Maurizio Bolognetti (Radicali Lucani) interviene in una nota in merito agli “omissis” della Bicamerale sul ciclo dei rifiuti e della relazione redatta dalla Metapontum Agrobios nel 2010.
Di seguito la nota integrale.
La nostra dannazione è l’assoluta assenza di memoria. Ma proprio alla memoria di quel che è stato, ed è stato già documentato, che voglio testardamente rifarmi.
Solo pochi mesi fa, nel mio “Buchi per terra” ho provato a ricordare, per l’ennesima volta, che nel 2010 la Metapontum Agrobios segnalava una preoccupante contaminazione della falda acquifera e dei sedimenti nell’area della concessione di coltivazione idrocarburi Val d’Agri e in prossimità del Cova.
Il rapporto di sintesi, intitolato “Progetto Val d’Agri”, contiene informazioni che avrebbero dovuto far scattare non uno ma mille campanelli d’allarme.
Nel capitolo dedicato ai “sedimenti fluviali”, per esempio, leggiamo che il fiume Agri, nel 2010, “ha visto più diffusamente peggiorare la qualità dei suoi sedimenti rispetto al 2009”. La Metapontum segnala la presenza di bromoformio, toluene e xileni, dicloroetilene, stirene, xileni, n-propilbenzene, isopropiltoluene e cloroformio.
Questo per non dire del capitolo dedicato alle acque, dove è dato leggere della presenza di composti alifatici alogenati cangerogeni o tossici nelle acque di falda soggiacenti l’area industriale di Viggiano e della presenza, in alcuni pozzi artesiani, di cloroformio e idrocarburi aromatici quali il trimetilbenzene, l’orto-xilene, l’n-propilbenzene, il sec-butilbenzene e l’n-butilbenzene. “Nessuno di questi parametri – sottolineano i redattori della relazione – ha un limite massimo consentito dalla legge, ma la loro presenza in un’acqua sotterranea è quanto mai insolita”.
Possibile che da allora la situazione anziché peggiorare sia addirittura migliorata? Migliorata nonostante “eventi”, incidenti, la presenza di attività estrattive e i veleni che quotidianamente immette in atmosfera il Centro Olio Val d’Agri?
Possibile che anche dopo uno sversamento di greggio non ci sia traccia di inquinamento?
Perdonatemi, ma io nutro qualche serio dubbio.
Dubbi che si accompagnano all’amara consapevolezza che una volta di più non giungeranno chiarimenti dalla Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti. I signori commissari, volendo essere buoni, hanno di fatto abdicato al loro ruolo inquirente e ci hanno propinato una minestra riscaldata, un mero riepilogo di quanto è accaduto, una relazione ricca di “omissis”.
Questa Commissione ha cancellato con un tratto di penna quanto ho denunciato in questi anni, ad iniziare dall’esposto che ho depositato ad aprile 2016 avente per oggetto le gravissime dichiarazioni rilasciate dall’ex membro della Bicamerale Magda Negri. L’operato di questa Commissione ha confermato un vecchio adagio: “Le commissioni d’inchiesta in Italia si fanno per seppellire la verità e non per farla emergere”.
Feb 24