Identità, diritti della persona, partecipazione democratica, programmazione, ruolo degli enti locali e dei territori al centro della nuova “Carta dei principi” della Regione. Tre mesi di tempo per proporre il referendum.
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, in seconda lettura (con 15 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Cd, Pdl-Fi, Udc, Psi, e 4 astensioni di Leggieri e Perrino del M5s e di Pace e Romaniello del Gruppo misto), il nuovo Statuto della Regione Basilicata. Il testo approvato è lo stesso già votato dall’Aula il 15 dicembre scorso. Così come previsto dall’art. 123 della Costituzione, “lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale”.
Identità della Regione, diritti della persona, ruolo del Consiglio regionale, partecipazione democratica, programmazione, qualità legislativa ed efficienza amministrativa, protagonismo e ruolo istituzionale dei territori, nuovo rapporto con l’Europa, lo Stato e le altre Regioni sono le parole chiave della nuova “Carta dei principi” della Regione, suddivisa in nove titoli e composta da 92 articoli.
Il Titolo I riguarda i principi. L’art. 1 stabilisce che “la Regione rappresenta la popolazione della Basilicata e considera la intangibilità territoriale e l’unità territoriale delle comunità lucane come suo fine” ed assume “come fondanti i valori derivanti dal proprio patrimonio spirituale e religioso e dalle lotte civili e sociali dei lucani”. L’art. 3 evidenzia la partecipazione quale principio fondamentale dei cittadini nell’ambito dell’esercizio dell’attività politica, legislativa, economica e sociale della Regione che ne garantisce, altresì, ampia comunicazione ai cittadini assicurando la trasparenza dall’azione amministrativa.
Il Titolo II disciplina gli strumenti di partecipazione e gli organi di garanzia, l’iniziativa legislativa popolare (art 15), il diritto di petizione (art.14), l’istruttoria pubblica (art.16), i referendum abrogativo e consultivo. Di nuova istituzione è il referendum approvativo, per cui una proposta di legge di iniziativa popolare, secondo le disposizioni applicabili per il referendum abrogativo, prima di essere sottoposta a referendum è presentata al Consiglio regionale; se entro 90 giorni non l’approva o non ne recepisca i contenuti, il presidente indice il referendum approvativo. Prevista poi la Consulta di garanzia statutaria (art.21), la Conferenza Regionale per la programmazione (art.82), il Difensore Civico (art.23), l’Organismo per la parità e le pari opportunità (art.6), il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza (art.5).Con l’art. 6 la Regione, nell’ambito della parità di genere, promuove il diritto alle pari opportunità tra donne e uomini, rimuovendo ogni discriminazione che impedisce tale parità. Sancito anche il riconoscimento dei diritti fondamentali dei migranti (art.5) e il fondamentale dovere di solidarietà.
Il Titolo III disciplina l’organizzazione e funzionamento del Consiglio, prevedendo anche strumenti per la tutela dell’opposizione. Il Consiglio regionale è composto da venti consiglieri più il presidente e la legge elettorale dovrà garantire rappresentanza dei territori e rappresentanza di genere (art.25, dove si legge tra l’altro che “la legge elettorale disciplina i criteri per la presentazione delle candidature”). Oltre alla funzione legislativa, al Consiglio è riconosciuta la funzione di programmazione e di indirizzo delle politiche regionali. Specifica attenzione è altresì dedicata alla qualità amministrativa e delle leggi, sia sotto il profilo formale che sostanziale e ad un sistema di controlli per la verifica di tutta l’attività regionale.
Il Titolo IV dello Statuto disciplina la composizione e il funzionamento dell’esecutivo regionale. Conferma la forma attuale di governo, basata sull’elezione diretta e contestuale del Consiglio e del Presidente. Tra le disposizioni la composizione della Giunta regionale con un minimo di due ed un massimo di 5 assessori nel rispetto del principio della rappresentanza di genere (artt. 49 e 51), la compatibilità fra ruolo di consigliere e quello di assessore (art.51), la mozione di sfiducia nei riguardi del presidente con scioglimento del Consiglio regionale (art.53).
Il Titolo V riguarda la funzione amministrativa, di cui disciplina diversi principi di organizzazione e di svolgimento, come la separazione tra indirizzo politico e gestione (art.59), il principio del giusto processo (art.61), le forme organizzative (art.62), il potere sostitutivo e il conferimento di funzioni regionali agli enti locali(art. 64)e il controllo sulle funzioni conferite agli enti locali (art.67).
Il Titolo VIdisciplina la finanza regionale in armonia con l’art. 119 della Costituzione e nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato. Stabiliti i principi inerenti l’autonomia finanziaria (art.68) e la perequazione territoriale (art.69) e disciplinati il documento di programmazione economica e finanziaria (art.71), la legge di stabilità e i collegati (art.73), i bilanci e i rendiconti di agenzie, aziende, enti e società (art.74).
Il Titolo VII disciplina gli strumenti di raccordo istituzionale con lo Stato, le altre Regioni, gli enti locali e la società civile. Regolati la partecipazione alle decisioni statali di interesse regionale (art.76), gli accordi e le intese con le altre Regioni (art.77). Disciplinati il Consiglio delle autonomie locali (art.78) e le sue attribuzioni (art.80) e la Conferenza regionale per la programmazione (art.82).
Il Titolo VIII(artt.83-87) è dedicato ai rapporti con l’Unione europea e alle relazioni internazionali, in attuazione dell’art. 117 della Costituzione e nei limiti stabiliti dalle leggi nazionali, delinea l’organizzazione e le procedure regionali per l’effettiva partecipazione alla formazione ed all’attuazione del diritto europeo.
Il Titolo IX (artt. 88-92) è dedicato alle “Disposizioni finali e transitorie” e prevede in particolare che (art. 90) entro tre mesi dall’entrata in vigore dello Statuto, il Consiglio approva la legge sui controlli interni e che (art. 91) “alla scadenza della legislatura o in caso di scioglimento anticipato, il Consiglio regionale, il Presidente della Giunta regionale e la Giunta sono prorogati sino alla proclamazione degli eletti nelle nuove elezioni e le elezioni sono indette dal Presidente della Giunta regionale in base alla legge elettorale, salvo nell’ipotesi di scioglimento del Consiglio prevista dal comma 1 dell’art. 126 della Costituzione”.
Nel dibattito che ha preceduto il voto finale sul provvedimento sono intervenuti i consiglieri Galante (Ri), Mollica (Udc), Spada, Santarsiero e Cifarelli (Pd), Romaniello e Pace (Gm), Benedetto (Cd), Bradascio (Pp), Perrino (M5s) eNapoli (Pdl-Fi).
Si a Statuto, Lacorazza: si rafforza la democrazia regionale
“Far funzionare meglio le istituzioni, per tutelare il nostro territorio nelle sfide che ci attendono in futuro, è l’obiettivo condiviso che il Consiglio regionale ha definito con la nuova ‘Carta’”
“Mentre a livello nazionale è in atto il processo di ridefinizione dell’assetto istituzionale delle Regioni e il Parlamento definisce le nuove norme sulla parità di genere nelle Assemblee elettive regionali, la Basilicata approva in seconda lettura il nuovo Statuto, rafforzando la democrazia regionale per dare più forza alla Basilicata ed ai suoi cittadini. Far funzionare meglio le istituzioni, per tutelare il nostro territorio nelle sfide che ci attendono in futuro, è l’obiettivo condiviso che il Consiglio regionale ha definito con la nuova ‘Carta’: una Regione più efficiente, con meno costi, che sia in grado di valorizzare le prerogative degli enti locali e di favorire la partecipazione, è l’istituzione che vogliamo. Bisogna ora completare il mosaico delle regole per un nuovo regionalismo con la nuova legge elettorale ed il nuovo regolamento del Consiglio regionale”.
Così il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza commenta l’approvazione in seconda lettura del nuovo Statuto della Regione Basilicata.
“Il nuovo Statuto – aggiunge Lacorazza – è frutto di una discussione vera e appassionata, che ha visto confrontarsi posizioni di diversa ispirazione culturale e politica. La sintesi prodotta, grazie all’importante lavoro fatto dal presidente Santarsiero e dai componenti della prima Commissione ed al processo di condivisione e di ascolto che ha preceduto l’esame in prima lettura, è sicuramente positiva e ci permette di guardare al futuro con fiducia. La procedura ‘rafforzata’ prevista dalla Costituzione per gli Statuti regionali, con l’approvazione in doppia lettura e la possibilità per i cittadini di richiedere il referendum sul testo approvato, è un’ulteriore garanzia della forza delle nuove regole”.
Sì a Statuto, Pittella: “Abbiamo colto l’eredità dei nostri padri fondatori”
Il presidente della Regione Basilicata parla di giornata storica e di evento istituzionale che premia il lavoro della classe politica lucana, capace di offrire ai cittadini uno strumento “di civiltà e progresso”
“Quella di oggi è una giornata storica, un evento istituzionale che premia il lavoro che abbiamo svolto in questi due anni di legislatura, ripartendo con maggiore slancio da quello avviato dai nostri predecessori”. Così il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, dopo l’approvazione in seconda lettura avvenuta nel pomeriggio, del nuovo Statuto Regionale “che arriva, come risposta della classe politica lucana, a distanza di quasi 15 anni dalla riforma del Titolo Quinto”.
“Avendo l’onore, in questa particolare fase storica, di rappresentare costituzionalmente la Regione sento tutto il peso di un impegno politico e istituzionale che dopo 45 anni ci consente di cogliere – e soprattutto di rilanciare lungo i percorsi della modernità – l’eredità consegnataci idealmente dai Padri fondatori della massima Istituzione democratica lucana. Una eredità – ha evidenziato Pittella – di cui dobbiamo essere orgogliosi, costruita su un “preambolo” di grande valenza politica, scritto di pugno dall’uomo che più di altri incarna la storia di questa Regione: Vincenzo Verrastro, il primo a ricoprire il ruolo di presidente e a farlo per dodici anni di seguito. Egli è stato – ed è ancora oggi – esempio per tutti noi. Voglio richiamarmi al “preambolo” di Verrastro, costruito attraverso il richiamo allo “spirito unitario del Risorgimento, nella fedeltà ai valori democratici della Resistenza e della Costituzione repubblicana”. Valori che si nutrono di “libertà e di autonomia” quale “garanzia di partecipazione civile e base del progresso sociale”. E riprendendo la tensione etica e responsabile dei fondatori della nostra regione, fra cui solo per citarne alcuni, Emilio Colombo e lo stesso Verrastro “stiamo consegnando ai nostri figli il nuovo Statuto che mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali”. Pittella ha ricordato che “oggi, come allora, questo Consiglio Regionale è stato chiamato ad essere “interprete delle tensioni morali e delle aspirazioni di sviluppo globale del popolo lucano”, nell’approvare “un documento di civiltà e al tempo stesso di progresso”. “Un mio sentito ringraziamento – ha aggiunto il governatore – va a Vito Santarsiero, per lo straordinario lavoro svolto in questi mesi e per la ricostruzione fedele e puntuale della genesi del regionalismo e della nostra regione. E’ doveroso, naturalmente, riconoscere lo spirito di collaborazione di tutti i gruppi politici che, nell’elaborazione del testo, sono riusciti a trovare sintesi significative delle varie posizioni politiche, operando le migliori scelte in favore del popolo lucano”. Il presidente elenca quindi gli elementi caratterizzanti del nuovo Statuto: “la centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali; la valorizzazione del ruolo del Consiglio regionale; la previsione di efficaci strumenti di partecipazione; l’introduzione di strumenti ed organi per migliorare la qualità legislativa e la efficienza amministrativa; il nuovo rapporto con l’Europa, lo Stato e le altre Regioni”. In particolare, è stata data “particolare rilevanza alle situazioni soggettive della persona come la salute e l’assistenza”, ed è stato riservato particolare rilievo al principio delle pari opportunità, al riconoscimento dei diritti fondamentali dei migranti, al fondamentale dovere della solidarietà”. “Nutro la speranza – ha sottolineato il presidente – che siano i giovani, più di tutti, a trovare nello Statuto il momento più appagante della loro ansia di partecipazione. Una sorta di palestra per le loro battaglie ideali, oltre che il terreno di incontro con tutte le componenti della società civile.
Roberto Cifarelli, consigliere regionale PD: Nuovo statuto documento equilibrato che avvia nuova fase del regionalismo
“Esprimo grande apprezzamento per l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del nuovo Statuto. Dopo mesi intensi di confronto, approfondimento, analisi, tra la massima istituzione regionale e la società lucana, nei quali è emersa vera passione civile e grande sensibilità istituzionale, lo Statuto è stato approvato a larga maggioranza dal Consiglio Regionale. Il Partito Democratico, vera ossatura politica portante in Consiglio regionale, ha avuto un approccio laico nel metodo di lavoro per favorire la legittimazione reciproca tra idee diverse, mettendo così le basi per il raggiungimento di questo importante risultato che, a distanza di 15 anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione, non era affatto scontato. Ben condotti dal Presidente della Prima Commissione Consiliare, Vito Santarsiero, a cui va il mio personale plauso e ringraziamento, abbiamo lavorato insieme, maggioranza e opposizioni, senza divisioni, con vero spirito costituzionale e così abbiamo potuto dare un’anima al documento base che ci era stato trasmesso dalle precedenti legislature.
Il frutto del lungo lavoro di ascolto è uno statuto molto avanzato nei suoi contenuti, in linea con la nuova rappresentazione della Basilicata, e che ha l’obiettivo di superare, insieme alle altre regioni, la crisi del regionalismo e del “pendolarismo federalista” che ha contraddistinto questi ultimi venti anni di storia repubblicana di poteri che a seconda delle circostanze passavano dallo Stato alle Regioni e viceversa. Il nuovo Statuto ha i suoi punti di particolare significatività nella previsione di una nuova e moderna partecipazione popolare dei cittadini alla vita politica regionale e ad una altrettanto rinnovata partecipazione istituzionale degli enti locali. Il Piano strategico regionale, reso obbligatorio, poi, costituirà lo strumento principe della programmazione partecipata. Seppure con posizioni in alcuni casi molto diverse, il Consiglio ha avuto la capacità, inoltre, di scrivere in modo compiuto articoli importanti sul riconoscimento forte dell’identità dei lucani e su valori condivisi, spirituali e civili.
Il Consiglio regionale, insomma, ha scritto una bella pagina di politica, avendo avuto la capacità di recuperare il tempo perduto approvando una Carta estremamente equilibrata, frutto dell’avvicinamento di posizioni inizialmente molto distanti, risultato di un impegno positivo che avvicina i cittadini alle istituzioni”.
Dichiarazioni del consigliere Perrino sull’approvazione dello statuto regionale
Ieri è stato approvato il nuovo Statuto della Regione Basilicata. Pur avendo recepito molte delle nostre richieste (abbiamo presentato 101 emendamenti), la nuova carta di identità della nostra regione presenta ancora alcune zone d’ombra:
– vengono mortificati gli istituti di democrazia diretta. Pensiamo al quorum dei referendum, a nostro avviso troppo alto in una regione che ha registrato nell’ultima consultazione elettorale regionale un astensionismo pari a oltre il 50% e che avrebbe bisogno dell’esatto contrario;
– remissività e accondiscendenza quasi supina rispetto ai dicktat e ai trattati di un Europa lontanissima dall’ideale iniziale di Spinelli e di Ernesto Rossi, i quali sognavano un’ Europa dei cittadini e non asservita agli interessi dei banchieri.