Oblio dei malati oncologici, consigliere regionale Vizziello: “Basta discriminazioni, si riconosca il diritto di questi pazienti ad una vita normale”. Di seguito la nota integrale
“Che si tratti di stipulare un contratto di lavoro o una polizza assicurativa, di accendere un mutuo o di procedere ad una adozione, più di un milione di persone in Italia, di cui almeno diecimila in Basilicata, subiscono discriminazioni per effetto della loro storia clinica di ex malati di tumore. Una condizione alla quale occorre porre rimedio al più presto perché il diritto all’oblio dei malati oncologici, vale adire a non subire discriminazioni per effetto della vecchia diagnosi di tumore e dopo che sia trascorso un certo periodo di tempo, è un caposaldo di civiltà di ogni comunità”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Basilicata Oltre Giovanni Vizziello, che così commenta la presentazione, in occasione della seduta del Consiglio regionale tenutasi ieri, di una mozione finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e ad intraprendere ogni utile azione finalizzata ad accelerare l’iter legislativo delle proposte di legge presentate ed indirizzate al riconoscimento espresso di tale diritto degli ex malati di cancro.
“Il malato oncologico non può essere tale per sempre ed è moralmente inaccettabile che chi è guarito dal cancro ed ha una aspettativa di vita perfettamente identica a quella di chi non ha mai avuto un tumore continui a sentirsi come una persona malata a vita, proprio per effetto delle limitazioni che incontra nell’accesso ai servizi bancari e assicurativi, nel mondo del lavoro o con riguardo alle procedure che regolano le adozioni”.
“In Italia ogni giorno più di 1000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno ma, al contempo, ogni anno cresce del 3 per cento il numero delle persone che vive dopo una diagnosi di tumore, registrandosi, nel 2020, una sopravvivenza media, a 5 anni dalla diagnosi, del 63% per le donne e del 54% per gli uomini”.
“Numer che testimoniano come dal cancro si possa guarire ecome la nuova sfida delle istituzioni sia quella di garantire le migliori condizioni di vita a quanti convivono o hanno convissuto con il tumore, dando vita a battaglie di civiltà come quella diretta al riconoscimento del diritto all’oblio dei malati oncologici”.
“Una battaglia che le istituzioni devono condurre insieme alle associazioni che da anni si occupano della tutela di questi pazienti, deve accumunare tutte le componenti del Consiglio regionale e alla quale sono fiero di dare il mio modesto contributo”.