L’architetto Tonio Acito esprime soddisfazione per l’annuncio da parte del Comune di Matera di un progetto di restyling dello stadio XXI Settembre-Franco Salerno da parte dell’Ammministrazione Comunale di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il 20 ottobre ho letto sui giornali due articoli apparentemente non collegati tra di loro, ma, a mio parere tenuti insieme da una singolare “energia”.
Mi riferisco all’intervista che la Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, la rettrice Aurelia Sole, concede al giornalista Antonio Di Giacomo di “La Repubblica Puglia”.
La Presidente risponde con tutta la positività del voler fare a chi ieri sullo stesso quotidiano aveva chiamato Matera la “ bella addormentata”.
Ricordiamo che la fine della storia dei Fratelli Grimm è l’arrivo del Principe che con un bacio risveglia la bella per vivere felici e sereni tutto il resto della loro lunga vita.
Aurelia Sole dice che ci sarà il bacio e sarà quello collettivo di una città che sta capendo sempre più che per dare il bacio bisognerà arrotolarsi le maniche, scoprirsi le mani e lavorare tutti. Anch’ io sento energie che si muovono, che iniziano a crescere, a lievitare…come il buon pane.
Ho vissuto le ultime sei settimane da portatore di esperienza sulle cave, in un clima di entusiasmo e di intelligente creatività: il primo workshop dell’Open Design School. Quindici giovani professionisti di varie discipline e di varia provenienza, curatori scientifici, consulenti esperti, osservatori attenti, lo staff tecnico della Fondazione Matera-Basilicata 2019, tutti insieme per condividere il più bel sogno che Matera ha forse mai avuto: essere protagonista nella cultura europea. Il concept uscito in queste settimane, non ho timore a dirlo, è di livello “europeo”. Tutti hanno lavorato sapendo che si può e si deve, che saremo tutti protagonisti e che siamo pronti…a dare il bacio alla bella addormentata.
Grazie alla Presidente Aurelia Sole per aver raccontato l’aria di entusiasmo ed energia esistente.
A testimonianza di ciò, vengo al secondo articolo sulla “Nuova” a firma di Rossano Cervellera che ci ha raccontato, con il suo sempre attento acume, la delibera comunale sullo Stadio Franco Salerno. Io ho letto la volontà di fare dello sport uno strumento di coesione sociale e di cultura nel momento in cui , confermato nel suo sito a segnare la porta del Rione Piccianello, può attualizzarsi seguendo esempi di successo (tra tutti Liverpool già Capitale Europea della Cultura 2008).
Lo stadio amico, sede di più discipline sportive, cuore pulsante delle civili passioni, simbolo di un attaccamento ai colori sociali vissuto con senso civico, esempio di applicazione concreta delle tanto citate 3 R (riuso-recupero-rigenero): Riusiamo. Il Comune possiede in quel luogo un alto capitale che, tradotto in termini economici, è pronto a valorizzarsi con azioni di Recupero utilizzando ciò che c’è, integrandolo e aggiornandolo secondo le norme per ottenere una Rigenerazione funzionale.
Roma ha rinunciato alle Olimpiadi, Matera prepara per il 2019 un presidio sportivo come esempio di Cultura dello Sport.
Sono questi “entusiasmi” che ci devono legare svegliandoci tutti; la bella addormentata ci sta strizzando l’occhio.
Architetto Tonio Acito
Non me ne vorrà architetto se nel frattempo preparo un paio di campanacci di San Mauro.
Sa, caso mai il principe tardasse ad arrivare con la littorina…