Riportiamo di seguito la replica inviata dall’ex sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri al Direttore di Confapi Matera, Vito Gaudiano in merito alla sua nota già pubblicata dal nostro portale di informazione dal titolo “Da “bancomat” a “money transfer”, Amministrazione Comunale uscente di Matera ha trasferito i lavori pubblici complessi alla Provincia di Matera”. Di seguito la nota di De Ruggieri e quella già pubblicata di Gaudiano.
Egregio Direttore,
la Sua aggressiva nota sul presunto pascolo abusivo della Provincia di Matera nella gestione della fase iniziale di alcune gare di appalto di opere pubbliche comunali vive ancora delle distorsioni di verità legate alla atmosfera elettorale.
La Sua temeraria denuncia non solo incrina il valore della trasparenza e della universalità delle gare pubbliche, ma soprattutto risulta incoerente con storiche posizioni della Sua associazione e con Sue declamate affermazioni.
Infatti l’API ha frequentemente denunciato i ritardi degli enti locali nella cura degli appalti delle opere pubbliche. Oggi, invece, contesta “surrettiziamente” il fatto che una legittima stazione appaltante abbia smentito tali lamentate inerzie, procedendo, nel rispetto della legge, all’indizione delle gare pubbliche per l’esecuzione dei lavori per circa 13 milioni di Euro!
Rientrano in questa incoerenza anche le gratuite censure verso un presunto attivismo ambiguo di fine legislatura della mia giunta municipale!
Si metta d’accordo con se stesso se, a giorni alterni, io sia un volgare mestatore di procedure ovvero il più significativo Sindaco d’Italia come pubblicamente da Lei riconosciuto in una manifestazione nazionale da Lei organizzata, nella quale sono stato Suo ospite (grazie alla Sua cortesia e stima ho la registrazione dell’evento).
Al di là di tali strumentali e inaccettabili posizioni, la ragione del coinvolgimento della stazione unica appaltante della Provincia di Matera è racchiusa nelle seguenti insuperabili circostanze:
1) per l’avvenuta approvazione dei progetti in Consiglio Comunale e per il loro inserimento nel deliberato programma annuale delle opere pubbliche, vi era e vi è l’obbligo “politico” di appaltare le opere pubbliche entro il 2020;
2) la perdita secca nel mese di luglio 2020 di nove unità dell’area tecnica comunale (due architetti e sette geometri) la cui legittima stabilizzazione (legge Madia) è stata negata;
3) ricadendo due progetti rilevanti nel finanziamento PO Fers 2016-2020, la Regione Basilicata ha vivamente segnalato la necessità di impegnare le risorse entro il 31 dicembre 2020 al fine di godere di gratificanti premialità. Di qui la urgenza di procedere all’appalto delle opere per raggiungere al 31 dicembre 2020 la contrattualizzazione di certificate obbligazioni giuridicamente vincolanti;
4) la istituzione da parte della Provincia di Matera, ai sensi della legge 136 del 2010, della Stazione Unica Appaltante a servizio anche “degli Enti che facciano richiesta”;
5) per la registrata sterilizzazione delle specifica struttura comunale e per la segnalata scadenza della Regione Basilicata (31/12/2020) si è reso doveroso il legittimo ricorso alla Stazione Unica Appaltante presente sul territorio materano!
Questa la lineare cronologia di fatti e comportamenti che annientano le sordide illazioni su escogitati meccanismi surrettizi per costruire alleanze di comodo!!
Quanto al ruolo operativo di Invitalia, la Sua associazione ha ragione da vendere.
L’indicazione di Invitalia nacque in una riunione presso la Presidenza del Consiglio dove mi venne prospettato lo strumento “galoppante” del Contratto Istituzionale di Sviluppo garantito dalla presenza di un soggetto attuatore competente, diligente e celere.
A pochi mesi dalla mia elezione a Sindaco, di fronte alla consapevole fragilità operativa del Comune, accolsi la indicazione di Invitalia che, a dire degli autorevoli interlocutori, avrebbe, con professionalità e impeto, gestito alcuni interventi strategici fatti rientrare nel Contratto Istituzionale di Sviluppo.
Ciò non è avvenuto e gli inaccettabili ritardi e le registrate disfunzioni sono stati denunciati nella nota ufficiale inviata a Invitalia e che in copia allego per Sua opportuna conoscenza.
Per il futuro la prego di utilizzare il preventivo e saggio metodo del colloquio e del confronto per non incorrere in imperdonabili topiche!
Raffaello de Ruggieri
lettera Comune di Matera a Invitalia
Da “bancomat” a “money transfer”, Gaudiano (Confapi Matera): “Amministrazione Comunale uscente di Matera ha trasferito i lavori pubblici complessi alla Provincia di Matera”.
Il Direttore di Confapi, Vito Gaudiano, interviene sugli ultimi provvedimenti della Giunta Comunale uscente di Matera che, con alcune ultime decisioni, ha completato il processo di deresponsabilizzazione della gestione dei lavori pubblici complessi.
Sin dall’inizio dell’Amministrazione De Ruggieri, infatti, Confapi aveva segnalato l’immotivata e sciagurata scelta del Comune di Matera che aveva affidato a Invitalia l’incarico di gestire gli appalti più importanti, perdendo così il controllo della gestione di tutto il processo amministrativo, dalla scelta delle imprese da invitare a quella dei professionisti coinvolti nella progettazione, esecuzione e collaudo delle opere. Opere pubbliche di importanza rilevante per la città e per il suo sviluppo.
Questa scelta, sotto gli occhi di tutti, ha comportato non solo il voltare le spalle alle responsabilità dell’Amministrazione, ma soprattutto ha dato luogo a enormi ritardi nella realizzazione delle opere, programmate e finanziate da anni, che avrebbero dovuto essere appaltate prima del 2019, e con il rischio attuale di revoca dei fondi.
Adesso, poche settimane prima della consultazione elettorale, l’Amministrazione Comunale uscente ha trasferito alla Provincia di Matera il compito di appaltare i lavori relativi agli interventi complessi, come il Parco intergenerazionale, il parcheggio interrato di piazza della Visitazione, la scuola Torraca, la Casa delle Tecnologie, la Tangenziale.
Questo provvedimento, proprio perché adottato poco prima del voto, appare incomprensibile ai più e compromette anche il lavoro della nuova Amministrazione. Soprattutto riguardo alla motivazione surrettizia della “massima urgenza”, tenuto conto anche che l’Ufficio Tecnico della Provincia è già gravato dal carico di lavoro di propria competenza istituzionale.
Solo qualche mese fa – prosegue il Direttore di Confapi – il Sindaco uscente aveva definito l’Ufficio Tecnico del Comune un “bancomat”, avvicendando il dirigente in carica. Adesso, con la delibera in esame, si passa dal “bancomat” al “money transfer”, dichiarando implicitamente l’incompetenza della struttura comunale, ulteriormente mortificata.
Tuttavia questa non è l’unica delibera “anomala” adottata dell’Amministrazione uscente nel periodo pre-elettorale. Si tratta, infatti, solo della punta dell’iceberg di un’Amministrazione che ha concluso la sua vicenda politica e amministrativa con una raffica di affidamenti diretti, senza gara, che sono già stati evidenziati e contestati dall’Associazione e che hanno riguardato svariati settori, dagli incarichi alla vigilanza ai lavori pubblici.
I finanziamenti relativi ai due progetti verranno rimodulati come al solito non si chiameranno più ITI ma altro come i fondi del Piano d’Azione e Coesione (PAC), saranno finanziati da una quota delle risorse destinate al cofinanziamento nazionale dei Programmi operativi regionali (POR) e dovranno essere spesi con gli stessi criteri. Se parliamo della premialità questa è da escludere perchè entro il 31/12 non si arriverà alla OGV- obbligazione giuridicamente vincolante- perchè la SUA della Provincia non è altro che un cartello apposto all’ingresso dell’ufficio mentre il Comune di Matera è privo anche di quello