A seguito dell’efficace e accorato intervento del Sindaco di Lagonegro Salvatore Falabella in IV Commissione consiliare – a cui si sono aggiunti i contributi dei rappresentanti del Tribunale per i diritti del Malato di Lauria e Lagonegro, del presidente e della segretaria di Cittadinanza Attiva regionale – è necessario fare chiarezza e avere risposte certe sul futuro dell’ospedale di Lagonegro, su cui il Consiglio regionale, su nostra proposta, è chiamato a discutere da mesi e speriamo avvenga nella seduta di martedì prossimo.
Senza essere troppo pignolo su delibere e cifre, le vicende vanno poste così come sembrano alla stato attuale, senza fronzoli ed enfasi poiché chiarezza e fatti si attendono dalla comunità del lagonegrese.
1. Al momento risulterebbero disponibili solo i circa 34 milioni di euro per la costruzione del primo padiglione nell’attuale sito. Anche se con la legge regionale n.2/2017 l’ospedale di Lagonegro è parte dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, l’Azienda Sanitaria di Potenza “conserva” la progettazione.
2. La progettazione andrebbe aggiornata agli attuali prezzi e sembrerebbe che l’ASP voglia estenderla a un ulteriore manufatto e, che per ragioni di soglia, si starebbe per trasferire la gara alla stazione unica appaltante della Regione Basilicata.
3. In questo caso i tempi si allungherebbero e le risorse al momento disponibili potrebbero essere insufficienti. Si tenga presente che già per la realizzazione del primo padiglione si prevedeva di terminare i lavori nel 2031. Cosa potrebbe accadere con ulteriori tempi per l’aggiornamento prezzi e l’ulteriore progettazione? E le ulteriori risorse da aggiungere da dove sarebbero prese?
4. Non è possibile che per la realizzazione di un padiglione da circa 34 milioni di euro si possa arrivare al 2031. Cinque anni? Anche perché questo tempo non consentirebbe di impegnare le risorse per la realizzazione degli altri interventi, progettabili solo a seguito della realizzazione del padiglione.
5. Se la scelta dell’ASP fosse quella di estendere l’incarico per “portarsi avanti” con il lavoro, allora sarebbe necessario chiarire due punti e monitorarne l’avanzamento:
a) l’aggiornamento prezzi e l’estensione della progettazione dovrebbe essere anche l’occasione per individuare tecniche di costruzione che non impieghino cinque anni ma meno della metà e determinare le condizioni che premino riduzione dei tempi, elevata sicurezza e maggiore qualità;
b) sarebbe opportuno “bloccare” parte delle risorse dell’art. 20 della legge n.67/1988 per tenerle pronte per l’uso. O pensare ad altre soluzioni.
Ho voluto stressare alcune questioni perché penso che sia arrivato il momento della chiarezza, delle scelte e dei fatti.
Infine, due ultime questioni.
Si verifichino nelle prossime settimane i siti proposti dal sindaco Falabella per l’elisoccorso h24 e si arrivi a una conclusione, a breve, con la consapevolezza che non c’è costo da valutare in termini di congruità per salvare vite umane e difendere il diritto alla salute.
In questo contesto vista la condizione eccezionale di sfiducia e di aspettative dell’area del lagonegrese si ponga attenzione sulla pseudo annunciata riforma della medicina territoriale e della continuità assistenziale di cui alla DGR 600/2024.