Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’onorevole Salvatore Caiata in cui annuncia le dimissioni da segretario regionale di Fratelli d’Italia dopo il coinvolgimento nell’inchiesta “Hidden Partner” rivendicando la sua estraneità ai fatti contestati. Di seguito la nota integrale.
Ho appena rimesso nelle mani dell’on. Meloni il mio mandato da segretario regionale di fratelli d’Italia.
Ho a lungo riflettuto, e proprio perché sono certo che questo attacco (ci tengo a dire del tutto infondato e privo di ogni connotazione, cosa che presto la stessa giustizia sono certo potrà appurare) nasce con lo scopo di ledere l’immagine del partito oltre che la mia persona, mi occorre tutelare la stessa con questo atto.
Nelle ultime ore ho ricevuto tanti attestati di affetto dai referenti territoriali, che hanno cercato di dissuadermi da questa decisione, e di questo li ringrazio tutti… uno ad uno! Ma era necessario manifestare con i fatti ciò di cui ci facciamo promotori: la legalità!
Certamente per molti rimangono solo degli slogan politici… ma io preferisco sempre il dimostrare al dire. E così ho ritenuto che questa fosse la scelta giusta coerentemente agli ideali che mi pregio di rappresentare.
La politica DEVE necessariamente essere esempio di ciò che professa… ed ecco perché sono fortemente convinto della mia scelta odierna… avrei potuto continuare a portare avanti il mio ruolo…. Ma non sarebbe stato coerente con i valori di Fratelli d’italia
Ringrazio la stessa leader on. Giorgia Meloni, per il ruolo che mi ha onorato di ricoprire, un ruolo che mi ha lusingato, inorgoglito e allo stesso tempo dato il modo di scoprire quanto bisogno ha questa terra di riscattare la sua presenza e le sue problematiche nella politica locale e nazionale.
Ho dal primo momento vissuto questo impegno come una vera e propria missione , ho ascoltato i nostri tesserati, li ho incontrati , ho avuto modo di fare esperienze umane e politiche che sicuramente mi hanno arricchito più di qualunque ruolo “nei palazzi”.
Il territorio mi ha dato la possibilità di prendere ancora più coscienza, se ce ne fosse stato bisogno, di quanto sia fondamentale la nostra presenza e il nostro apporto in ogni singolo comune, e quanto questa gente crede in me, in Giorgia e nel nostro partito.
Ho da subito avuto una risposta entusiasta, partecipativa e fratelli d’Italia Basilicata è da subito diventata una vera e propria schiera di animi puliti che si prodiga quotidianamente a portare avanti i nostri ideali… quegli ideali che ho abbracciato appieno aderendo al progetto !
In un anno le soddisfazioni che questo ruolo mi ha regalato sono andate bene oltre l’immaginabile: dall’’inaugurazione della nuova sede regionale , alla nomina di ben 26 responsabili regionali di dipartimenti e laboratori tematici, che lavorano costantemente in sinergia con i referenti istituzionali fino alla campagna tesseramento con ben 1.535 nuovi tesserati (incremento del +337,25% per la provincia di Matera e +236,05% per la provincia di Potenza)
Tutti questi risultati, che da un lato mi inorgogliscono ed emozionano per la fiducia che il popolo di fratelli d’Italia Basilicata ha riposto nella mia persona, dall’altro mi obbligano ad una profonda riflessione sulla situazione che come noto mi è piombata addosso nelle ultime ore.
Sebbene cosciente che quanto riportato dai giornali in questi giorni attiene alla mia vita professionale privata e assolutamente non al mio ruolo istituzionale che ho sempre portato avanti con trasparenza e lealtà nella totale legalità , e soprattutto che presto la giustizia, in cui ripongo la mia totale fiducia saprà riconoscere la mia totale estraneità ai fatti imputati, ma anche che la strumentalizzazione e lo sciacallaggio messo in atto contro la mia persona possa in qualche modo penalizzare l’immagine di Fratelli d’italia, e di questo non potrei mai darmi pace.
Sono quindi a rimettere il mandato da segretario regionale , lo devo a Giorgia, che mi hai dato fiducia, al partito che merita di essere tutelato, ai miei conterranei che credono in me e nella mia figura , e a me stesso, perché mai potrei perdonarmi di aver nuociuto ciò a cui tengo più: la famiglia di fratelli d’Italia Basilicata!
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in questo anno e mezzo, e soprattutto chi ci è stato anche in queste terribili ore , per loro innanzitutto continuerò a lottare per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti, e non deludere la loro fiducia e stima.
Con orgoglio e onore
Salvatore Caiata
I particolari dell’operazione “Hidden Partner” nel comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza di Siena
Alle prime ore della mattinata numerosi militari coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siena hanno eseguito un provvedimento di natura cautelare personale e reale emesso dai Giudici per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale di Siena, Dott. Alessandro Buccino Grimaldi e Dott.ssa Ilaria Cornetti, su richiesta del Pubblico Ministero Dott. Siro De Flammineis, con il quale sono state disposte 5 misure, fra coercitive e interdittive, nei confronti di altrettanti soggetti e il contestuale sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità liquide, beni mobili ed immobili per un valore di circa 14 milioni di euro. Ai 12 indagati vengono contestati a vario titolo i reati di autoriciclaggio, reati tributari, societari e di corruzione e contro il patrimonio. Tra le persone indagate, oltre a figure di riferimento della holding che gestisce le operazioni sul suolo italiano, anche il kazako patron del bar Nannini di Siena e delle Giubbe Rosse di Firenze, il presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo, Massimo Guasconi, l’ex segretario comunale Vincenzo Del Regno e Salvatore Caiata, deputato e segretario di Fratelli d’Italia in Basilicata e presidente del Potenza Calcio.
“La complessa ed articolata operazione di polizia economico-finanziaria – spiega la Guardia di Finanza – ha avuto origine dal monitoraggio degli investimenti provenienti dall’estero, soprattutto nel settore della ristorazione, dei bar e nel settore immobiliare ma non solo, in special modo nel capoluogo cittadino ma anche in Firenze, Roma e Milano, ad opera di un cittadino straniero il quale da anni aveva individuato, anche nella Provincia di Siena, il luogo ideale per investire parte dei cospicui flussi di denaro generati dalla filiera del petrolio proveniente dalla Russia.I preliminari accertamenti esperiti infatti, corroborati anche da evidenze documentali di natura bancaria, hanno fatto emergere l’interesse dell’imprenditore all’acquisizione, fra le altre, di numerose società attive nel settore della ristorazione con esercizi commerciali presenti nelle più note piazze del centro storico di Siena e da ultimo di Firenze e Milano. Nel dettaglio sono state attenzionate dagli investigatori due prime linee di finanziamento anomale (per oltre 11 milioni di €) veicolate attraverso conti correnti stranieri verso una holding nazionale all’epoca dei fatti con sede a Siena”.
“Le risultanze così ottenute – prosegue la Gdf – hanno consentito di poter avviare mirate attività investigative, le quali sono state indirizzate alla ricerca dell’origine dei rilevanti fondi investiti, tramite la società holding senese, sul territorio provinciale di Siena, Firenze e Milano. Al fine di valorizzare le evidenze contabili e documentali di natura estera emergenti dagli atti acquisiti sul territorio italiano, sono state, nella circostanza, avviate numerose attività di rogatoria all’estero, anche attraverso specifiche interlocuzioni con Eurojust che attraverso l’Ufficio italiano ha supportato le esigenze di cooperazione giudiziaria e di coordinamento internazionale della procura senese durante l’intero corso del procedimento”.
“In particolare, Eurojust ha reso possibile il tempestivo svolgimento delle complesse attività rogatoriali ed ha affrontato le numerose problematiche di coordinamento con le autorità straniere attraverso apposite riunioni svoltesi presso la sede di tale organismo europeo – sottolineano le Fiamme Gialle – Tale corposa attività rogatoriale attivata dalla Procura di Siena, ha visto interessati numerosi Stati esteri a vario titolo coinvolti dai flussi documentali e finanziari (Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Francia, Isole Vergini Britanniche, Federazione russa e Austria per citare le principali) la quale ha permesso di acquisire direttamente in tali territori stranieri, con accessi, perquisizioni, sequestri, escussioni ed acquisizioni documentali – eseguiti, congiuntamente con il Pubblico Ministero titolare dell’indagine, dalla Guardia di Finanza di Siena e dalle forze di polizia straniere coinvolte – elementi probatori fondamentali per la compiuta ricostruzione delle movimentazioni finanziarie estere e delle responsabilità ascrivibile ai titolari delle società straniere coinvolte in tali dinamiche, alcune delle quali sedenti, almeno formalmente in Stati a fiscalità privilegiata. Il compendio probatorio così acquisito è stato arricchito dal rilevante patrimonio informativo contenuto in decine di segnalazioni per operazioni sospette che in molti casi hanno ricevuto puntuale riscontro nei risultati delle indagini.All’esito della complessa e laboriosa analisi della documentazione acquisita, dell’accurato riscontro delle dichiarazioni rese dai soggetti d’interesse, nonché dell’attività tecnica eseguita – spiegano i finanzieri – è stato possibile far emergere
a. plurime e rilevanti condotte evasive almeno per gli anni 2014 e 2015 commesse all’estero (Estonia), e dunque a livello infracomunitario, per oltre 50 milioni di euro, secondo lo schema della pianificazione fiscale aggressiva riconducibile alla c.d. stabile organizzazione occulta, che ha consentito di sottrarre ingenti basi imponibili alla tassazione in ambito comunitario il tutto attraverso la fittizia localizzazione delle società in Stati a fiscalità privilegiata (Isole Vergini Britanniche);
b. condotte di auto riciclaggio, in considerazione del fatto che l’imprenditore straniero ha dapprima trasferito le somme provenienti dall’illecito risparmio d’imposta in società di diritto estero per poi reimpiegarle, sotto forma di finanziamenti, nella società nazionale al fine di consentire a quest’ultima l’acquisizione delle attività di ristorazione e bar e di importanti compendi immobiliari;
c. reati societari afferenti alla non corretta esposizione in bilancio dei finanziamenti provenienti dall’estero commessi dagli amministratori di fatto e di diritto della holding senese (per 2 di questi è stato disposto il divieto di esercitare uffici direttivi nelle persone giuridiche e nelle imprese);
d. reati fiscali, riconducibili al trattamento contabile riservato ai finanziamenti esteri verso la società senese;
e. numerosi episodi di appropriazione indebita da parte degli amministratori della holding senese, in concorso con i rappresentanti legali di altre società nazionali, che si sono appropriati di svariati milioni di euro nella disponibilità della holding per effettuare alcune operazioni societarie e commerciali, di natura puramente speculativa;
f. episodi di corruzione commessi da alti funzionari pubblici destinatari rispettivamente della misura del divieto di dimora e della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni;
g. il coinvolgimento, in un episodio di corruzione, di un agente in servizio presso il Comando della polizia locale di Siena. Per tale condotta l’agente è stato destinatario di un provvedimento di sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni.
Fra i beni sequestrati per circa 14 milioni di euro, in relazione ai reati di autoriciclaggio e ai reati tributari emersi, sono presenti disponibilità liquide, immobili di pregio tra Siena, Roma e Firenze, e le quote di una società che controlla numerosi ristoranti e bar situati nel centro storico di Siena, Firenze e Milano.
In relazione ai delitti di corruzione sono stati sequestrati beni per un valore di 370.000 euro circa fra disponibilità liquide e beni immobili.
Al fine di garantire la totale continuità aziendale è stato nominato un amministratore giudiziario da parte del locale Tribunale.
Le attività di servizio odierne, condotte nel tempo anche grazie all’apporto dei militari dello S.C.I.C.O. di Roma, hanno visto impegnati nella fase esecutiva militari dei Comandi Provinciali di Roma, Milano, Firenze.
Che sani principi.
Avete avvisato anche la guardia di finanza??
Gli amici potentini sentiranno la tua mancanza.
Questi quando dicono che tengono a cuore le problematiche della Basilicata stanno parlando Solo dei problemi della loro amata potenza.