale alle attività produttive, Roberto Cifarelli, aprendo il convegno “Nord, Centro, Sud: sistemi di welfare a confronto” in corso a Matera, nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi organizzato dalla Regione Basilicata, Po Fse e Fsc.
“Matera e la Basilicata hanno sempre lavorato per favorire l’inclusione anche nel cammino per diventare capitale europea della cultura come, ad esempio, il progetto “Museo per un giorno” voluto dal direttore del Polo museale della Basilicata, Marta Ragozzino, e che ha visto portare alcune opere d’arte presenti nelle sale di Palazzo Lanfranchi, nelle case di alcuni cittadini”.
Cifarelli si è poi soffermato sulle iniziative del governo regionale per favorire l’inclusione. “La presenza dell’assessorato alle politiche del lavoro a un incontro sul welfare è significativa del ruolo che vogliamo dare alle nostre iniziative di inclusione sociale. Vogliamo porre, infatti, il nostro interesse non solo sul sostegno al reddito, ma anche sulla possibilità che la platea coinvolta possa tornare nel mercato del lavoro. La Basilicata – ha aggiunto Cifarelli – è l’unica regione del sud ad avere un sistema sanitario con i conti in ordine e a non essere commissariato. E nonostante la difficile fase congiunturale a livello nazionale la Basilicata non ha ridotto la sua attenzione nei confronti dei più deboli, pensiamo ai piani sociali di zona, tra le ultime leggi approvate quelle sull’invecchiamento attivo, suggerita dai sindacati”.
L’assessore regionale si è poi soffermato sul reddito minimo di inserimento “reso possibile grazie al fatto che abbiamo preso le risorse rivenienti dalla ex carta carburante con la quale si concedevano benefici sull’acquisito della benzina a una platea indifferenziata, e le abbiamo dedicate a questa misura. Abbiamo fatto una grande operazione di sinergia con le forze sindacali che sono state da stimolo, e con le forze datoriali che hanno dato la possibilità di costruire un nuovo modello di concertazione. In Basilicata ci siamo messi d’accordo per utilizzare 200 milioni di euro da un lato per le politiche di sostegno al reddito e dall’altro per politiche di sviluppo.
In questo modo, attraverso il reddito minimo di inserimento da una parte abbiamo dato risposte a una platea di persone, circa 3.900, che non hanno mai avuto un lavoro o che lo hanno perso, e dall’altra abbiamo dato la possibilità agli enti locali, in particolare ai comuni, di erogare una serie di servizi che altrimenti non avrebbero potuto erogare.
Ora siamo in una nuova fase con la introduzione, da parte del governo nazionale, del Rei, il reddito di inclusione che vanno integrate con il reddito minimo di inserimento evitando sovrapposizioni e producendo virtuosismo coinvolgendo non solo i comuni, ma anche il mondo del volontariato in modo da rafforzare i servizi alla persona.
Nel frattempo – ha concluso Cifarelli – rafforzeremo le politiche attive per il lavoro perchè la comunità lucana, nel suo complesso, possa guardare al futuro con maggiore fiducia”.