Consigliere comunale Antonio Materdomini del Movimento 5 Stelle esprime alcune riflessioni politiche dopo l’annuncio della nuova giunta che sostiene il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nella mattinata di lunedì 23 luglio c’è stata la presentazione della nuova giunta De Ruggieri/PD comunicata in tutta fretta alla stampa e tenutasi appena qualche minuto dopo.
A giudicare dai pochi presenti sembrava una riunione segreta del PD materano con il sindaco a recitare la parte di un confinato ospite e non del padrone di casa, sotto l’occhio vigile di tutto lo stato maggiore di un partito che torna al comando di una città ancora sconvolta dalle ingloriose vicende giuridiche del presidente Marcello Pittella.
Parte dunque l’ennesima nuova giunta con l’apertura del solito discorso copia/incolla del sindaco. Una stanchissima recita di un copione trito e ritrito fino allo sfinimento, intriso del solito stucchevole brodo a suon di “responsabilità, non c‘è più tempo, il sud ce lo chiede, l’Europa ci guarda”. La kermesse si è conclusa con una fugace foto di rito per congedarsi con tutta l’autoreferenzialità del caso; una presentazione in cui è regnata la fretta di andar via e di parlare il meno possibile.
Un sindaco “crocifisso” come egli stesso si è definito, sotto tiro dello sguardo del segretario cittadino del PD Cosimo Muscaridola, vero artefice del corso di questa nuova ma già vecchia compagine d’assessori. De Ruggieri è ormai la brutta copia della sua più stanca e avvilita immagine, corrosa dall’ambizione cieca di presiedere con la fascia tricolore al collo per tutto il 2019, sordo all’avversione di un’intera comunità che lo rinnega come il peggiore dei traditori e non curante della città per mero interesse personale. C’è poco da essere ottimisti, c’è stato un ribaltamento della volontà espressa alle elezioni comunali. Uno sgradevole teatrino a cui fanno eco le dichiarazioni da salvatori della patria degli ex consiglieri di maggioranza, che senza battere neanche un mea culpa sul petto, attaccano quel sindaco che hanno sostenuto per tre anni. In un momento in cui la città avrebbe dovuto brillare di luce propria si vive la disillusione della caduta degli Dei. E quando si cade dall’alto ci si fa sempre un po’ più male.