Campagna vaccinale anti Covid, Matera2029 scrive al sindaco Bennardi: “Impedire tutto a Matera fino al 12 luglio tarpa le ali ad ogni speranza di ripresa”. Di seguito la nota integrale.
“Ci saremmo aspettati una azione più virtuosa e coraggiosa dal Sindaco Bennardi, dopo aver annunciato di aver chiesto alla Regione e alla ASM un programma di vaccinazione dedicato ai servizi turistici, parallelo alla campagna vaccinale per gli anziani e i soggetti fragili, per rilanciare sin da subito il Turismo nella nostra città. Mentre in Italia, regioni e città valutano come e quando sarà possibile riaprire, a Matera città turistica si chiude.”
Lo dichiara il movimento civico Matera 2029 con una nota indirizzata al Sindaco Bennardi.
“Siamo, infatti, alquanto perplessi circa il merito e la tempestività dell’ultima ordinanza del Sindaco di Matera, con la quale non fino al 30 aprile, come si potrebbe pensare, bensì fino al 12 luglio 2021 – salvo eventuali ulteriori proroghe – vengono sospesi in deroga ai regolamenti comunali, fiere, manifestazioni, feste private, patronali e rionali, oltre che chiusi parchi ludici e attrazioni viaggianti. Appare evidente che la Festa di Maria SS.ma della Bruna e la sua complessa organizzazione non avranno luogo neanche quest’anno, al netto delle celebrazioni religiose, precludendo sin da ora – e pur non sapendo come evolverà la situazione pandemica nei prossimi mesi – ogni tipo di festa, evento con tutto ciò che ad esso è strettamente connesso in termini di animazione ed economia da gestire, piuttosto con adeguati strumenti di sicurezza da mettere in campo, attraverso azioni specifiche.
Riteniamo sia alquanto inopportuno annunciare l’azzeramento di ogni manifestazione sin dalla prima metà del mese di aprile quando i vincoli nazionali dello stato di emergenza sanitario e pandemico, al momento sono previsti fino al 30 aprile. La sospensione non riguarda soltanto le feste patronali ma anche fiere, eventi e manifestazioni di ogni tipo. Una vera e propria doccia fredda per tutti i lavoratori del settore che magari, nella speranza di prossime condizione migliori dovute anche al piano vaccinale in atto, stavano già pianificando. E’ notorio che le manifestazioni fieristiche, i parchi ludici, i luna park, le attrazioni viaggianti e tutte le altre manifestazioni commerciali e/o di somministrazione di alimenti e bevande su aree pubbliche e private, correlate alle festività patronali e rionali, richiamano un afflusso di visitatori incontrollato, implicando conseguentemente la formazione di assembramenti, che sin dall’inizio della pandemia sono vietati. Magari però per le attività primaverili/estive, compatibilmente con i decreti nazionali, non devono sino ad ora essere costretti, per quanto riguarda Matera città, a restare fermi e senza la possibilità di lavorare.
E’ paradossale che la città di Matera vada controcorrente, dopo la stessa ammissione di Bennardi rispetto a una ripartenza turistica, che porti gente nuovamente in città. Ci dimostriamo invece così solo impreparati realmente a una ripartenza che avvantaggerà sicuramente e inevitabilmente i comuni limitrofi e della vicina Puglia, penalizzando piuttosto anticipatamente proprio settore turistico che dall’animazione cittadina, da fare in totale sicurezza, trae sempre grandissima convenienza.
Il settore è bloccato ormai da 14 mesi per la pandemia e ritardare ulteriormente la tabella di marcia da parte di un governo cittadino che anticipa problemi di cui ancora non possiamo avere contezza, ci spiace dirlo, piuttosto che provare a immaginare iniziative diverse da organizzare in sicurezza, dimostra poca creatività ed efficienza amministrativa per provare a riportare una parvenza di meritata “normalità” proprio ri-partendo dalla nostra cara Madonna della Bruna.
Incapacità, impreparazione o superficialità? Non lo sappiamo. Privarsi già da oggi della possibilità di organizzare manifestazioni ed eventi, andando ben oltre le prescrizioni del 30 aprile, vuol dire rifiutarsi anche solo di impegnarsi a pianificare al meglio una potenziale stagione, nascondendosi dietro l’ombra del Covid che stiamo tutti combattendo, anche la stessa Amministrazione con le sue azioni in atto. Precludersi la possibilità di riemergere finalmente da un periodo di buio e silenzioso con quella che sembra essere una lavata di mani degna di Ponzio Pilato, rappresenta, per una città turistica come quella “dei Sassi”, un danno ingente non solo a livello di immagine, ma anche sociale ed economico.
E’ allora probabile che questa stessa lungimiranza di precauzioni e sicurezza non sia stata sino ad ora applicata in città dal momento che è evidente come in questi giorni i contagi in città non siano affatto diminuiti. Altrimenti saremmo stati anche più pronti nell’imboccare, senza ritardi, la strada della ripartenza e non di ulteriori chiusure, più lunghe per altro di quelle previste a livello nazionale.
Chiediamo al Sindaco Bennardi di rivedere questa decisione e magari adeguarla – per ora – semplicemente al 30 aprile, in linea con la norma nazionale, rinviando le decisioni in base all’andamento del contagio. Nessuno vuole mettere a rischio la salute dei cittadini ma abbiamo l’obbligo di pianificare e organizzare in sicurezza un ritorno alla vita prima o poi. Se non potrà essere in primavera, ci auguriamo che possa diventarlo l’estate e ciò che il 2 luglio rappresenta per ognuno di noi: apertura al mondo e non ulteriore isolamento, speranza che rinasce, comunità che si ritrova anche a festeggiare, in sicurezza, insieme.”
Ma che volete state sempre a fare polemica. Guardate che il ns Sindaco non poteva perdere tempo a riflettere sull’ordinanza, doveva prepararsi per la vacanza in Azerbaijan. Ma cose dell’altro mondo, sicuramente Giggino gli avrà detto di consigliarsi con Speranza. Ma si rende conto sig. Sindaco che la sua ordinanza copre un arco di tempo di 3 mesi e, che , secondo le previsioni del governo a quell’epoca dovremmo essere ad oltre il 50% di popolazione vaccinata. Non mi capacito di una simile decisione senza alcuna logica. Mi sa che le attività commerciali si mobiliteranno con più violenza di quella di Montecitorio.