“Il nuovo simbolo per la nuova Italia dei Valori – un cerchio con la scritta Italia dei Valori al centro, sopra il gabbiano e sotto un nastrino tricolore e la scomparsa della scritta Dipietro – è forse l’immagine più mediatica della nuova fase politica che abbiamo imboccato”. Lo afferma il commissario di IdV per la Basilicata Gaetano Cantisani che ha guidato la delegazione lucana alla Festa nazionale di Sansepolcro.
“Dunque non c’e’ piu’ il nome di Di Pietro perche’, come ha spiegato lo stesso presidente, ‘la nuova IdV deve avere la forza, il coraggio e l’umilta’ di non essere piu’ un partito personale. Ora bisogna essere squadra. Rinasce a San Sepolcro il partito che solo un paio d’anni fa lambiva l’otto per cento dei consensi nazionali e in Basilicata ha toccato il suo livello massimo di voti e che oggi cerca faticosamente di risalire la corrente. Proprio a Sansepolcro nel ’98 nacque l’Italia dei Valori. Quindici anni dopo ripartiamo facendo tesoro dell’autocritica: l’IdV in questi ultimi tempi ha commesso errori, sicuramente non gravi, ma considerato il DNA dei suoi principi, ha fatto più scalpore ciò che i media hanno voluto evidenziare. L’errore forse più grave è stato quello di consentire agli “innesti quantitativi” finalità di potere orientate al mero dato numerico”.
Per Cantisani “il processo di innovazione del partito avrà un banco di prova importante con le elezioni regionali di metà novembre, un banco di prova che per noi cade troppo presto rispetto al tempo che avremmo voluto per completare il cambiamento di gruppi dirigenti, adeguare la nostra strategia e far arrivare il nostro messaggio ai cittadini. Ma siamo certi di poter dare il nostro contributo al centrosinistra lucano che necessita soprattutto del contributo della società civile e quindi di voti liberi.
Come responsabile incaricato del rinnovamento del “Nuovo Corso” dell’IdV in Basilicata, riconosco il valore di alcuni amministratori appartenuti all’IdV della prima fase, i quali potrebbero, soprattutto ora, dare un efficace contributo al riscatto ed alla rinascita morale di questa nostra terra.
Se rinnovamento deve esserci, cominciamo a praticarlo più che a predicarlo, riprendendo il discorso dallo stesso punto in cui la politica lucana lo aveva smarrito, ignorando l’etica e i valori che la società civile vorrebbe vedere nei propri rappresentanti e nella classe dirigente di ogni partito”.
Set 14
Mah