Mentre la riforma elettorale regionale è impantanata in Prima Commissione consiliare, per effetto di valutazioni di convenienza di parte, sulla base di simulazioni tra il precedente sistema di voto e di composizione dell’assemblea consiliare e quello che si vorrebbe approvare per cambiare, una vera lezione di democrazia è venuta oggi, in contemporanea con il rinvio dei lavori della Prima, dall’Associazione “Le Antigone Lucane” e dalla Commissione regionale per le pari opportunità. Senza prevedere la presenza di donne in Consiglio Regionale qualsiasi riforma è inutile. E’ il commento di Angelo Rosella, segretario regionale di Italia dei Valori Basilicata per il quale persino gli incontri bilaterali nel centrosinistra se non affrontano prioritariamente la questione della rappresentanza di genere sono formali ed inconcludenti rispondendo ad una vecchia logica politica.
Noi di Italia dei Valori continuiamo ad insistere sulla necessità di reimpostare la legge elettorale prevedendo la parità di genere. In Basilicata e nel Paese – si legge nella nota di IdV – siamo indietro di almeno 50 anni e non recupereremo questo divario con gran parte del mondo occidentale facendo finta che la parità di genere non sia oramai solo ed esclusivamente un problema italiano.
Le ‘quote rosa’, le imposizioni per legge non piacciono a nessuno (nemmeno a me) ma bisogna convincersi che dobbiamo recuperare troppi anni di emancipazione: una Legge seppur discutibile è l’unico modo pro tempore per consentire alle donne di entrare nella massima istituzione regionale laddove sia poi possibile lavorare per costruire tutti insieme una Basilicata migliore per condizioni di pari uomo-donna. Basta un riferimento alle differenze salariali e alle opportunità di carriera per rendersi conto di quanta strada c’è ancora da percorrere e che incontri in stanze non aiutano a percorrere.
E’ tempo – dice ancora Rosella – di assumersi ciascuno la propria responsabilità per scongiurare il rischio che anche il prossimo Consiglio sia formato esclusivamente da uomini.