L’incontro di sabato 22 gennaio ad Irsina ha confermato la forza di un partito, Fratelli d’Italia, fortemente radicato sul territorio e la capacità di aggregazione di un gruppo umano che, insieme a me,oramai dieci anni fa, ha iniziato un percorso politico che si è dimostrato vincente. Grazie a queste donne e a questi uomini, Irsina vanta uno dei gruppi territoriali più stabile e organizzato della Basilicata che saprà dire la sua alle prossime elezioni comunali.
Gli eventi nei nostri Comuni sono oramai diventati una consuetudine e, come dimostrato dalla accoglienza ricevuta, uno strumento per spiegare ai cittadini quello che viene deciso a Roma. Sono un modo per rendere partecipi i territori delle scelte politiche e raccogliere opinioni, idee e esigenze. È il raccordo tra cittadino e Stato che è stato abbandonato negli ultimi anni, con Governi che hanno deciso a colpi di decreto, e che la Meloni vuole, invece, ricostruire nella consapevolezza che tutto ciò che si fa è in nome, per conto e nell’interesse del popolo italiano.
Irsina è stata l’occasione per parlare con i cittadini della questione ‘intercettazioni’ che si è discussa a Roma durante la settimana scorsa. E se vi è la consapevolezza che le intercettazioni sono uno strumento utilissimo per le indagini, dall’altro i cittadini lucani hanno fatto notare che l’abuso delle intercettazioni che nulla hanno a che fare con il reato è, di contro, non solo uno strumento per diffamare, magari, qualche ‘nemico’ politico ma rischia anche di sminuire la portata dell’indagine stessa. Ed è a limitare questi effetti che il Governo Meloni sta lavorando.